Contro l'invasione dei turisti, arriva la colazione... a tempo. A Cadice, nel sud della Spagna, fa discutere la scelta di un bar, esattamente il bar-caffetteria La Marina, di limitare a mezz'ora il tempo consentito ai clienti per fare colazione. Una scelta dettata da tanti motivi: la crisi post pandemia, l'enorme attuale afflusso di turisti, il fatto che tanti di loro scelgono il tavolino del bar per leggere interi romanzi.
Colazione a tempo: solo mezz'ora per consumare
Con l'arrivo della bella stagione, la prima senza restrizioni post-covid, questo è un modo escogitato per recuperare il tempo (e il denaro) perso nei mesi passati senza però intaccare le tasche del consumatore. Non a tutti però è piaciuto.
«C'erano clienti che si sedevano per fare colazione e restavano lì per tre ore mentre si formava una lunghissima coda di persone in attesa - hanno raccontato al Diario De Cadiz i titolari del locale, noto per la sua location e per i suoi churros - Così, per garantire la possibilità a tutti di avere un tavolo e per approfittare di questa stagione di "vacche grasse" in vista del lungo inverno abbiamo preso questa decisione. Non è una cosa nuova, già lo fanno in altre città, e ora con l'arrivo dell'estate ci siamo visti obbligati a mettere questo limite».
E cosa pensano i clienti?
Dalla Cafeteria La Marina hanno fatto sapere che il tempo parte dal momento in cui arriva al tavolo l'ordine e che non cronometreranno al secondo, ma cercheranno di far capire che, una volta finito di consumare, è il caso di alzarsi.
E i clienti come l'hanno presa? Qualche lamentela c'è stata. «Soprattutto di chi con un caffè e un churro rimaneva tre ore - hanno tagliato corto i proprietari - Però la maggior parte della clientela capisce, soprattutto se viene da altre città turistiche».
Insomma, il dado è tratto. Di certo però un dubbio sorge: imporre un tempo limitato durante una consumazione rischia di privare di uno degli aspetti principali di chi sceglie di recarsi al bar o in un ristorante, il piacere di godersi il momento. Ai clienti, come sempre, l'ardua sentenza.