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OffLunch raccoglie 400mila euro. Pronti ad allargare il network

Ultimo round di finanziamento positivo per la piattaforma specializzata nella consegna di pasti ai dipendenti che, nell'ultimo anno, ha aggiunto il 46% in più di aziende associate e inaugurato il Kit Spesa

 
25 febbraio 2021 | 15:54

OffLunch raccoglie 400mila euro. Pronti ad allargare il network

Ultimo round di finanziamento positivo per la piattaforma specializzata nella consegna di pasti ai dipendenti che, nell'ultimo anno, ha aggiunto il 46% in più di aziende associate e inaugurato il Kit Spesa

25 febbraio 2021 | 15:54
 

L’attuale situazione della ristorazione collettiva, alle prese con i cambi di abitudine degli italiani, lascia spazio a nuovi player. È il caso di OffLuch, startup nata nel 2019 con l’obiettivo di rivoluzionare, attraverso il food delivery, il rapporto fra dipendente e mensa aziendale.

Il packaging OffLunch - OffLunch raccoglie 400mila euro Pronti ad allargare il network

Il packaging OffLunch

Un business accelerato
A sostenere l’iniziativa, un nuovo round di finanziamenti da 400 mila euro sostenuto da Cassa Depositi e Prestiti e Prestiti Venture Capital sgr. Capitali utili per continuare a spingere sull’allargamento del network che ora conta Roma, Milano e Cagliari.

D’altronde, l’accelerazione digitale e il massiccio ricorso allo smart working hanno messo le ali al business di OffLunch (società romana controllata da Mvnd, holding nata dalla fusione di Moovenda e PrestoFood) che è riuscita nell’intento di reindirizzare il servizio dall’ufficio alla consegna a casa attraverso dei Kit Spesa, ovvero pasti pronti per tutta la famiglia.

Nell’ultimo anno, le aziende che hanno aderito all’offerta sono aumentate del +46% per un ritmo di 120-130 pasti consegnati al giorno. Ma l’obiettivo è quello di estendere il servizio e tenere il passo con il ritorno alla normalità che, per OffLunch, significa seguire il percorso di rientro dei dipendenti sul luogo di lavoro con modalità di presenza sempre più flessibili.

La crisi della collettiva
Il 2020 della ristorazione collettiva è stato un cataclisma. Modelli di business che saltano, necessità di aumentare protocolli di sicurezza già molto elevati, cassa integrazione e contratti da rinegoziare hanno impegnato le imprese a far fronte a una crisi senza precedenti che ha generato un calo complessivo di ricavi e volume di vendite pari a 1,5 miliardi di euro a causa di un ammanco di 329 milioni di pasti non serviti. Di questo passo, entro il 2022, il settore rischia di sparire.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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