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Per le discoteche chiuse “entra in ballo” Briatore. Il Governo invece resta al palo

Briatore non è credibile e, nell’interesse delle discoteche, farebbe meglio a tacere. Se le autorità sono ancora divise su cosa fare è perché temono quanto è successo l’anno scorso in Costa Smeralda. Se si può ballare lo si deve poter fare con i dovuti controlli, altrimenti si blocchi questa movida che rischia di creare nuovi focolai

di Alberto Lupini
direttore
 
06 luglio 2021 | 13:01

Per le discoteche chiuse “entra in ballo” Briatore. Il Governo invece resta al palo

Briatore non è credibile e, nell’interesse delle discoteche, farebbe meglio a tacere. Se le autorità sono ancora divise su cosa fare è perché temono quanto è successo l’anno scorso in Costa Smeralda. Se si può ballare lo si deve poter fare con i dovuti controlli, altrimenti si blocchi questa movida che rischia di creare nuovi focolai

di Alberto Lupini
direttore
06 luglio 2021 | 13:01
 

A rieccolo. Sembra fatto apposta per confondere le acque. Mentre tutto il mondo delle discoteche attende preoccupato, ma con responsabilità, una qualche decisione dal Governo (riapertura con posti limitati e green pass per l’accesso oppure chiusura prolungata e sostegni economici ad hoc), il solito Briatore si mette sotto i riflettori, incurante che ogni sua parola (anche solo per l’antipatia che sa generare quasi naturalmente) può diventare un boomerang contro le discoteche. Per carità, stavolta ha detto anche cose giuste e sacrosante, lamentandosi di troppi assembramenti “organizzati” anche dalle istituzioni. Nel mirino dell’imprenditore del lusso ci sono stavolta i raduni di migliaia di tifosi dell’Italia in piazza del Popolo a Roma per vedere le partite degli Europei. C’è persino un dj che fa ballare e cantare prima e dopo il match. Una vera e propria contraddizione visto che i locali da ballo sono chiusi da mesi!

Briatore non è il migliore portavoce delle istanze delle discoteche...

Potrebbe essere comprensibile che un qualunque gestore di discoteca possa dire quello che ha detto Flavio Briatore: «Mentre l’intero settore delle discoteche aspetta risposte dal governo che tardano ad arrivare, si organizzano feste in piazza senza alcun rispetto delle normative previste». Ma che lo dica Briatore, e tutta la stampa gli corra dietro, non va proprio bene.

Considerando i problemi causati l’anno scorso in Costa Smeralda (con l’innesco della seconda fase della pandemia), verrebbe da dire che il proprietario del Billionaire e del Twiga ha proprio la faccia di bronzo. Per carità non è certo né il primo né l’ultimo. Anche nel mondo delle discoteche ci sono tante “pecore nere” (pensiamo a quanti occhi chiusi sullo spaccio di droga in molti locali della notte), ma certo lui non è il più autorevole del suo settore, e forse farebbe meglio a stare zitto nell’interesse di tutti. L’identificazione discoteche-Briatore non va bene, ma per tanti è purtroppo così.

Per le discoteche chiuse “entra in ballo” Briatore. Il Governo invece resta al palo

Briatore non è credibile e, proprio nell’interesse delle discoteche, farebbe meglio a tacere


I focolai dell’anno scorso in Costa Smeralda? “Epidemia colposa”

E Briatore, nel suo stesso interesse, dovrebbe forse evitare di parlare su questa tema, anche perché nei giorni scorsi la procura di Tempio Pausania ha notificato la chiusura delle indagini al rappresentante legale delle sue strutture. L’accusa? “Epidemia colposa”. Per i pm il Billionaire non avrebbe adottato tutte le misure contro il Covid previste scatenando l’estate scorsa un focolaio. Secondo la procura non sarebbero state fornite mascherine in numero sufficiente ai dipendenti. E alcune di quelle consegnate non erano nemmeno Dpi, ma solo mascherine prive di efficacia filtrante con il logo dei rispettivi locali.

Per carità, la colpa è anche dei mancati controlli da parte delle autorità e dei permessi a suo tempo concessi da Governo prima e Regione poi. Ma sta di fatto che Briatore non è credibile e, proprio nell’interesse delle discoteche, farebbe meglio a tacere. Anche perché se le autorità sono ancora divise su cosa fare è perché temono quanto è successo l’anno scorso.

Salvini, Draghi e Speranza fanno come gli struzzi

Resta in ogni caso una questione di non poco conto: si può ballare d’estate all’aperto o no? Non basta pensare di tenere chiuse le discoteche, che potrebbero essere anche controllate e diventare un luogo sicuro, come lo sono gli alberghi o i ristoranti coi loro protocolli di sicurezza. E i giovani, se rispettano le regole, hanno diritto anche di ballare, così come altri fanno sport ad esempio. Ciò che non si può però tollerare sono le piazze piene, i bar sulle spiagge dove di notte si fa musica e si balla, i rave con migliaia di giovani senza mascherina. Non si può pensare che basti tenere chiuse le discoteche per evitare focolai di Covid, magari con variante Delta, quando c’è gente che balla accalcata ovunque. È una follia ed è incredibile che in questa fase Salvini, Draghi o Speranza facciano come gli struzzi...

Se si può ballare lo si deve poter fare dove ci possono essere controlli (nelle discoteche appunto), altrimenti si blocchi questa movida un po’ impazzita che crea tante preoccupazioni per possibili nuovi focolai ovunque. Gli italiani hanno il diritto di andare in vacanza sicuri e tutto il mondo del turismo non può rischiare nuove chiusure per l’inadeguatezza dei controlli delle istituzioni.


© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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