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Natale, il delivery mette una toppa alla ristorazione ma non basta. Per Fipe il 2020 si chiude con una perdita di 38 miliardi

Secondo l'Osservatorio di Stocard, a dicembre i ristoranti aperti hanno tentato il recupero grazie alle consegne, segnando un +37% di vendite rispetto a settembre-novembre. Ma per Fipe e Coldiretti la situazione è nera.

 
13 gennaio 2021 | 15:14

Natale, il delivery mette una toppa alla ristorazione ma non basta. Per Fipe il 2020 si chiude con una perdita di 38 miliardi

Secondo l'Osservatorio di Stocard, a dicembre i ristoranti aperti hanno tentato il recupero grazie alle consegne, segnando un +37% di vendite rispetto a settembre-novembre. Ma per Fipe e Coldiretti la situazione è nera.

13 gennaio 2021 | 15:14
 

Nonostante tutto, ma solo per alcuni e in alcune aree del Paese, il mese di dicembre e le feste natalizie hanno portato una ventata di speranza al mercato retail, dando una mano ai negozi fisici fortemente penalizzati dall’emergenza. A dirlo è l’ultima analisi dell’Osservatorio di Stocard, azienda specializzata nell'archiviazioni mobile di carte di credito, che ha confrontato i trend di acquisti nei mercati retail di dicembre 2020 rispetto al periodo settembre-novembre.

Secondo Stocard, anche la ristorazione, grazie a delivery e asporto, sarebbe riuscita a recuperare qualche punto percentuale a dicembre. Una goccia nel mare, però, se si considera che, secondo le stime di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi)-Confcommercio, nel 2020 il settore ha perso 38 miliardi di euro complessivi. E in ogni caso un dfato che vale solo per i ristoranti che ovviamente erano aperti.

Trend in recupero anche per il numero degli acquisti in altri settori merceologici tra cui i libri (+71%), il beauty (66%), l’elettronica di consumo (+52%) e il fashion (+37%).

Food delivery, panacea natalizia
Nello specifico, secondo Stocard i ristoranti avrebbero messo a segno - nel solo mese di dicembre rispetto ai tre precedenti - un +37% di acquisti grazie ai servizi di food delivery e ai (pochi) giorni di apertura previsti dalle disposizioni del Governo. Dato che va pesato tuttavia. Se è vero che tra settembre e ottobre i locali erano aperti al pubblico praticamente al 100%, a novembre gli stessi sono tornati ad abbassare le saracinesche togliendo di fatto un mese al conto del trimestre. Sulle performance di dicembre, poi, va considerato l'effetto festività, con gli italiani che come d'abitudine si sono concessi qualche golosità in più.

A dicembre gli acquisti sono aumentati in tutti i mercati retail - Il Natale ha salvato i negozi fisici I ristoranti aiutati dal food delivery

A dicembre gli acquisti sono aumentati in tutti i mercati retail monitorati da Stocard

Fipe-Confcommercio: 2020 anno nero
Come detto, però, i dati evidenziati da Stocard vanno contestualizzati come il tentativo di recupero della ristorazione all'interno di un annus horribilis. La perdita di quasi 38 miliardi di euro di fatturato registrata da Fipe a causa delle chiusure dei locali imposte dai dpcm si sono tradotte in mancati consumi e in una conseguente gravissima crisi dell’intera filiera agroalimentare. «Solo per il mancato pranzo di Natale e il cenone di San Silvestro - afferma una rilevazione di Confcommercio Toscana e Coldiretti Toscana - i ristoranti e gli agriturismi toscani hanno visto sfumare oltre 40 milioni di euro di incassi. E le aziende della filiera agroalimentare hanno perso moltissime vendite di olio, vino, carne, verdura e altri prodotti che nei consumi fuori casa hanno un importante canale di commercializzazione, se non il principale. Per effetto della pandemia da Covid 19 la ristorazione toscana ha perso nel 2020 più di 3miliardi di euro di fatturato rispetto al 2019. Peggio di noi solo la Lombardia (che ha registrato quasi sette miliardi di euro in meno), poi Veneto, Lazio ed Emilia-Romagna, tutte intorno a quota -3,5 miliardi».

Coldiretti, flop di Natale: alimentare a -4%
Sulla stessa linea anche la Coldiretti che sottolinea come la produzione alimentare in Italia sia crollata, segnando un -4% a novembre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per effetto della minor domanda di generi alimentari proveniente ristoranti e agriturismi in vista di Natale e Capodanno.

A pesare, oltre al mercato interno, è stato anche il calo dell’export agrolimentare dovuto alle chiusure a livello internazionale delle attività di ristorazione; a partire da quelle che puntavano sulla cucina italiana: importante mercato di sbocco della produzione Made in Italy.

A subire un taglio del 30% nella spesa a tavola sono stati anche gli appuntamenti casalinghi lungo la Penisola che si sono svolti nel segno della sobrietà e del risparmio, per le limitazioni negli spostamenti e alla presenza di ospiti. 

Nel retail bene i libri e il beauty
«Dicembre è il periodo di massimo incremento di spesa nel mercato retail – ha commentato Valeria Santoro, country manager di Stocard Italia – Una crescita delle vendite che coinvolge pressoché tutti i settori merceologici, complice l’arrivo delle feste natalizie. Tuttavia, in un anno tristemente anomalo come quello appena concluso, settori come il beauty, il fashion e la ristorazione, fortemente penalizzati dalla pandemia, si sono particolarmente distinti e per la prima volta dopo diversi mesi hanno registrato un notevole aumento delle vendite. Una buona notizia che ci auguriamo possa rappresentare un segnale di ripresa duraturo e darci speranza per il 2021».

Il trend di acqusito secondo Stocard - Il Natale ha salvato i negozi fisici I ristoranti aiutati dal food delivery
Il trend di acqusito secondo Stocard

Picco di spese il 23 dicembre
Secondo i dati Stocard, la giornata in cui si è registrato il picco di spese è stato mercoledì 23 dicembre, complice anche l’imminente ingresso dell’intero Paese in zona rossa (avvenuto il 24 dicembre): +47% di acquisti da parte dei consumatori italiani rispetto agli altri giorni di dicembre. L’Osservatorio Stocard ha evidenziato, infine, altri due dati significativi: nel corso del mese di dicembre, rispetto ai tre mesi precedenti, è aumentato in maniera considerevole il numero dei consumatori: +22%. Parallelamente, sono cresciuti anche gli eventi di acquisto, vale a dire le occasioni che i cittadini hanno dedicato allo shopping: +27%.

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