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Riso e cereali, un'annata eccellente Ma preoccupa il calo dei prezzi

Il clima favorevole ha dato una buona mano alla qualità della produzione, soprattutto in Lombardia e in Piemonte. Bene anche la resa, fino a 90 quintali l'ettaro di riso. Le aziende produttrici sono però in ansia per il calo costante dei prezzi: la quotazione di un quintale di Carnaroli è scesa sotto i 50 euro.

di Stefano Calvi
10 settembre 2020 | 08:30
Riso e cereali, un'annata eccellente 
Ma preoccupa il calo dei prezzi
Riso e cereali, un'annata eccellente 
Ma preoccupa il calo dei prezzi

Riso e cereali, un'annata eccellente Ma preoccupa il calo dei prezzi

Il clima favorevole ha dato una buona mano alla qualità della produzione, soprattutto in Lombardia e in Piemonte. Bene anche la resa, fino a 90 quintali l'ettaro di riso. Le aziende produttrici sono però in ansia per il calo costante dei prezzi: la quotazione di un quintale di Carnaroli è scesa sotto i 50 euro.

di Stefano Calvi
10 settembre 2020 | 08:30
 

Annata positiva per quanto riguarda la qualità e le rese per i cereali. L’unica nota dolente, come ormai da diversi anni, sono i prezzi, troppo bassi, che mettono in ginocchio le tante aziende che operano in questo settore, principalmente tra Lombardia e Piemonte. Gli addetti ai lavori fanno sapere che per quanto riguarda riso, frumento e mais la qualità del prodotto è ottima grazie anche alla situazione climatica che si è verificata nel periodo estivo. A preoccupare sono i prezzi che faticano a coprire i costi di produzione. Una situazione che si ripercuote da diverse stagioni, causata principalmente da una concorrenza, da molti considerata “sleale”, dei paesi del sudest asiatico.

La raccolta di riso sarà abbondante e di qualità -  Riso e cereali, un'annata eccellente Ma preoccupa il calo dei prezzi

La raccolta di riso sarà abbondante e di qualità

Nel frattempo, nel settore risicolo, si tracciano anche i bilanci della passata stagione 2019/2020: ci sono poche scorte e con la previsione di un prossimo raccolto soddisfacente. A garantire una stagione che si prospetta positiva ha inciso sicuramente l’aspetto climatico, le temperature fresche a maggio e a luglio hanno favorito a livello generale, in particolare nella zona della Lomellina e del Vercellese, il ciclo produttivo dei cereali. Per quanto riguarda la coltivazione del riso la qualità pare molto buona e, in alcuni casi, se le temperature di settembre saranno alte potrebbe essere tagliato con almeno una ventina di giorni in anticipo. Per quanto riguarda la qualità Indica la resa, stando alle prime stime, potrebbe essere di 89-90 quintali l’ettaro. Più ristrette, invece, le produzioni per quanto riguarda le varietà di interno come Carnaroli, Arborio e Baldo che potrebbero attestarsi sui 60-70 quintali l’ettaro.



E i prezzi? Qui la preoccupazione si sta facendo sempre più concreta in quanto, stando all’ultimo bollettino della Borsa Merci di Mortara un quintale di Carnaroli è quotato 48 euro come il Sant’Andrea; per il Vialone Nano la situazione è leggermente migliore, si attesta sui 57 euro. Situazione similare anche alla Borsa Merci di Vercelli: l’unico un po’ più cercato è il Selenio, forse per una scopertura di qualche riseria il prezzo ancora 40 euro al quintale per tutte le altre varietà si tende a rimandare la vendita ormai a settembre. Anche se le previsioni, secondo l’Associazione Risicoltori Piemontesi, non fanno ben sperare a tal punto che il Tondo generico (Sole e Terra) scenda addirittura a 30 euro al quintale.

Secondo il Consorzio Vendita Risone Società Cooperativa di Vercelli «si sta vivendo un mercato che ha ben poco da dire ancora con compravendite ridotte all’osso, c’è qualche proposta di acquisto quasi unicamente per l’Indica. Il tondo generico ha pochissime richieste mentre per il Selenio c’è qualche spiraglio in più, il Tipo Ribe è invece pressoché invendibile; anche per i risi da interno la domanda è bassissima».

Prospettive buone, invece, per il Mais che stando ai primi raccolti ha reso mediamente sui 700 quintali l’ettaro in gran parte delle regioni. Meno rosea la situazione del frumento in quanto in autunno, periodo della semina, molti agricoltori hanno dovuto fare i conti con pesanti acquazzoni su tutto il fronte settentrionale che hanno compromesso in parte la resa di oggi.

«In queste settimane – spiegano da Confagricoltura Pavia proprio in merito al tema prezzi - le nostre imprese agricole stanno raccogliendo il frutto del lavoro avviato in piena emergenza Covid. Le imprese agricole, mai come ora, hanno dimostrato il loro ruolo centrale e fondamentale per il benessere di tutti i cittadini. Occorre che tutti, riconoscendo il giusto prezzo ai prodotti, prendano atto in modo definitivo di questa centralità e riconoscano come fare impresa in agricoltura sia un valore aggiunto e un elemento di sicurezza e di stabilità per l’intera nazione. Dalle uve al riso, passando per latte e settore suinicolo, senza dimenticare il comparto delle orticole e delle attività connesse al mondo agricolo, per ciascun comparto serve il rispetto e la tutela che il lavoro merita, soprattutto quando è svolto in ogni condizione metereologica, sociale e, in questi mesi, anche con dinamiche completamente nuove e complicate. Un valore che deve essere riconosciuto da tutti gli attori della filiera sino al consumatore finale».

Per quanto riguarda l’export del riso italiano la situazione non è delle migliori. Gli ultimi dati registrati dalla Borsa Merci Telematica Italiana confermano, infatti, la crescita delle importazioni (+37% rispetto allo stesso periodo del 2018/2019) e, al tempo stesso, la riduzione dell’export (-6,5%). Spicca in particolare il calo delle spedizioni italiane di riso lavorato dirette nel Regno Unito, con un -26% in volume e un -15% in valore. Un calo che colpisce il terzo mercato di sbocco per l’export di riso lavorato made in Italy dopo Francia e Germania e che giunge peraltro dopo la crescita che nel 2017 (+31%) e 2018 (+2,1%) aveva caratterizzato l’export italiano diretto Oltremanica. A questa situazione vanno poi sommate le ripercussioni dovute al calo dell’export generale nel periodo del Covid che sicuramente avrà inciso negativamente sui commerci con gli altri paesi europei in particolare.

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