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Risvoltini, la moda della “caviglia nuda” Nessun pericolo per la circolazione

La moda impone il pantalone risvoltato alla caviglia che deve rimanere nuda. Qualcuno si è chiesto come si possa rispondere ai dettami fashion anche di inverno, ma gli esperti assicurano che non ci sono pericoli

 
02 febbraio 2017 | 12:42

Risvoltini, la moda della “caviglia nuda” Nessun pericolo per la circolazione

La moda impone il pantalone risvoltato alla caviglia che deve rimanere nuda. Qualcuno si è chiesto come si possa rispondere ai dettami fashion anche di inverno, ma gli esperti assicurano che non ci sono pericoli

02 febbraio 2017 | 12:42
 

La moda dei “risvoltini” ai pantaloni per lasciare scoperte le caviglie dilaga ormai da diverso tempo sia tra gli uomini che tra le donne ed è così curiosa che ha suscitato una serie di considerazioni che si sono succedute a domino nonostante avessero poco a che fare con la moda. Tra ironie e nasi arricciati per il dissenso, c’è anche chi si è chiesto come si possa sfidare il freddo con le caviglie scoperte, ma in un articolo pubblicato da Humanitasalute che qui riportiamo integralmente Elisa Casabianca, chirurgo vascolare dell’ospedale Humanitas tranquillizza tutti e spiega perché la salute non è a rischio.

I risvoltini non danneggiano la salute  Ma le calze lunghe sono più prudenti


I ragazzi e le ragazze che portano i “risvoltini” possono star tranquilli: con le caviglie scoperte, per via del freddo, non si corre alcun rischio per la circolazione del sangue. A rassicurare i più giovani, (più probabilmente i tanti genitori preoccupati per la salute dei loro cari), è la dottoressa. Per correre un eventuale rischio di geloni «l’esposizione al freddo e a venti gelidi dev’essere prolungata e lo sbalzo di temperatura significativo», spiega al Corriere della Sera. «Se una persona non soffre di disturbi particolari di ordine circolatorio - aggiunge - può continuare a seguire la moda dei “risvoltini” senza alcun pericolo».

Quando possono comparire i geloni, invece? La dottoressa ricorre all’esempio delle persone che vanno in montagna per sciare che «magari immergono i piedi in acqua bollente subito dopo essersi tolti gli scarponi. In quel caso possono comparire i geloni. Ma se un ragazzo con le caviglie scoperte passa poco tempo all’aperto e poi entra in un ambiente chiuso, più caldo, con i piedi nelle scarpe, non va incontro a tale rischio».

«Il freddo - sottolinea l’esperta - provoca la costrizione delle piccole arterie periferiche di mani, piedi e gambe, riducendone l’apporto di sangue. Si tratta di un processo fisiologico per garantire invece l’afflusso di sangue negli apparati “centrali” dell’organismo. Ma se questo processo viene esasperato c’è il rischio di geloni, irritazioni cutanee che possono sorgere quando si passa improvvisamente dal freddo al caldo, cioè da una condizione di vasocostrizione arteriosa a una improvvisa vasodilatazione».

Qual è invece l’effetto del freddo sulla circolazione venosa? «Per la circolazione venosa non ci sono rischi. Anzi, ad esempio il freddo è nemico dell’insufficienza venosa perché migliora il tono vasale e può dunque avere un effetto positivo», risponde la dottoressa. In conclusione, solo un paio di consigli per chi sceglie di portare i “risvoltini” e lasciare le caviglie scoperte anche d’inverno: «Indossare calze lunghe per scongiurare il rischio di raffreddore ed evitare scarpe strette che determinano un’ulteriore riduzione del flusso sanguigno ai piedi», avverte la dottoressa Casabianca.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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