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Manca personale, dai sindacati: «Rinnovare i contratti in commercio e turismo»

Ci sono 4 milioni di lavoratori nel settore del terziario e del turismo che al momento sono senza contratto, scaduto ormai da 3-4 anni, e che hanno bisogno assolutamente di trovare una soluzione

 
06 giugno 2023 | 18:14

Manca personale, dai sindacati: «Rinnovare i contratti in commercio e turismo»

Ci sono 4 milioni di lavoratori nel settore del terziario e del turismo che al momento sono senza contratto, scaduto ormai da 3-4 anni, e che hanno bisogno assolutamente di trovare una soluzione

06 giugno 2023 | 18:14
 

In Italia ci sono «quattro milioni di lavoratori nel settore del terziario e del turismo che in questo momento sono senza contratto, scaduto ormai da 3-4 anni, e che hanno bisogno assolutamente di trovare una soluzione». Lo ha detto Paolo Andreani, segretario generale della Uiltucs (sindacato di categoria della UIL che rappresenta i lavoratori del terziario, turismo, commercio e servizi), intervistato dall’agenzia Italpress. Per il settore del terziario e del commercio «sono coinvolti oltre 1,5 milioni di lavoratori e proprio in questi giorni vorremmo provare a rinnovare» il contratto. «Paghe basse e potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori che è diminuito: abbiamo bisogno di un incremento salariale significativo», ricorda. «Il turismo è nella stessa condizione: abbiamo almeno 4 contratti collettivi aperti, una stagione importante che è ripartita molto bene, ma i lavoratori sono in una situazione difficoltosa. Il lavoro precario e stagionale ha necessità di essere valorizzato» ha sottolineato Andreani.

Mancanza di personale, il salario minimo può essere una soluzione

«I numeri dicono che la media delle retribuzioni nel settore turistico si attesta tra gli 8 e i 9mila euro all’anno: con una retribuzione di questo tipo non si può mettere su famiglia. Quindi abbiamo da tempo sottolineato al governo l’importanza di avere la detassazione degli aumenti contrattuali, ma non ci siamo riusciti. Abbiamo avuto un piccolo risultato col taglio del cuneo fiscale. Con le imprese ci stiamo confrontando per aumentare i salari e fare un’operazione importante, anche contrattuale, sulla formazione, per qualificare l’attività lavorativa. Si dice che si trovino pochi lavoratori, ma è vero anche che con salari bassi, i lavoratori non andranno a lavorare», ha spiegato Andreani. «Pensiamo che il salario minimo possa essere una soluzione, se si intende il minimo contrattuale» ha sottolineato.

«Siamo disponibili anche a fare una legge sulla rappresentanza, lo chiediamo ovviamente anche per le imprese perché abbiamo ormai una situazione difficoltosa, in cui ci sono associazioni inesistenti dal punto di vista datoriale che firmano i cosiddetti contratti ‘pirata’ con dei sindacati altrettanto inesistenti: c’è la rincorsa verso il basso, si abbassano i salari». E, infine, sulla sicurezza sul lavoro «possiamo fare di più e meglio: in questo periodo ci stiamo impegnando sulla figura del garante della parità per intervenire su tutti i luoghi di lavoro».

FONTE: Italpress

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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