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Crescono le vendite al dettaglio: i consumi trainano la ripresa estiva

L'Istat ha rivelato che a giugno 2021 le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,7% in valore e dello 0,6% a volume. Tiene l'alimentare e volano i discount. Ma le famiglie e gli operatori dei servizi restano cauti

 
04 agosto 2021 | 14:48

Crescono le vendite al dettaglio: i consumi trainano la ripresa estiva

L'Istat ha rivelato che a giugno 2021 le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,7% in valore e dello 0,6% a volume. Tiene l'alimentare e volano i discount. Ma le famiglie e gli operatori dei servizi restano cauti

04 agosto 2021 | 14:48
 

Per giugno 2021 l'Istat stima una lieve crescita congiunturale per le vendite al dettaglio: +0,7% in valore e +0,6% in volume. Scatti in avanti che fotografano la ripresa dei consumi che coinvolge tanto i beni alimentari (+1,1% in valore e a volume) e di quelli non-alimentari (+0,3% in valore e a volume). Allargando lo sguardo al secondo trimestre dell'anno in corso, le vendite al dettaglio aumentano del +2,7% in valore e del +2,9% in volume. Fra aprile e giugno il differenziale fra beni alimentari e non-alimentari si allarga, mettendo di fatto fine al picco di "accaparramento delle scorte" iniziato con il primo lockdown. Dinamica confermata anche su base tendenziale con giugno che segna un aumento del 7,7% in valore e dell'8,1% in volume grazie a vendite di beni non alimentari in crescita a doppia cifra. 

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Federdistribuzione: dati positivi, ma le famiglie restano ancora caute

Tutto rose e fiori? Fino a un certo punto. Come ha osservato Carlo Alberto Buttarelli, direttore dell'Ufficio Studi e Relazioni con la filiera di Federdistribuzione, «rispetto al 2020 la dinamica dei consumi accenna a una ripresa nel bimestre giugno-luglio ed è un segnale positivo. Siamo tuttavia ancora lontani dai livelli pre-crisi, in particolare nel comparto non alimentare: l’effetto dei saldi, rivelatosi al di sotto delle aspettative, e i centri commerciali, frenati da quasi 150 giorni di chiusura nel fine settimana, che faticano a tornare al pieno regime dei flussi rappresentano due fattori che incidono fortemente su settori come abbigliamento e accessori, che registrano un divario tra il -20 e il -30% sui valori pre-pandemici». Insomma, la rilasita è iniziata ma procede a passo lento. Soprattutto nel settore alimentare: «Le ultime settimane in chiaroscuro hanno reso il dato progressivo annuo sostanzialmente piatto. Si tratta di segnali che vanno monitorati con attenzione: se è vero che gli indicatori macroeconomici si muovono in terreno positivo, i comportamenti d’acquisto delle famiglie restano cauti, limitati dalle incognite sulle varianti del virus e dalle prospettive economiche personali ancora incerte. Uno stallo che va superato, nel medio periodo ponendo il giusto accento sul supporto alla domanda interna, vitale per il Sistema economico del Paese», ha concluso Buttarelli.

 

Coldiretti: nell'alimentare ha vinto il forma discount

Non sorprende, quindi, che a livello di canali di vendita alimentare siano i discount a farla da padrona grazie alla loro offerta sottocosto. Come rilevato da Coldiretti, infatti, gli acquisti nei discount alimentari fanno segnare un balzo del +7,1% a giugno rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Il risultato positivo delle vendite alimentari, però, riguarda la grande distribuzione in generale (+3,1%) mentre frenano le piccole botteghe (-0,6%). E questo nonostante un processo di "deglobalizzazione" che ha riportato in auge il concetto di prossimità.  Magari quella del mercato rionale. Un comportamento che ha spinto il successo dei mercati di vendita diretta degli agricoltori di Campagna Amica che hanno incrementato le vendite del +26% secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, trainati da una nuova sensibilità degli italiani verso i cibi salutari ma anche dalla volontà di recuperare un contatto diretto con chi coltiva i prodotti che si portano in tavola. «L’emergenza Covid-19 - ha concluso Coldiretti - ha determinato un sensibile aumento del numero delle imprese agricole che praticano la vendita diretta e, di conseguenza, il fatturato di questo canale che, nel 2020, ha superato i 6,5 miliardi di euro».

 

Confcommercio: non si arresta l'accelerazione iniziata a marzo

A celebrare i dati Istat è l'Ufficio Studi di Confcommercio. Dopo il bimestre gennaio-febbraio, in cui gli acquisti di beni in Italia procedevano a ritmi sensibilmente inferiori a quelli dell’area euro, da marzo si è iniziata a registrare un’accelerazione che su base tendenziale doppia i ritmi medi dell’Europa. La ripresa si consolida ed emerge il contributo fondamentale dei consumi, che potrebbe portare la crescita del 2021 attorno al 5,5% se non addirittura qualche decimo oltre, un traguardo ben al di sopra delle previsioni di consenso di alcuni mesi fa. Un aspetto favorevole che emerge dai dati provvisori di giugno riguarda la diffusione della crescita a tutti i canali di vendita, sebbene i piccoli negozi siano ancora molto lontani dai livelli pre-crisi, posizionandosi, nel primo semestre 2021, ancora al -6,1% rispetto alla prima parte del 2019. Manca ancora una piena ripresa sul fronte dei servizi, il cui pieno recupero sarebbe messo in discussione da nuove restrizioni conseguenti a eventuali inattesi ostacoli sul fronte del contrasto alla pandemia.


 

 

 

 

 

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Fonte Margherita
Di Marco