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Economica e fa bene a tutti La camminata alleata della salute

Camminare fa bene a tutti, tutti possono camminare: è un’attività economica, aiuta a prevenire disturbi cardiovascolari e oncologici, obesità, diabete, ipertensioni e patologie cerebrovascolari.

 
19 ottobre 2020 | 11:15

Economica e fa bene a tutti La camminata alleata della salute

Camminare fa bene a tutti, tutti possono camminare: è un’attività economica, aiuta a prevenire disturbi cardiovascolari e oncologici, obesità, diabete, ipertensioni e patologie cerebrovascolari.

19 ottobre 2020 | 11:15
 

Con le temperature non ancora rigide e senza il caldo soffocante dell’estate, l’autunno, con la primavera, è la stagione ideale per camminare. I benefici della camminata sono pienamente riconosciuti e lo dimostrano, tra le altre cose, molti studi pubblicati in letteratura scientifica internazionale.

Camminare fa bene al corpo ma anche alla mente - Economica e fa bene a tutti La camminata alleata della salute

Camminare fa bene al corpo ma anche alla mente

Camminare fa bene alla salute fisica, così come a quella psichica, non ha controindicazioni e si può attuare a qualsiasi età. Ne parla Daniela Lucini, responsabile della Sezione di medicina dell’esercizio e patologie funzionali di Humanitas e direttore della scuola di specializzazione di Medicina dello sport ed esercizio fisico dell’Università degli Studi di Milano, in un articolo apparso su Humanitas Salute, che riportiamo: 


Camminare: quali sono i benefici?
È attestato che la camminata abbia una funzione di prevenzione sia primaria, sia secondaria nei confronti di tutte le patologie che coinvolgono l’apparato cardiocircolatorio, dall’infarto del miocardio, alle arteriopatie periferiche degli arti inferiori o all’ictus cerebrale, ma anche a quelle patologie che sono legate a uno stile di vita non sano; per citare qualche esempio, il fumo, l’elevato consumo di grassi e la sedentarietà. La prevenzione primaria è il tipo di prevenzione che si attua quando i sintomi di una malattia non si sono ancora manifestati, mentre la prevenzione secondaria mira a evitare recidive quando la malattia è già manifesta. 

La camminata potenzia la forza muscolare, la resistenza cardiovascolare, l’elasticità e il rapporto tra il tessuto muscolare e i grassi. Contribuisce a tenere sotto controllo fattori di rischio relativi alle malattie cardiovascolari, come il peso, la pressione o il colesterolo, ed evita che il cuore subisca danni.

Inoltre, migliora la qualità della vita agendo come antistress e come stimolo psicologico alla positività e rafforza l’autocontrollo e l’autostima; se fatta in compagnia, poi, aiuta anche la socializzazione.

Qualche consiglio?
Camminare fa bene a tutti, tutti possono camminare: è un’attività economica, aiuta a prevenire disturbi cardiovascolari e oncologici, obesitàdiabeteipertensioni, patologie cerebrovascolari. Porta benefici a tutti gli apparati del corpo, a partire dall’apparato muscolo-scheletrico. E la lista sarebbe ancora lunga.

Per fare in modo che la camminata abbia solo effetti positivi, è sufficiente seguire alcune semplici regole.

1. Camminare per almeno 30 minuti al giorno, dal lunedì al venerdì. Il ritmo deve essere sostenuto, l’ideale sarebbe raggiungere i 100 passi al minuto.

2. È importante adattare l’orario della camminata alla stagione e al clima in corso. D’estate, ad esempio, è bene preferire il mattino presto o la sera, prima di cena, evitando nelle grandi città gli orari di punta per diminuire quanto possibile l’assorbimento di smog. 

3. Appena svegli bisognerebbe fare un breve riscaldamento prima della camminata: si potrebbe cominciare con qualche minuto di camminata lenta, per poi aumentare il ritmo.

4. Infine, è molto importante utilizzare scarpe adeguate, ed evitare le calzature dalla suola troppo rigida o sottile, così da scongiurare eventuali disturbi alla fascia plantare. Il tallone, in particolare, deve essere leggermente più alto della punta. 

Come non annullare i benefici della camminata?
È molto importante, al fine di non annullare i benefici ottenuti, non interrompere per lunghi periodi l’attività, o lasciar passare troppo tempo tra un allenamento e l’altro. Il parere favorevole del medico è essenziale, insieme a qualche accertamento che mostri lo stato di salute della persona.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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