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Soggiorni in albergo senza fattura Truffa dei portali di prenotazione?

Siti specializzati, come Booking ed Expedia, propongono prezzi allettanti, ma senza rilasciare alcun documento fiscale. Federalberghi: «Una pratica che danneggia gli operatori». Necessario un intervento delle autorità competenti per fare chiarezza su una pratica che presenta contorni d'illegalità.

di Sergio Cotti
 
19 febbraio 2020 | 16:43

Soggiorni in albergo senza fattura Truffa dei portali di prenotazione?

Siti specializzati, come Booking ed Expedia, propongono prezzi allettanti, ma senza rilasciare alcun documento fiscale. Federalberghi: «Una pratica che danneggia gli operatori». Necessario un intervento delle autorità competenti per fare chiarezza su una pratica che presenta contorni d'illegalità.

di Sergio Cotti
19 febbraio 2020 | 16:43
 

Camere d’albergo vendute e pagate online senza ricevuta, né fattura, ma solo con una conferma di pagamento tramite mail, priva di valore fiscale. È una pratica illegale (inutili altri giri di parole) che alcuni siti internet specializzati in prenotazioni, come Expedia.it e Booking.com, stanno adottando sempre più di frequente, mettendo in difficoltà sia i clienti che gli stessi albergatori.

Tanti utilizzano la rete per prenotare e pagare gli hotel (Alberghi pagati online senza fattura L'ombra dell'evasione sui portali)
Tanti utilizzano la rete per prenotare e pagare gli hotel

Succede più o meno così: i portali specializzati acquistano “pacchetti” di camere d'albergo da altri intermediari (agenzie di viaggio o tour operator), che poi vendono a prezzi super scontati senza rilasciare fattura (e guadagnandoci non poco in termini di tassazione), dietro al paravento di un sistema fiscale diverso da quello italiano, rispetto a quelli dei Paesi in cui queste aziende hanno sede. Risultato: i clienti pagano, arrivano in albergo e pretendono una ricevuta, che però l’albergo non può rilasciare, e se ne vanno insoddisfatti. A rimetterci, a questo punto, è anche lo stesso hotel, se non altro in termini di reputazione.

«È un caso che si sta verificando, in tempi recenti, molto più di quanto non accadesse in passato - spiega Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi - Se il cliente paga direttamente all’albergo, non c’è dubbio che la struttura debba rilasciare un giustificativo fiscale. Accade però che in alcuni casi l’albergo non riceve il compenso dal cliente, ma da un intermediario, come un’agenzia viaggi o un portale. In questo caso l’albergo rilascerà la fattura a chi lo ha pagato, che a sua volta dovrà fare altrettanto con il cliente. L’albergo non può fare altrimenti perché se rilasciasse una fattura anche al cliente, commetterebbe un illecito, per aver fatturato due volte la stessa prestazione».

Alessandro Nucara (Alberghi pagati online senza fattura L'ombra dell'evasione sui portali)
Alessandro Nucara

Ma questo il cliente non è tenuto a saperlo, e il rischio che si creino malintesi è davvero altissimo: «Il cliente è giustamente disorientato - dice ancora Nucara - perché ha pagato e si attende di ricevere una ricevuta o una fattura. Negli ultimi tempi questi casi si stanno verificando sempre più spesso, perché ci sono alcune formule che i portali propongono (quella classica è la “Booking basic” di Booking.com), in cui si paga al portale ed è il portale stesso ad avvisare il cliente che per quell’acquisto non riceverà nessuna fattura».

Un’ammissione di colpa, dunque, da parte di portali come Expedia e Booking, che non si capisce come mai non sia ancora finita sotto la lente delle istituzioni competenti, dalla Guardia di Finanza alla politica, non fosse altro che con un’interrogazione parlamentare, oggi più che mai auspicabile, per portare la questione sul tavolo del Governo. «A nostro avviso - dice ancora Nucara - questa pratica presenta contorni di irregolarità. Di certo in questi casi non può essere l’albergo a rilasciare la fattura al cliente, dovendola già emettere all’intermediario che l’ha pagato. Sarebbe il caso davvero che le autorità competenti ci buttassero un occhio in modo da dare a tutti i componenti della filiera, al cliente, all’albergatore e allo stesso portale, una sufficiente e ragionevole certezza per dare indicazioni univoche su come ci si debba comportare».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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