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Piccoli gesti per evitare le infezioni Prima regola, lavarsi bene le mani

La salmonellosi è la più comune tra le infezioni che derivano dall’ingestione di alcuni tipi di cibi come uova crude o latte non pastorizzato. Tra le regole principali: lavarsi le mani e cuocere i cibi stessi

 
19 luglio 2017 | 12:00

Piccoli gesti per evitare le infezioni Prima regola, lavarsi bene le mani

La salmonellosi è la più comune tra le infezioni che derivano dall’ingestione di alcuni tipi di cibi come uova crude o latte non pastorizzato. Tra le regole principali: lavarsi le mani e cuocere i cibi stessi

19 luglio 2017 | 12:00
 

Tra le infezioni più comuni c’è la salmonellosi dovuta all’ingestione di acqua e cibi contaminati dalla salmonella. Si tratta di un genere di batteri che vivono nel tratto intestinale di uomini e animali: la sua trasmissione è per via oro-fecale. «Nella maggioranza dei casi, la salmonellosi è un’infezione che si “autolimita” e si risolve in pochi giorni», ricorda la dottoressa Beatrice Salvioli gastroenterologa di Humanitas.

Piccoli gesti per evitare le infezioni Prima regola, lavarsi bene le mani

Le fonti di infezione sono l’acqua non potabile e diversi alimenti: le uova, responsabili del 50% delle epidemie di salmonellosi, ricorda l’Istituto superiore di Sanità, la carne cruda e il latte non pastorizzato. Anche i derivati delle carni, soprattutto se poco cotti, o i preparati che contengono uova crude, come il gelato, le salse e i condimenti, possono trasmettere l’infezione.

Ma alcune regole applicate con continuità possono abbassare enormemente il rischio. Innanzitutto va limitato al massimo il consumo di questi cibi crudi: la cottura, infatti è in grado di eliminare il battere. La prevenzione della salmonellosi passa attraverso semplici regole comportamentali e di igiene, tra cui: lavarsi le mani prima e dopo aver manipolato alimenti crudi; lavare accuratamente frutta e verdura prima di passare alla preparazione dei pasti; pulire per bene gli utensili utilizzati in cucina e usarne diversi per gli alimenti crudi e cotti; separare i cibi crudi da quelli cotti; bere latte pastorizzato.

L’infezione si manifesta con sintomi tipici del tratto gastrointestinale come vomito, nausea, diarrea, ma anche crampi muscolari e febbre. Le forme più gravi di salmonellosi si verificano soprattutto in soggetti più a rischio come gli anziani, i bambini e i soggetti immuno-compromessi. Anche le donne in gravidanza rientrano fra le categorie più a rischio.

«Generalmente - spiega la dottoressa Salvioli - la terapia è di “supporto”, ovvero con la somministrazione di soluzioni orali reidratanti per ripristinare l’acqua e i sali persi con il vomito e la diarrea, e con probiotici. Si sconsiglia di utilizzare antidiarroici, come la loperamide, in quando la diarrea è il meccanismo di difesa usato dall’organismo per espellere i germi. L’utilizzo degli antibiotici è sconsigliato poiché potrebbe allungare i tempi di persistenza dei batteri nell’organismo. L’ospedalizzazione e l’uso di antibiotici sono indicati solo in casi gravi e nei neonati al di sotto dei tre mesi di età».

«Infine - conclude la specialista - durante le fasi acute di infezione da Salmonella è consigliabile bere molta acqua a temperatura ambiente; una dieta in bianco, ovvero cibi non conditi con sughi, senza frutta e verdura almeno fino a che non scompare la dissenteria; evitare latte, creme e dolci».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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