Nonostante tutto, ma solo per alcuni e in alcune aree del Paese, il mese di dicembre e le feste natalizie hanno portato una ventata di speranza al mercato retail, dando una mano ai negozi fisici fortemente penalizzati dall’emergenza. A dirlo è l’ultima analisi dell’Osservatorio di Stocard, azienda specializzata nell'archiviazioni mobile di carte di credito, che ha confrontato i trend di acquisti nei mercati retail di dicembre 2020 rispetto al periodo settembre-novembre.
Secondo Stocard, anche la ristorazione, grazie a delivery e asporto, sarebbe riuscita a recuperare qualche punto percentuale a dicembre. Una goccia nel mare, però, se si considera che, secondo le stime di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi)-Confcommercio, nel 2020 il settore ha perso 38 miliardi di euro complessivi. E in ogni caso un dfato che vale solo per i ristoranti che ovviamente erano aperti.
Trend in recupero anche per il numero degli acquisti in altri settori merceologici tra cui i libri (+71%), il beauty (66%), l’elettronica di consumo (+52%) e il fashion (+37%).
Food delivery, panacea natalizia
Nello specifico, secondo Stocard i ristoranti avrebbero messo a segno - nel solo mese di dicembre rispetto ai tre precedenti - un +37% di acquisti grazie ai servizi di food delivery e ai (pochi) giorni di apertura previsti dalle disposizioni del Governo. Dato che va pesato tuttavia. Se è vero che tra settembre e ottobre i locali erano aperti al pubblico praticamente al 100%, a novembre gli stessi sono tornati ad abbassare le saracinesche togliendo di fatto un mese al conto del trimestre. Sulle performance di dicembre, poi, va considerato l'effetto festività, con gli italiani che come d'abitudine si sono concessi qualche golosità in più.
A dicembre gli acquisti sono aumentati in tutti i mercati retail monitorati da Stocard
Fipe-Confcommercio: 2020 anno neroCome detto, però, i dati evidenziati da Stocard vanno contestualizzati come il tentativo di recupero della ristorazione all'interno di un
annus horribilis. La perdita di quasi
38 miliardi di euro di fatturato registrata da Fipe a causa delle
chiusure dei
locali imposte dai d
pcm si sono tradotte in
mancati consumi e in una conseguente gravissima crisi dell’intera filiera agroalimentare. «Solo per il mancato
pranzo di
Natale e il
cenone di
San Silvestro - afferma una rilevazione di
Confcommercio Toscana e
Coldiretti Toscana - i
ristoranti e gli
agriturismi toscani hanno visto sfumare oltre 40 milioni di euro di incassi. E le aziende della filiera agroalimentare hanno perso moltissime vendite di
olio,
vino,
carne,
verdura e altri prodotti che nei consumi fuori casa hanno un importante canale di commercializzazione, se non il principale. Per effetto della pandemia da Covid 19 la ristorazione toscana ha perso nel 2020 più di 3miliardi di euro di fatturato rispetto al 2019. Peggio di noi solo la
Lombardia (che ha registrato quasi sette miliardi di euro in meno), poi Veneto, Lazio ed Emilia-Romagna, tutte intorno a quota -3,5 miliardi».
Coldiretti, flop di Natale: alimentare a -4%Sulla stessa linea anche la
Coldiretti che sottolinea come la
produzione alimentare in
Italia sia crollata, segnando un -4% a novembre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per effetto della minor domanda di generi alimentari proveniente
ristoranti e
agriturismi in vista di Natale e Capodanno.
A pesare, oltre al mercato interno, è stato anche il calo
dell’export agrolimentare dovuto alle chiusure a livello internazionale delle attività di ristorazione; a partire da quelle che puntavano sulla cucina italiana: importante mercato di sbocco della produzione Made in Italy.
A subire un taglio del 30% nella
spesa a tavola sono stati anche gli appuntamenti casalinghi lungo la Penisola che si sono svolti nel segno della sobrietà e del risparmio, per le limitazioni negli spostamenti e alla presenza di ospiti.
Nel retail bene i libri e il beauty
«Dicembre è il periodo di massimo incremento di spesa nel mercato retail – ha commentato
Valeria Santoro, country manager di Stocard Italia – Una crescita delle vendite che coinvolge pressoché tutti i
settori merceologici, complice l’arrivo delle feste natalizie. Tuttavia, in un anno tristemente anomalo come quello appena concluso, settori come il
beauty, il
fashion e la
ristorazione, fortemente penalizzati dalla pandemia, si sono particolarmente distinti e per la prima volta dopo diversi mesi hanno registrato un notevole aumento delle vendite. Una buona notizia che ci auguriamo possa rappresentare un segnale di ripresa duraturo e darci speranza per il 2021».
Il trend di acqusito secondo Stocard
Picco di spese il 23 dicembre
Secondo i dati Stocard, la giornata in cui si è registrato il picco di spese è stato mercoledì 23 dicembre, complice anche l’imminente ingresso dell’intero Paese in
zona rossa (avvenuto il 24 dicembre): +47% di acquisti da parte dei consumatori italiani rispetto agli altri giorni di dicembre. L’Osservatorio Stocard ha evidenziato, infine, altri due dati significativi: nel corso del mese di dicembre, rispetto ai tre mesi precedenti, è
aumentato in maniera considerevole il
numero dei
consumatori: +22%. Parallelamente, sono cresciuti anche gli eventi di acquisto, vale a dire le occasioni che i cittadini hanno dedicato allo shopping: +27%.