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Addio a Roberto Brovedani, patron e sommelier del Laite, una stella Michelin

Si spegne a 62 anni per un male incurabile l'anima del ristorante di Sappada (Ud). Lui in sala, la moglie Fabrizia Meroi in cucina. È stato Sommelier dell'anno 2015 per la guida Ristoranti d'Italia de L'Espresso

di Giorgio Lazzari
 
14 agosto 2021 | 17:05

Addio a Roberto Brovedani, patron e sommelier del Laite, una stella Michelin

Si spegne a 62 anni per un male incurabile l'anima del ristorante di Sappada (Ud). Lui in sala, la moglie Fabrizia Meroi in cucina. È stato Sommelier dell'anno 2015 per la guida Ristoranti d'Italia de L'Espresso

di Giorgio Lazzari
14 agosto 2021 | 17:05
 

Il ristorante stellato Laite di Sappada, in provincia di Udine, perde Roberto Brovedani, scomparso a 62 anni per un male incurabile. Con la moglie Fabrizia Meroi gestiva il locale, aperto nel 2001, che in questi 20 anni si è fatto conoscere e apprezzare nel panorama enogastronomico italiano, ma non solo.

Roberto Brovedani e Fabrizia Meroi - foto: Messaggero Veneto

Roberto Brovedani e Fabrizia Meroi - foto: Messaggero Veneto

Fabrizia e Roberto, lei in cucina, lui in sala: la coppia perfetta

Fabrizia e Roberto erano una coppia perfetta, lei in cucina e lui a gestire la sala, insieme alla figlia Elena, che si occupa degli ospiti insieme al papà. Fabrizia Meroi ha sempre trovato ispirazione dal vissuto quotidiano per immaginare, creare e perfezionare i suoi piatti. Alle radici della sua cucina ci sono profumi, colori, sapori e sensazioni legate al territorio e alle stagioni, accostati e reinterpretati da una sensibilità istintiva, affinata in oltre 30 anni di attività, di studio e di ricerca. Una carriera e una passione che sono state premiate nel 2018 dalla guida Michelin con un prestigioso riconoscimento: Chef donna dell’anno by Veuve Clicquot.

Fabrizia Meroi, cuoca autodidatta, Chef donna Michelin 2018

La storia di Fabrizia e Roberto inizia nel 1987, quando la giovanissima chef, partita da Cividale per andare a fare la stagione proprio a Sappada, incontra il suo futuro marito. Nasce così, con il progetto di vita in comune, un sogno condiviso: un ristorante tutto loro. Un sogno che diventa realtà quando, a giugno del 1990, aprono il loro primo locale. Si chiama Keisn, vocabolo sappadino un tempo d’uso comune per
sottolineare il legame forte con il territorio. Fabrizia, che ama definirsi cuoca autodidatta - ma che ha avuto fin da piccola due valide maestre, la mamma e la nonna materna, che a Cividale gestiva una rinomata osteria - insieme a Roberto scopre la cucina d’autore tra Friuli, Veneto e Carinzia.

Dal Keisn al Laite

Una delle sale del Laite

Una delle sale del Laite

Nel 1994 sono entrati a far parte di Jre Italia, mentre il 1997 è un anno di svolta nella vita di Fabrizia e Roberto, perché al Keisn arriva il grande riconoscimento della stella Michelin, insieme alla nascita della figlia Elena, che completa la famiglia.

Il locale si fa stretto e così nel 2001 decidono di acquistare una casa in legno e di ristrutturarla per ospitare un nuovo ristorante, il Laite, che in sappadino vuol dire “un prato al sole”. Le due salette del Laite (una risale al 1800, l’altra a due secoli prima) raccontano dell’amore di chi le ha costruite e di Roberto, che le ha sverniciate con tanta pazienza e con un lavoro certosino.

Al profumo e al calore del legno antico ben si accosta il profumo di quello che nei mesi più freddi brucia nelle kòchlouvn, come si chiamano le imponenti stufe in pietra. E in tutte le stagioni si sente il sottofondo aromatico del cirmolo, un’essenza alla quale Fabrizia è particolarmente affezionata e che a volte utilizza anche in cucina.

Roberto, Sommelier dell'anno 2015 per l'Espresso

Roberto, patron e sommelier del locale, parte come barman e diventa in breve tempo un grande professionista, tanto che la guida "I ristoranti d’Italia" dell’Espresso gli attribuisce nel 2015 il titolo di Sommelier dell’anno. Ma Roberto era veramente l’altra metà del Laite, un padrone di casa capace di mettere gli ospiti a loro agio, di accompagnarli alla scoperta della cucina di Fabrizia, presentando piatti e vini in sapiente abbinamento e con gioiosa professionalità.

La cantina del ristorante Laite custodisce un tesoro di cui Roberto era geloso guardiano, una riserva di bottiglie, vini e distillati provenienti da tutto il mondo, frutto di anni di ricerca e passione. Un’eredità che passa ora da Roberto, sommelier per cultura e per istinto, nelle mani della figlia Elena.

Il mondo della ristorazione perde uno dei suoi protagonisti e si stringe con cordoglio alla famiglia di Roberto Brovedani.


 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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