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Ristoranti contro la fame in Italia e nel mondo: un progetto di solidarietà

Le iniziative della Onlus proseguiranno fino al 31 dicembre. Obiettivo: raccogliere fondi da destinare a quattro progetti (uno dei quali in Italia) presentati in occasione della cena a otto mani a La Porta Restaurant

di Tiziano Argazzi
 
10 dicembre 2021 | 09:30

Ristoranti contro la fame in Italia e nel mondo: un progetto di solidarietà

Le iniziative della Onlus proseguiranno fino al 31 dicembre. Obiettivo: raccogliere fondi da destinare a quattro progetti (uno dei quali in Italia) presentati in occasione della cena a otto mani a La Porta Restaurant

di Tiziano Argazzi
10 dicembre 2021 | 09:30
 

Un ristorante (La Porta Restaurant di Bologna), una organizzazione umanitaria (Fondazione Azione contro la Fame Italia Onlus, specializzata nel contrasto a fame e malnutrizione) e tre chef famosi, con l’aggiunta di un pastry chef, tutti nomi noti nell’alta cucina italiana. Il risultato: i cuochi sono stati gli attori principali di una iniziativa ben riuscita,  dove la ristorazione di qualità e la solidarietà sono andate a braccetto nel nome di “Ristoranti contro la Fame”, un progetto che vede quest’anno coinvolti 175 locali di ogni parte d’Italia.

Un momento della serata al La Porta Restaurant di Bologna Ristoranti contro la fame in Italia e nel mondo: un progetto di solidarietà

Un momento della serata al La Porta Restaurant di Bologna

 

Per la raccolta fondi, una cena a otto mani

I protagonisti sono stati Claudio Sadler, chef una stella Michelin del Sadler di Milano; Cesare Battisti, chef-patron del Ratanà sempre di Milano, assieme a Lorenzo Venturelli e Andrea Vaccari, rispettivamente chef e pastry chef della cucina di casa. Insieme hanno dato vita ad una cena a otto mani, per raccogliere fondi a sostegno, di chi non riesce a mettere in tavola, nemmeno un pasto intero al giorno.

Da sinistra, Claudio Sadler, Lorenzo Venturelli, Federica Pagliarone, Andrea Vaccari e Cesare Battisti Ristoranti contro la fame in Italia e nel mondo: un progetto di solidarietà

Da sinistra: Claudio Sadler, Lorenzo Venturelli, Federica Pagliarone (PR & Media Relations La Porta Restaurant), Andrea Vaccari e Cesare Battisti

 

Il progetto prosegue fino al 31 dicembre

L’iniziativa - partita il 16 ottobre in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione -  andrà avanti fino all’ultimo giorno dell’anno. La sua importanza sociale ha messo in moto una grande gara di solidarietà, con decine di eventi territoriali, con road trip promossi da chef e ristoratori. Inoltre fino al 31 dicembre i clienti, all’interno dei 175 ristoranti che aderiscono all’iniziativa (l’elenco completo è disponibile qui), possono contribuire al successo dell’iniziativa. Infatti, per donare immediatamente due euro basta degustare un “piatto solidale” (riconoscibile nel menù per il logo “Ristoranti contro la Fame”), 50 centesimi per una “pizza solidale” e altrettanti consumando una bottiglia d’acqua.

«La Porta Restaurant - ha ricordato Federica Pagliarone, responsabile stampa del ristorante - aderisce per il quinto anno al progetto di “Ristoranti contro la Fame”. Una parte del ricavato della serata va alla Onlus Azione contro la Fame, poi fino al 31 dicembre si continuerà a destinarle due euro per ogni piatto solidale scelto dai clienti e ricompreso nel menù degustazione “I Sapori della Tradizione” e 50 centesimi per ogni bottiglia d'acqua ordinata».

 

Ancora 811 milioni di persone soffrono la fame nel mondo

Daniele Maio, corporate fundraiser di “Azione contro la Fame”, ha invece fornito alcuni dati sulla malnutrizione. «In quarant’anni i casi di malnutrizione nel mondo si sono dimezzati grazie all’impegno di tutte le organizzazioni che, in ambito mondiale, sono impegnate su questo versante. Oggi però la curva sta risalendo e le persone che, nel mondo, soffrono la fame sono all’incirca 811 milioni, a causa soprattutto dei cambiamenti climatici, delle guerre che imperversano in diversi Paesi e del Covid che ha amplificato le disuguaglianze, soprattutto economiche».

 

I fondi destinati a quattro progetti: tre all’estero, uno in Italia

Quattro le attività sostenute con i fondi ricavati: tre all’estero e una in Italia. Quelle all’estero riguardano il Sahel (una fascia di territorio dell’Africa subsahariana) dove  l’organizzazione sosterrà l’intelligenza artificiale per contrastare i cambiamenti climatici con un progetto innovativo che combina le immagini satellitari e i dati raccolti dai pastori per monitorare la siccità e guidare gli allevatori verso pascoli migliori; in India si realizzeranno gli “orti giardino”, pensati per liberare i più vulnerabili dall’insicurezza alimentare, proiettandoli verso l’autosufficienza ed in Libano, ci si occuperà del sostentamento delle comunità di rifugiati con l’obiettivo di migliorare le loro condizioni socioeconomiche con l’accesso ai beni di prima necessità.

Ma la fame non colpisce solo in terre lontane. Anche in Italia il problema è significativo: l’Istat parla di 5,6 milioni di italiani in condizione di povertà assoluta. Tanto che è stato posto in essere, per la prima volta, un progetto pilota, “Dall’emergenza all’autonomia”, che in un momento di emergenza economica e sociale, mira a contrastare l’insicurezza alimentare nel nostro Paese. «Anche in Italia - ha proseguito Maio - molte persone vivono una condizione di insicurezza alimentare. Per tale ragione si è deciso di intervenire su un primo nucleo di 50 famiglie, vulnerabili e svantaggiate, che risiedono nell’hinterland milanese, nell’area del Municipio 8. Il progetto partirà nella primavera prossima, avrà una durata di 12 mesi ed interesserà circa 250 persone.  Nello specifico riserverà una particolare attenzione alle famiglie con due o più figli, soprattutto con bambini di età inferiore ai 5 anni, con donne in gravidanza o neomamme, con genitori disoccupati o impegnati in lavori occasionali».

«Tre i cardini dell’intervento - ha continuato il rappresentante di “Azione contro la Fame” - innanzitutto si erogherà un contributo alla spesa settimanale, per fornire un supporto nutrizionale immediato; poi si promuoverà un'educazione alimentare per favorire tra i beneficiari l’adozione di una dieta sana ed equilibrata ed infine ci si occuperà dell’accompagnamento nella ricerca di un lavoro, elemento indispensabile per garantire ai partecipanti, autonomia e sicurezza a lungo termine».

 

La Porta Restaurant: una storia di integrazione nel centro di Bologna

La Porta Restaurant, il locale dove si è svolta la serata, è attivo dal 2015. Si trova in piazza Vieira de Mello, “sospesa” su via Stalingrado, a due passi dal polo fieristico di Bologna e  da Porta Europa, la tredicesima porta all’ombra delle Due Torri. Il locale - come ha ricordato Oliviero Savoca del management del ristorante - crede fortemente nella multiculturalità e nell’unione di usanze diverse, come mezzo per raggiungere una maggiore completezza in sala ed in cucina. Sette sono le parole chiave che lo contraddistinguono: luoghi, ricerca, esperienza, eleganza, empatia, cura e passione. Termini che vengono racchiusi nel mood “La Porta Restaurant, un senso di ristorazione” che spazia dalla gestione verde del personale, alla ricerca sui prodotti, al luogo come comunità di riferimento, ad iniziative a favore di altri come quelle organizzate assieme ad Azione contro la Fame, con cui collabora da cinque anni, e quelle a favore di Miksy, una start up di Camerino composta di sole donne. Inoltre, si segue l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e tutela dell’acqua, vera e propria fonte di vita che va protetta e valorizzata. Per tale ragione il team del ristorante conta due idrosommelier (Vincenzo e Nicole), in grado di abbinare alla perfezione i vari tipi di acqua minerale ai singoli piatti.

La sala del La Porta Restaurant a Bologna Ristoranti contro la fame in Italia e nel mondo: un progetto di solidarietà

La sala del La Porta Restaurant a Bologna

 

I piatti sono vera poesia

Per quanto riguarda la cucina, lo chef Lorenzo Venturelli ed il pasticcere Andrea Vaccari, non si limitano alla preparazione del piatto, ma cercano di portare a termine un’analisi dell’elemento che c’è a monte della pietanza finita. Questa filosofia è emersa chiaramente anche nei piatti, che il duo Venturelli&Vaccari ha proposto per la serata di raccolta fondi. Piatti legati al territorio emiliano romagnolo: Polenta bianco perla, anguilla delle valli con teryaki al mosto d’uva e kale; Cappellacci di zucca violina, speck d’anatra, cacio ricotta e aceto balsamico invecchiato 12 anni e Morbido di ricotta di pecora, mirtillo nero di Sestola e sablè Breton.

Le portate dei due chef bolognesi si sono intervallate con quelle dei colleghi milanesi per dare vita ad una sinfonia di sapori, che ha deliziato i presenti. Lo chef Battisti del Ratanà ha preparato un ottimo Luccioperca affumicato, rapa rossa in carpaccio, maionese al rafano, cracker ai semi di lino ed erba amara. Claudio Sadler, titolare dell’omonimo ristorante stellato, ha risposto con dei fascinosi Cannelloni di baccalà mantecato con spinaci, zafferano e peperone crusco.

Azzeccati anche gli abbinamenti con i vini scelti e serviti dai sommelier della delegazione Fisar (Federazione italiana sommelier, albergatori e ristoratori) di Bologna, la ciliegina sulla torta di una serata particolarmente interessante.    

 

La Porta Restaurant
Piazza Sergio Vieira de Mello 4 - 40128 Bologna
Tel. 051 4159491
www.laportadibologna.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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