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Il Blu del mare, il rosso del vino Il Conero celebra le sue eccellenze

Un percorso tra gusto, bellezza e cultura per riscoprire il territorio delle Marche attraverso i suoi prodotti. Un modo per fare leva.

di Mariella Morosi
 
25 settembre 2020 | 09:36

Il Blu del mare, il rosso del vino Il Conero celebra le sue eccellenze

Un percorso tra gusto, bellezza e cultura per riscoprire il territorio delle Marche attraverso i suoi prodotti. Un modo per fare leva.

di Mariella Morosi
25 settembre 2020 | 09:36
 

Se un grande vino racchiude in sé il suo territorio, i prestigiosi rossi della Riviera del Conero, la Doc Rosso e la Riserva Docg, hanno tutto il potenziale per promuovere e valorizzare quel tratto della costa tirrenica che va da Ancona fino a Osimo e Castefidardo attraversando Sirolo, Offagna, Camerano e Numana. I vigneti di Montepulciano coprono le dorsali del promontorio dominato dal Monte Conero, esposte alla luce e alle brezze marine, dove il sasso e il calcare affiorano tra la macchia mediterranea. Il vitigno, chiamato anche "Cordisco", diffuso nelle Marche e ancor più in Abruzzo, presenta qui una sua precisa identità e caratteristiche particolari tanto che il Rosso Conero è stato premiato con la Doc più di mezzo secolo fa, nel 1967, e nel 2004 è stata riconosciuta la Docg alla Conero Riserva.

Il promontorio del Conero - Il Blu del mare, il rosso del vino Il Conero celebra le sue eccellenze

Il promontorio del Conero

Se il binomio "vino - territorio" è intimamente integrato, si autoalimenta positivamente e rappresenta una fondamentale leva di marketing territoriale per la competitività dei sistemi socio-economici locali, nell'anno della pandemia non è stato così e anche i produttori del Conero hanno sofferto per il blocco imposto al canale Horeca nazionale e internazionale. A loro sostegno si è svolta la manifestazione "Blu come il mare, Rosso come il vino", organizzata dall’Istituto marchigiano di enogastronomia (Ime) in collaborazione con l’amministrazione comunale di Camerano (An) e con Regione Marche Servizio Agricoltura.

Molto apprezzate, in degustazione, le etichette di Lanari, La Cacinara, Marchetti, Moroder, Fattoria Le Terrazze, Garofoli, Umani Ronchi, Cantina Castellani, Moncaro, Conti Leopardi Dittajuti, Lucesole, Piantate Lunghe Strologo e Pesaresi. Non è mancato l'impegno di tutti i comuni delle terre del Rosso Conero, forti delle loro tradizioni enogastronomiche e delle valenze produttive e turistiche.

I vini del Conero in degustazione  - Il Blu del mare, il rosso del vino Il Conero celebra le sue eccellenze
I vini del Conero in degustazione

L'IMT è un consorzio nato nel 1999 e presieduto da Antonio Centocanti e diretto da Alberto Mazzoni che con azioni di promozione congiunta e coordinata incide sul 45% dell'intera superficie vitata della regione e sulla maggioranza dell'export. «Per rispondere a questo terremoto economico dei mesi scorsi – ha detto Alberto Mazzoni – abbiamo messo in atto una campagna promozionale di tutto il sistema agroalimentare regionale, che vale circa 2 miliardi di euro l’anno e conta su 43mila imprese. L’attivazione del Fondi Europei per lo sviluppo regionale (PSR) destinati all'agricoltura ci permette di fare una promozione di bandiera sin qui solo auspicata, mentre oggi con l’emergenza c’è la consapevolezza che si possa mettere a segno un’accelerazione decisiva per il futuro».

Tra le azioni intraprese, degustazioni, workshop ed eventi anche virtuali, indirizzati a buyers ed esperti di settore nazionali e internazionali, oltre alle attività di promozione tramite il web e i canali più tradizionali, senza trascurare le iniziative didattiche rivolte a scuole, ristoranti e imprese del territorio. Il Rosso Conero è un vino dal colore rubino intenso, secco, dalle sfumature violacee con persistente aromaticità e intense note fruttate. Non teme il tempo che gli dona toni granati ed aranciati e ammorbidisce i tannini donandogli morbidezza e note di marasche e confetture. Potrebbe essere lo stesso vino celebrato dai romani e che Apicio Marco Gavio ricordava come un “anconetanum” rosso e corposo.

Alberto Mazzoni - Il Blu del mare, il rosso del vino Il Conero celebra le sue eccellenze
Alberto Mazzoni

Nella Riserva Docg la selezione delle uve e la raccolta posticipata rispetto alla Doc permettono una maturazione ottimale con concentrazione degli zuccheri. L’affinamento poi, che richiede 24 mesi, consente di ottenere un vino di grande caratura e longevità. È una produzione limitata: appena 260 ettari e 1,5 milioni di bottiglie: 1,2 milioni la Doc e 250mila la Riserva. I produttori tra medi e piccoli sono 80 - c'è chi ha appena un ettaro - i vinificatori 15 e gli imbottigliatori 21. Una realtà modesta, per quanto prestigiosa, con poche prospettive di crescita se si pensa che negli ultimi 10 anni è aumentata soltanto del 30% rispetto a quella regionale dai grandi numeri: 15 doc, 5 Docg e 932mila ettolitri nel 2019. Il disciplinare del Rosso Conero non ammette altri vitigni a bacca nera oltre il 15%, e tra questi è privilegiato il Sangiovese ma per alcuni produttori la sfida è di vinificare il Montepulciano in purezza. In degustazione emergono differenti, spesso notevoli, particolarità secondo zone, vinificazione e uso del legno e per questo ha l'ambizione di voler essere considerato "al plurale", come una vera antologia della qualità, così come al plurale è il nome della sua regione, le Marche.

Dalle degustazioni dei vini del Conero alla presenza dei produttori è emersa la passione con cui si prosegue nella tradizione vitivinicola costiera con la convinzione che solo la salvaguardia del territorio possa garantire il suo futuro. È privilegiata la scelta del biologico e le brezze marine impediscono la formazione di muffe e non rendono necessari troppi trattamenti. Ma qualcuno, come l'azienda Piantate Lunghe, ha deciso di non vendemmiare per un imprevisto climatico che ha impedito alle uve di rientrare nei parametri qualitativi richiesti.

Taco al cervo crudo ed erbe - Il Blu del mare, il rosso del vino Il Conero celebra le sue eccellenze
Taco al cervo crudo ed erbe

Sono vini importanti di grande struttura e alcolicità - anche 14 o 15 gradi - che non si sposano molto alla quotidianità e che sono poco richiesti nella stagione calda. L'eccesso di potenziale produttivo rispetto alla domanda di mercato comporta difficili risvolti economici e, come ha sottolineato Mazzoni, per smaltire le giacenze e fare sì che questi vini arrivino al consumatore e nei mercati, bisogna promuovere meglio la denominazione, senza escludere azioni mirate al prodotto -anche attraversi la modifica del disciplinare - per adeguarlo alle nuove tendenze di consumo che privilegiano vini leggeri e di facile bevibilità.

I rossi del Conero si abbinano bene a piatti saporiti, ad arrosti e salumi ma anche al pesce dell’Adriatico e soprattutto ai moscioli, una sorta di cozza non allevata che prospera sugli scogli. I vini più affinati possono accompagnare selvaggina, stufati o brasati o a primi importanti come le tipiche pappardelle al cinghiale. Nell'ambito di "Blu come il mare, rosso come il vino", insieme alle degustazioni sono stati organizzati anche Percorsi del Gusto che hanno toccato le bellezze, l'arte e la storia della Strada del Conero, con piacevoli soste nei ristoranti, come da "Andreina" di Loreto (An) su cui brilla una stella Michelin.

Ciauscolo con salumi e stoccafisso all'anconetana - Il Blu del mare, il rosso del vino Il Conero celebra le sue eccellenze
Ciauscolo con salumi e stoccafisso all'anconetana

Qui Errico Recanati partendo dalle regole della nonna Andreina - rispetto della materia, attenzione ai dettagli e pulizia- ha sviluppato la sua idea di cucina basata su una forte tradizione ma con un pensiero nuovo. Ai vini del Conero ha abbinato un menu particolare e sorprendente in cui persino il gusto degli Spaghetti al cacio e ai sette pepi era stato potenziato dal fumo della griglia su cui erano passati anche l'Ostrica con pesca e senape e il Fungo con fegato, milza e ostrica. Di grande impatto anche l'Oliva ascolana fai-da-te servita in scatola, il Taco di farina di nocciole con cervo cotto nel fieno e miso e la Faraona cotta da lontano. Non si arriva per caso in questo ristorante dal grande giardino fiorito perché il richiamo delle inedite interpretazioni dell'uso della griglia è intrigante.

Ha in mente qualche progetto, questo chef, come aprire anche altrove, magari in una grande città, e raccogliere altre stelle? «Forse - risponde Errico Recanati - ma non subito. La cosa importante è non lasciare scoperta la 'casa' di nonna Andreina, che è anche la mia». Il Rosso Conero è detto anche vino del mare, per la salinità donatagli dalla sua vicinanza e anche dallo stesso terreno, emerso dalle acque milioni di anni fa. Ben si accorda per questo al gusto del pescato che viene servito in ricette che rispettano la tradizione. Celeberrimo lo Stoccafisso all'anconetana, piatto storico con patate, cotto a lungo su canne di palude, che vanta la tutela dell'omonima Accademia.

Piatti di tradizione e salumi - primo tra tutti il ciauscolo, sono stati degustati al Bistrò di Camerano, "capitale" del vino Conero con la sindaca Annalisa Del Bello e l'assessore Ilaria Fioretti che hanno fatto gli onori di casa alla Festa del vino che qui di celebra da 25 anni. Non è mancato l'incontro con la storia, la cultura e l'imprenditorialità, con la visita alle Grotte di Camerano, alla casa di Recanati di Giacomo Leopardi, all'Antica Bottega amanuense Malleus. A Portonovo, detta la Baia Verde per i boschi che la circondano, meritano una visita la settecentesca Torre Clementina fatta erigere da Clemente XI per contrastare le incursioni dei pirati, la romanica Abbazia di S. Maria e il Fortino Napoleonico, splendido esempio di fortificazione costiera in cui oggi ha sede un resort con ristorante. Molte e attrezzate le spiagge, con strutture spesso a gestione familiare e con grande attenzione alla migliore accoglienza.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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