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Arte dei Pizzaiuoli Napoletani Serve nuova linfa per crescere ancora

 
06 giugno 2018 | 17:36

Arte dei Pizzaiuoli Napoletani Serve nuova linfa per crescere ancora

06 giugno 2018 | 17:36
 

Il momento d’oro della pizza ha favorito la buona riuscita della 3ª edizione del Congresso Mondiale dei Pizzaiuoli Napoletani. Equilibrio tra innovazione e tradizione, il tema portante sul quale si è discusso.

Ad organizzare il workshop, Antonio Sorrentino e Clelia Martino per Rossopomodoro; a moderarlo Luciano Pignataro, giornalista del food per il Mattino e blogger del noto “Luciano Pignataro Wine Blog”. Nutrita la presenza di pizzaiuoli da tutto il mondo “Pizza” e dei maestri pizzaiuoli impegnati nella 17ª Edizione del Trofeo Caputo.

(Congresso dei Pizzaiuoli Napoletani Serve nuova linfa per crescere ancora)

Il presidente di Rossopomodoro Franco Manna nella veste di padrone di casa ha aperto il dibattito “Tradizione e innovazione, punto e a capo”. «In questi ultimi 30 anni - ha detto - qualcosa è cambiato, l’arte è sempre la stessa. Ma se in passato il gradimento di una pizza e il consenso per il suo pizzaiolo dipendevano solo dall’esperienza di “gusto” della gente (o era buona oppure no, e questo bastava per giudicarla e giudicare il pizzaiuolo) oggi con la comunicazione 3.0 e l’importanza dei social la pizza ha iniziato una nuova strada volta anche al consenso estetico, creativo. Tutto questo impone di offrire una pizza bella, divertente, sorprendente e a volte anche folle».

Oggi non basta sapere se piace, oggi ci vuole anche il famoso “mi piace”. In conseguenza di questo epocale cambiamento culturale, la domanda che si è posta oggi al congresso è: c’è il rischio di un’innovazione esasperata con la conseguenza di perdere l’identità della pizza e della sua arte? O forse dovrebbe essere proprio l’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani a guidarci verso il giusto equilibrio?

I relatori che hanno partecipato all’incontro oltre Franco Manna, fondatore e presidente di Rossopomodoro sono stati Antimo Caputo, ad dello storico Mulino Caputo, Sergio Miccù presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, Enrico Famà fondatore Accademia Pizzaioli, Antonio Sorrentino chef-executive Rossopomodoro e i Maestri Pizzaioli Gino Sorbillo, Enzo Coccia, Diego Vitagliano, Davide Civitiello, tutti esponenti della pizza tradizionale e innovativa.

(Congresso dei Pizzaiuoli Napoletani Serve nuova linfa per crescere ancora)

Il tema è risultato subito interessante per tutti i presenti creando un dibattito su varie argomentazioni diversamente bilanciate tra tradizionalismo e sperimentazione.

Difficile porre un termine assoluto. La pizza è frutto di un lavoro artigianale influenzata dalla visione soggettiva e dalla creatività dell’artigiano oltre che dalle tendenze di consumo. Vero è, però, che tutti riconoscono nell’idea di un giusto equilibrio tra i due aspetti la soluzione vincente per fare in modo che l’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani sia sempre la bandiera da portare alta in Italia e nel mondo intero.

Questo, probabilmente, era il vero obiettivo del grande evento organizzato da Rossopomodoro e aperto a tutti i pizzaiuoli napoletani e non solo a quelli della sua “scuderia”: Creare una coscienza professionale ancora più forte, sia individuale che di categoria, rinnovare l’orgoglio del riconoscimento mondiale appena ricevuto a dicembre 2017 e soprattutto aprire una strada verso nuove prospettive che diano sempre più importanza alla bella tradizione partenopea.

foto: Il Mattino

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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