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È la giornata della merenda Ma per uno su due è ipercalorica

 
17 settembre 2019 | 09:39

È la giornata della merenda Ma per uno su due è ipercalorica

17 settembre 2019 | 09:39
 

In Italia è un rito - mattutino o pomeridiano - per 34 milioni di persone: tra i prodotti indicati ci sono yogurt o latte, frutta fresca e secca, prodotti e dolci da forno senza creme o un panino.

Oggi, 17 settembre, si celebra la giornata della merenda: un’abitudine per molti (circa 34 milioni di italiani, secondo le stime). Pausa importante per reintegrare energia a metà mattina o nel pomeriggio, per la maggioranza dei bambini italiani (il 54%), la merenda risulta però essere inadeguata con il consumo di alimenti, con un’eccessiva densità calorica. Eppure c’è anche una minoranza del 3,4% che, al contrario, la salta addirittura del tutto a metà mattino.

Il 54% dei bambini fa una merenda troppo calorica (È la giornata della merenda Ma per uno su due è ipercalorica)
Il 54% dei bambini fa una merenda troppo calorica

La merenda rientra tra le abitudini più radicate della tradizione alimentare nazionale con l’obiettivo di spezzare durante il giorno la fame e garantire un apporto energetico e nutrizionale adeguato. A metà mattina, come a metà pomeriggio, la merenda resta un rito per 34 milioni di italiani, tra grandi e piccini, anche se nel tempo le sue caratteristiche sono mutate.
 
Se pane, burro e zucchero rimane tra i ricordi del passato, sono numerose le merende della tradizione regionale secondo la Coldiretti. All’insegna della cucina mediterranea è la bruschetta pugliese dove dominano l’olio d’oliva e il pomodoro mentre in Liguria si valorizzano le verdure che, con il loro contenuto di vitamine e sali minerali, vanno a infarcire le torte di pasta sfoglia o frolla. Se il pane friulano si accompagna ad una mousse di ricotta fresca di latte vaccino, le tigelle modenesi, conosciute anche come crescentine, cotte un tempo su terracotta ed oggi su piastre di ghisa, si accompagnano a confetture di frutta.

«E ancora protagoniste della tradizione laziale sono - rileva la Coldiretti - le ciambelle al mosto, per avvicinare al profumo del vino i più piccoli che non possono ancora berlo, mentre dalla Sardegna ci sono le seadas o sebadas, grandi ravioli di una pasta molto sottile fatta con semola di grano duro, acqua e poco strutto, con un ripieno di formaggio pecorino. Il tutto viene fritto e, una volta tolto dall’olio, si cosparge di miele di corbezzolo».
 
Se il classico panino imbottito e la pizza restano molto diffusi lungo tutta la Penisola, negli ultimi decenni soprattutto tra i più piccoli si sono affermate le merendine confezionate. Tuttavia, con la svolta salutista degli italiani, si assiste anche ad un ritorno della frutta e verdura il cui livello di consumo delle nuove generazioni resta però lontano da quanto suggerito nelle linee guida sulla sana alimentazione con il 20,4% dei bambini che la consumano meno di una volta al giorno mentre sono appena l’8,5% quelli che la consumano 5 o più volte al giorno come consigliato.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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