La pandemia è stata sicuramente uno spartiacque per quanto riguarda il lavoro in azienda e, tra le altre cose, la figura stessa del leader. Ci muoviamo in una crisi sanitaria inaspettata, in rapida crescita - ci sono volute poche settimane prima che da epidemia divenisse pandemia - capace di innestare una violenta crisi economica. Tutto ciò ha causato nelle persone un’insicurezza generale, ha intoccato l'emotività di ciascuno e le misure che si sono rese necessarie per arginare i contagi hanno costretto tutti ad adeguarsi ad uno stile di vita totalmente nuovo. In sostanza questa crisi, che ha avuto al centro la persona, ha coinvolto e coinvolge tuttora tutto il mondo sociale e lavorativo.
Le competenze di un leader possono trasformare una crisi in nuove opportunitàPartendo da questi presupposti, le reazioni che dovremo mettere in campo influenzeranno le scelte e l'organizzazione delle aziende e dei leader, i quali nel prossimo
futuro saranno impegnati ad affrontare una
ripresa che si preannuncia difficile e complessa ma, allo stesso tempo, anche ricca di
opportunità.
L’
azienda dovrà essere agile, basarsi su
ruoli che abbiano come prime caratteristiche la fluidità e la
versatilità. Quindi,
capacità di adattamento tra nuove regole di lavoro e gestione del lavoro tra presenza in ufficio e
smart working.
Il compito del leader: dalla reazione alla riconsiderazione
Il leader deve essere deciso quando è necessario prendere delle decisioni: analizzare il
contesto, lasciare in disparte l'emotività e muoversi in tempi brevi. Il leader, all'inizio della crisi, ha dimostrato una grande capacità di "reazione",
gestendo i primi momenti dell'emergenza. Con il passare di giorni, settimane e mesi però questa reazione non è bastata più: si è resa piuttosto necessaria una capacità di
pro-azione, quindi fermarsi, pensare, valutare, analizzare e poi decidere.
Il leader in questo periodo di pandemia deve mostrare grande flessibilità e capacità di adattamento. Le scelte effettuate non si riveleranno sempre corrette, in un contesto così incerto. Pertanto,
la capacità di riconsiderare quanto deciso e
rimettersi in gioco, allineando l’operatività alle nuove necessità, è cruciale.
L'importanza della comunicazione
A livello aziendale anche la
comunicazione gioca un ruolo chiave non solo per informare ma anche per rassicurare, riallineare, dare una
prospettiva futura ai collaboratori. È quindi fondamentale comunicare frequentemente, anche quando non c’è molto da dire, pur di mantenere aperto il
contatto con tutto il personale. Comunicare in modo chiaro, dicendo la verità anche nelle situazioni più difficili, ma
dando sempre prospettive (promettenti o meno) sul futuro.
Abbiamo imparato a comunicare utilizzando nuove
tecnologie. La comunicazione crea nei
collaboratori, a tutti i livelli, molta
empatia, grazie alla quale è possibile entrare più facilmente in sintonia con le persone con le quali si interagisce. Questo aiuta a gestire lo
stress dovuta ai cambiamenti in atto.
Con le giuste competenze, anche da una pandemia possono nascere opportunità più ambiziose
Competenze come decision making, reazioni veloci, flessibilità, capacità di adattamento, capacità di autocritica, saper comunicare, gestione dello stress (proprio e dei collaboratori) sono per un leader fondamentali, affinché si rendano ottimali le relazioni con i propri collaboratori e la guida dell'azienda. Lo scopo è uno e chiaro: superare le crisi e proiettarsi verso mete sempre più ambiziose.
Ricordiamo che una relazione, per funzionare bene, deve essere come un
conto corrente: non può andare in rosso, deve sempre essere in positivo; le competenze che abbiamo descritto ci permettono di mettere al centro la persona e quindi di mantenere il segno + per gli obiettivi prefissati.