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Fumo, terapie personalizzate per smettere con successo

 
05 dicembre 2017 | 16:11

Fumo, terapie personalizzate per smettere con successo

05 dicembre 2017 | 16:11
 

Un test genetico consentirà di definire percorsi terapeutici su misura per riuscire a smettere di fumare più facilmente: questa la conseguenza di uno studio dei ricercatori dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano.

Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature. Entrando più bello specifico, lavorando su un semplice prelievo del sangue, sarebbe possibile individuare le caratteristiche genetiche individuali che influenzano il rischio di diventare dipendente dal fumo di sigaretta o anche la difficoltà di smettere di fumare pur con l'aiuto di una terapia farmacologica.

(Fumo, terapie personalizzate per smettere con successo)
foto: Ansa

Secondo i ricercatori, alcune variazioni nel dna, specifiche per ogni individuo, localizzate nei geni che determinano i ricettori della nicotina, sono risultate associate al rischio di diventare dipendenti proprio dalla nicotina stessa. In particolare, alcune di queste variazioni determinano anche un'aumentata difficoltà a smettere di fumare in pazienti che hanno assunto specifici trattamenti farmacologici antifumo e hanno ficevuto un apposito supporto psicologico.

Dallo studio è giunta anche la conferma che smettere di fumare e soprattutto non ricominciare non è facile. Infatti, benché poco dopo l'inizio della terapia antifumo, oltre il 70% dei soggetti è riuscito a smettere di fumare, a un anno dall'inizio del trattamento, molti sono ricaduti nella dipendenza, e solo il 47% ha smesso definitivamente.

«Questi risultati - afferma Francesca Colombo, ricercatrice dell'unità di Epidemiologia genetica e farmacogenomica dell'Int, oltre che coordinatrice dello studio - rappresentano il primo passo verso l'individuazione di un profilo genetico individuale, sulla base del quale si potrà definire un percorso terapeutico di disassuefazione dal fumo il più personalizzato possibile».

«In questo modo si potrà aumentare il numero di pazienti che beneficeranno delle varie terapie antifumo disponibili - osserva Roberto Boffi, responsabile della Pneumologia e del Centro Antifumo dell'Int - diagnosticando al meglio la tipologia di fumatore che si rivolgerà a noi, così da aiutarlo concretamente nel suo tentativo di cessazione e a ridurre al contempo l'incidenza delle malattie fumo-correlate».

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