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Il far west degli hotel a Milano. Tra contratti pirata e licenziamenti al Gallia

I lavoratori che, fra appalti e subappalti garantiscono pulizie, facchinaggio e servizi agli hotel vengono licenziati aggirando il divieto con la formula della cessazione d’attività e riassunti con contratti svantaggiosi.

 
09 gennaio 2021 | 16:40

Il far west degli hotel a Milano. Tra contratti pirata e licenziamenti al Gallia

I lavoratori che, fra appalti e subappalti garantiscono pulizie, facchinaggio e servizi agli hotel vengono licenziati aggirando il divieto con la formula della cessazione d’attività e riassunti con contratti svantaggiosi.

09 gennaio 2021 | 16:40
 

Lo si sapeva: la crisi degli hotel e del turismo, in generale, avrebbe avuto ripercussioni enormi e generali, che ora stanno dilagando a macchia d’olio. In primis, tra i più colpiti i lavoratori che, fra appalti e subappalti garantiscono pulizie, facchinaggio e altri servizi negli hotel.

Una situazione che a Milano sta di giorno in giorno diventando sempre più allarmante con lavoratori licenziati aggirando il divieto con la formula della "cessazione d’attività e messa in liquidazione", passaggi da una società all’altra nella giungla degli appalti e contratti che peggiorano le condizioni di chi resta.

Contratti "pirata" e paghe irrisorie per i lavoratori negli hotel - Il far west degli hotel a Milano Tra contratti pirata e licenziamenti

Contratti "pirata" e paghe irrisorie per i lavoratori negli hotel

Lavoratori in servizio al Gallia in "attesa"
E quello che, in particolare, sta succedendo a una quarantina di lavoratori che, assunti dalla società HoGroup, erano in servizio all’hotel Gallia: in cassa integrazione da marzo con arenate le trattative perché venissero riassorbiti dall’impresa che nel frattempo è subentrata, la Keep Up.

«Ci hanno comunicato che il Gallia ha disdettato l’appalto con loro – spiega Mattia Scolari, funzionario Cub a Il Giorno Milano – affidandolo per un mese a un’altra società, la Papalini, in attesa di bandire una gara definitiva. In questo modo i lavoratori “storici” restano tagliati fuori. Stiamo preparando una nuova mobilitazione davanti alla Prefettura, perché serve un intervento per regolare un settore che a Milano conta migliaia di posti di lavoro a rischio».

Aggirata la legge anti licenziamenti
Ma non solo, ci sono già i licenziati: «Ci sono società di servizi che cessano l’attività e vanno in liquidazione – spiega Silvia Tagliabue, del sindacato Sial-Cobas – e in questo modo possono licenziare. Poi gli ex dipendenti vengono riassorbiti da imprese dello stesso consorzio, con condizioni peggiori».

Dal contratto del turismo a multiservizi
Il meccanismo è semplice: il contratto nazionale del turismo è sostituito con quello multiservizi: «Un’addetta alle pulizie inquadrata con il multiservizi prende 6.50-7 euro all’ora lordi - prosegue Silvia Tagliabue - 1.5 euro in meno rispetto a chi lavora con il contratto del turismo. Condizioni che, se non ci opporremo, diventeranno la normalità quando ci sarà la piena ripresa delle attività».

Quasi una sorta di sciacallaggio sulle spalle di una pandemia e sulla necessità di sopravvivere, in una città come Milano, delle famiglie con stipendi che per un part time arrivano a 400-500 euro al mese.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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