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Garda, Iseo e Idro senza stranieri L'estate nera dei laghi lombardi

Il primo bilancio stagionale, a ridosso ormai di Ferragosto, parla di un calo di presenze di oltre il 50% nelle località lombarde. E chi arriva si ferma in media 2-3 giorni, la metà rispetto al 2019.

di Renato Andreolassi
 
11 agosto 2020 | 09:45

Garda, Iseo e Idro senza stranieri L'estate nera dei laghi lombardi

Il primo bilancio stagionale, a ridosso ormai di Ferragosto, parla di un calo di presenze di oltre il 50% nelle località lombarde. E chi arriva si ferma in media 2-3 giorni, la metà rispetto al 2019.

di Renato Andreolassi
11 agosto 2020 | 09:45
 

“Mala tempora currunt” direbbero i latini, mentre si avvicina il giro di boa di mezza estate. Su alcuni laghi lombardi - Garda, Iseo e Idro - si fa un primo, amaro bilancio dei danni turistici da Covid 19. Non si vedono inglesi, russi, americani e scandinavi sulle sponde del più grande specchio d'acqua italiano, il Benaco.

Una veduta aerea di Sirmione, sul lago di Garda - Garda, Iseo e Idro senza stranieri L'estate nera dei laghi lombardi

Una veduta aerea di Sirmione, sul lago di Garda

Crollo delle presenze degli stranieri anche sulle rive bresciana e bergamasca del Sebino, mentre sul piccolo e suggestivo lago d'Idro, quest'anno hanno dato forfait anche gli affezionati olandesi e si vedono pochissimi austriaci. Gli operatori turistici sperano adesso in settembre e ottobre, mesi che, grazie ad un clima quasi sempre piacevole, hanno riservato in passato piacevoli sorprese. Presenze significative (soprattutto di tedeschi) sull'alto Garda, da Limone a Riva, Torri del Benaco e Bardolino. Gli operatori sono comunque delusi: «Il calo degli arrivi - rimarca Marco Girardi del Consorzio turistico Garda Lombardia - rispetto al 2019 sarà del 50%. La permanenza in media era di 5/6 giorni, adesso si scende a due tre. E per la prima volta i vacanzieri italiani contendono il primato delle presenze ai tedeschi».



A pochi chilometri di distanza, sull'affascinante lago d'Idro, nonostante il richiamo della Rocca d'Anfo riaperta in tutta la sua possente e maestosa presenza, non si gioisce. Primeggiano i nostri connazionali. Infine anche sul lago d'Iseo si sentono poche lingue diverse dalla nostra. Nei campeggi gli stranieri non superano il 30%, mentre alberghi e b/b soffrono di un calo variabile fra il 50 e il 70 %. Una nota positiva arriva dai titolari di agriturismi: Forest e Rocola Ome e Iseo. «Non esultiamo, ma sta andando meno peggio del previsto - dicono, con un pizzico di ottimismo Gianluigi Vimercati Castellini e Luca Romele - grazie agli italiani e a tanti giovani. Le nostre strutture hanno recuperato abbastanza bene una stagione che sembrava del tutto persa. Accoglienza, buona qualità dei prodotti e prezzi contenuti sono le carte vincenti».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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17/08/2020 09:34:05
1) crisi del turismo lacuale e non solo
caro Andreolassi, non hai citato il lago Maggiore. La sponda lombarda è la magra, mai come quest'anno, ma va molto male anche la sponda piemontese, la grassa. Da Stresa a Pallanza non si contano gli alberghi chiusi e non basta certo il turismo di vicinanza a risollevare morale e incassi. Il turismo affonda, la cassa integrazione pagata per due mesi, e non a tutti, siamo al sesto mese di crisi, hanno riaperto alcune fiere a Milano ma quanti saranno i visitatori stranieri? Vedo un futuro tragico e mi aspetto dalla stampa specializzata un'analisi e una denuncia della situazione reale a cui, pare, nessuno voglia pensare. Buona lavoro
Santina De Stefani



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