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Nelle pizze di Luciano Sorbillo il punto fermo sono i pomodori

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
08 giugno 2018 | 09:28

Nelle pizze di Luciano Sorbillo il punto fermo sono i pomodori

di Gabriele Ancona
vicedirettore
08 giugno 2018 | 09:28
 

Luciano Sorbillo ha un cognome che parla chiaro. Non solo a Napoli. La sua famiglia è sinonimo di pizza, di pizzerie, di autorevolezza nel settore. Solo il suo ramo è alla terza generazione, la quarta è in divenire.

«Mio padre Rodolfo - ricorda Luciano - nel 1959 ha realizzato a Napoli la prima pizza con cornicione ripieno di ricotta. A degustarla sono stati i fratelli Agnelli, subito dopo l’inaugurazione dello stadio San Paolo». In quell’occasione il Napoli si impose sulla Juventus per 2-1 e la pizza di Rodolfo Sorbillo contribuì a rasserenare gli animi e a cancellare l’amaro in bocca.

(Nelle pizze di Luciano Sorbillo il punto fermo sono i pomodori)

Luciano, nipote di quel Luigi Sorbillo che nel 1935 aprì la storica pizzeria di via dei Tribunali 35, ha iniziato a lavorare dai nonni a 8 anni. Si è però dato da fare, e tanto, anche con lo studio. Si è applicato a due discipline diverse, ma che possono sposarsi a meraviglia. La pizza e l’economia sono infatti le sue passioni. «Mi sono laureato a 22 anni in Economia e commercio - racconta - e oggi sono un financial planner indipendente con la passione per la pizza». Una passione che ha saputo mettere a reddito. Sue le pizzerie Pizz A’ Street al Vomero, una ventina di addetti in due locali, il primo con 40 coperti, il secondo con 120.

La linea di cucina punta decisa su materie prime selezionate, quelle Dop sono una costante. E poi farine macinate a pietra di tipo 1 e 0. «La carta - spiega Luciano - prevede 12 pizze classiche e 6 che abbiamo definito “stellate”. Queste sono ricette che cambiano in base alla stagione e ai pomodori». Sì, perché nei locali di Luciano Sorbillo il punto fermo sono i pomodori, quelli di Cirio Alta Cucina. «Li utilizzo da circa quatto anni - sottolinea - non presentano acidità e non c’è alcun bisogno di salare il pelato, ulteriore garanzia di salubrità. A mio avviso vantano un equilibrio organolettico di assoluto valore».

Luciano Sorbillo è infatti un appassionato cultore del pomodoro, ingrediente importantissimo nella tradizione della pizza napoletana e che va scelto con cura tra le materie prime e gli ingredienti. La gamma Cirio Alta Cucina è ben rappresentata nei laboratori dei due Pizz A’ Street, dai Pelati, grandi, corposi, di colore rosso vivo e caratterizzati da un’elevata resa grazie alla ricca salsatura, ai Ciliegini, tondi, dolci e succosi, se leggermente schiacciati rilasciano il succo che si addensa velocemente dando vita a una salsa dal gusto fresco. Molto apprezzato da Sorbillo e dalle sue brigate anche Cuor di pomodoro, dalla polpa ricca, cremosa e generosa. Elevato il valore aggiunto conferito da corposità, resa, gusto intenso e condibilità.

(Nelle pizze di Luciano Sorbillo il punto fermo sono i pomodori)

Dopo l’apertura del primo in vico Acitillo, nel settembre 2016, Luciano ha voluto concedersi un bis inaugurando di recente il nuovo locale in piena area pedonale vomerese, in via Merliani 51. A questo indirizzo ha dedicato un’omonima pizza realizzata con fave saltate in padella, caciocavallo, pancetta croccante e spiziusa di mandorle. In omaggio ai figli Claudia, universitaria, e Rodolfo, ancora un bambino, ha dato vita invece a pizze che portano i loro nomi. La prima è a base di pomodoro datterino giallo o rosso, provola di bufala affumicata, pesto di basilico senza aglio, pecorino e olio extravergine d’oliva; la seconda propone cornicione ripieno di ricotta di bufala, provola di bufala, rucola, scaglie di parmigiano e olio extravergine d’oliva. Ricetta di culto nei Pizz A’ Street la tradizionale Marinara, che viene esaltata dal pomodoro pelato e profumata da olio evo, origano, aglio e basilico fresco.

«Le pizze dedicate ai miei figli le ho ideate nel primo Pizz A’ Street - annota Sorbillo - quello da pochi coperti e a cui sono particolarmente legato. Il secondo, più grande, vuole rappresentare i vicoli della Napoli antica, quella della pizza delle origini servita in ambienti spartani, tutta sostanza». Sostanza ben radicata nelle sue pizze, a base di materie prime dei territori e realizzate con impasti leggeri e digeribili. Un’impostazione che ben si accorda con il concetto di pizza che ha elaborato negli anni: «La consapevolezza di leggere negli occhi la gioia e la felicità del palato».

Per informazioni: www.sorbilloluciano-napoli.it - www.cirioaltacucina.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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