A chi giova la conoscenza del digitale? Come scrisse Seneca nella sua Medea: “Cui prodest scelus, is fecit”, (il delitto l’ha commesso colui al quale esso giova). Purtroppo il “delitto” di sottovalutare l’economia digitale spesso lo hanno commesso proprio i ristoratori e ancor più gli albergatori. Ma vediamo perché. Una ricerca pubblicata tempo fa dal Ciset, Centro internazionale di studi sull’economia turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha evidenziato come in Italia le figure di digital manager, guest experience manager e green manager siano per lo più snobbate rispetto a ciò che accade in altri Paesi europei e asiatici. L’Italia dei mille alberghi e ristoranti a gestione familiare sembra ignorarne addirittura l’esistenza, infatti la ricerca consiglia ai piccoli di “fare rete” per coprire queste mancanze.
Il digitale nell’accoglienza: carpe diem
A dire il vero, nei miei precedenti articoli così come in molti altri pubblicati su Italia a Tavola, il tema del “
fare rete” è sempre stato dominante. Ma come si dice, mai dire mai. Alcune strutture stanno correndo ai ripari cominciando ad assumere o formare qualche figura di questo tipo, anche se la ricerca evidenzia ad esempio una scarsa propensione alla creazione di database utili a raccogliere informazioni sulla clientela.
La stessa Università ha cominciato a formare esperti nel settore che almeno nella Regione Veneto hanno cominciato ad adattare alle richieste del mercato proprio il settore della ristorazione alberghiera, che ormai non ha solo bisogno di cuochi e camerieri ma anche di personale che attraverso la promozione turistica valorizzi il lavoro di questi ultimi.
Non mi stanco di ripetere che un po’ di economia digitale farebbe bene anche a molti amici ristoratori. Del resto se analizziamo le nuove tipologie di clienti non possiamo non notare quelli che vanno in hotel o al ristorante per provare delle esperienze nuove per poi parlarne ad amici e conoscenti: il “passaparola” è fondamentale, da sempre la migliore strategia di marketing. Serve sempre leggere le opere di Seneca per capire come si ragiona nel digitale.