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Ginocchio del corridore I plantari tra le possibili soluzioni

 
22 agosto 2018 | 11:06

Ginocchio del corridore I plantari tra le possibili soluzioni

22 agosto 2018 | 11:06
 

Nel linguaggio scientifico viene chiamata sindrome della bandelletta ileotibiale ma è maggiormente nota come ginocchio del corridore, ed è caratterizzata da un dolore continuo che colpisce la parte laterale del ginocchio.

Questa patologia tende a presentarsi in particolare durante o dopo una corsa o una camminata a passo sostenuto ed è tipica dei fondisti e dei ciclisti. Di cosa si tratta esattamente? Quali sono i trattamenti più indicati? Di questo argomento ha parlato Stefano Respizzi, direttore del dipartimento di Riabilitazione e Recupero funzionale in Humanitas, in un intervento tratto da Humanitasalute che riportiamo di seguito integralmente.

(Ginocchio del corridore I plantari tra le possibili soluzioni)


Il dolore innescato dall’infiammazione
La sindrome della bandelletta ileotibiale è un processo infiammatorio della zona ileotibiale, ovvero l’ultimo tratto della fascia lata che riveste i muscoli superficiali della coscia. A provocarlo solitamente è un attrito meccanico che può essere dovuto a un sovraccarico in presenza di fattori predisponenti.

Giocano un ruolo importante fattori di natura anatomica, come il varismo del ginocchio, il varismo della tibia o la dismetria degli arti inferiori. A questi si sommano poi il sovraccarico, la pratica sportiva su terreni duri o irregolari o l’assunzione di posture improprie nella corsa o nella camminata sportiva.

Sintomi, diagnosi e terapie possibili
Il “ginocchio del corridore” viene inizialmente avvertito come una sensazione di rigidità, in particolare nella zona laterale esterna. Chi ne soffre avverte dolore al ginocchio quando flette o estende l’articolazione. A volte il dolore è tale da impedire la prosecuzione dell’attività sportiva e tende a regredire con il riposo.

In presenza di questi sintomi è bene rivolgersi da uno specialista che valuterà la flessibilità e la forza muscolari, l’anatomia degli arti inferiori, la camminata del paziente e la localizzazione del dolore, anche mediante specifici test. Eventuali esami strumentali (ecografia, radiografia) possono essere utili laddove sia necessaria una diagnosi differenziale con altre patologie dalla sintomatologia simile.

Una volta individuato il problema l’approccio terapeutico è molteplice. In generale si inizia con trattamenti di tipo conservativo fra cui la crioterapia, le infiltrazioni, la laserterapia e le onde d’urto, da abbinare ad esercizi di stretching della fascia lata e della bandelletta ileotibiale e l’adozione di plantari sportivi personalizzati, da inserire all’interno delle scarpe durante la pratica sportiva.

I plantari infatti ammortizzano le sollecitazioni cui è sottoposto il ginocchio e rimettono in equilibrio la postura, consentendo in genere il ritorno alla pratica sportiva. In alcuni casi, più rari, è necessario invece ricorrere all’intervento chirurgico.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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