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Riscaldare il dehors, l'opportunità Consumare all’aperto d’inverno

Gli ultimi Dpcm vietano gli assembramenti in piedi, ma rendono possibile l'utilizzo degli esterni come aree riscaldate. Una possibilità per guadagnare coperti e arginare le perdite .

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
30 novembre 2020 | 07:00

Riscaldare il dehors, l'opportunità Consumare all’aperto d’inverno

Gli ultimi Dpcm vietano gli assembramenti in piedi, ma rendono possibile l'utilizzo degli esterni come aree riscaldate. Una possibilità per guadagnare coperti e arginare le perdite .

di Gabriele Ancona
vicedirettore
30 novembre 2020 | 07:00
 

Il Decreto Agosto in materia di tributi locali aveva prorogato di due mesi, dal 31 ottobre al 31 dicembre 2020, l'esonero, a favore degli esercizi di ristorazione e di somministrazione di pasti e di bevande, dal pagamento della tassa o del canone dovuti per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (Tosap e Cosap). La maggior parte dei locali oggi sono chiusi,
ma se alcune regioni arriveranno in fascia gialla, ci saranno nuove aperture, sia pure per poche ore.

Riscaldare il dehors, l'opportunità Consumare all’aperto d’inverno

Il dehors attrezzato anche d'inverno consente le consumazioni al tavolo

A fine anno è slittato anche il termine per la presentazione, in via telematica con procedura semplificata, delle domande di nuove concessioni per l’occupazione di suolo pubblico o di ampliamento delle superfici già concesse. Un contesto che prevede la possibilità di posa in opera in strada di strutture amovibili (dehors, pedane, tavolini…) senza preventiva autorizzazione.

In estate per gli operatori dei pubblici esercizi è tutto più semplice, ma con l’arrivo del freddo e soprattutto con l’avvento degli ultimi Decreti del presidente del Consiglio dei ministri le carte in tavola cambiano. Lo ricordiamo, l’ultimo Dpcm prevede la chiusura alla mezzanotte per chi fa servizio al tavolo e interruzione dei servizi al bancone in piedi dalle 18,00. Quindi clientela seduta, dentro e fuori, ma servita e non fai da te, fino alle o0,00. Poi tutti a casa. Questo in assenza di “coprifuoco” imposto dagli enti locali che possono anticipare le chiusure, come per esempio a Milano dalle 23,00 alle 05,00, e un po’ ovunque a macchia di leopardo e con applicazioni su misura. Il provvedimento nazionale mira a vietare gli assembramenti, ma ha aperto la porta alla rincorsa al dehors attrezzato che consente di guadagnare coperti e soprattutto ossigeno.

Bologna è partita di rincorsa e ha cominciato con l’azzerare la tassa per l’occupazione del suolo pubblico fino al 30 giugno, ma se ci saranno risorse – si ventila - è possibile che la moratoria slitti ancora di sei mesi, a tutto il 2021. La palla alle singole amministrazioni comunali, quindi.

Per ora, soprattutto al centro-nord per evidenti motivi meteo, anche se i cambiamenti climatici a volte ribaltano il Paese come una clessidra, è il momento di attrezzarsi con lampade elettriche, funghi e diffusori di calore vari. Qualcuno ha pensato anche alle coperte, ma vanno igienizzate da ditte specializzate e il gioco deve valere la candela.

Basta non prendere esempio dal Governo francese per dare il colpo di grazia al settore. Il pacchetto di misure ambientali che dovrebbe entrare in vigore nel 2021 prevede lo stop per il riscaldamento fuori dai locali. La ministra della Transizione ecologica Barbara Pompili ha definito i funghi “un’aberrazione ecologica”. L’alternativa sarebbe l’offerta di incentivi per installare impianti a risparmio energetico.

Riscaldare il dehors, l'opportunità Consumare all’aperto d’inverno
Lampade a infrarossi applicate a una tenda

Tornando in Italia, e a più miti consigli, una virata verso un dehors attrezzato quattro stagioni oggi è più che mai necessaria tra coprifuochi di varia intensità e orari sempre più elastici. L’esterno deve funzionare per fare da contrappeso a una quotidianità professionale che si trova a vivere davvero alla giornata.

Italia a Tavola ha voluto capire se il mondo Horeca, pur ferito e frastornato, si sta muovendo in questa direzione tastando il polso a chi produce, distribuisce o commercializza sistemi di riscaldamento per esterni.

Riscaldare il dehors, l'opportunità Consumare all’aperto d’inverno
Il classico fungo per riscaldare i dehors

A Brescia abbiamo raccolto il pensiero di Tullio Tartaglia, titolare di Cima srl, società di Cima Group che dal 1925 opera nel settore antincendio, gas e sicurezza sul lavoro. «Nel nostro caso – spiega Tartaglia – consegnamo gratuitamente i funghi a fronte della fornitura di bombole di gas. Effettuiamo la messa in opera e la manutenzione dell’impianto. In questo periodo la richiesta è esponenziale; a Brescia è diventata quasi una mania. Il timore degli operatori Horeca è nell’orario corto o in nuove regole restrittive. A questo si può aggiungere la ridotta capacità di spesa della clientela in una fase di crisi economica. In assoluto, comunque, la domanda è sostenuta. Stiamo fornendo impianti non solo a bar e ristoranti, ma anche a pasticcerie e a pizzerie che li installano per la clientela in coda per l’asporto. Addirittura a un negozio che vende scarpe: per favorire il distanziamento fisico le fa provare alla clientela in un’area esterna allestita ex novo».

A Rossano Veneto, nel Vicentino, Art-Eco è specializzata nella produzione di impianti di raffrescamento e di riscaldamento a irraggiamento. «La richiesta è alta – racconta il direttore commerciale Pasquale Esposito – Gli operatori Horeca, secondo il nostro sentire, sono molto preoccupati per l’orario di lavoro ridotto e per blocchi improvvisi: temono un altro lockdown. Noi forniamo al mercato lampade per ogni esigenza, a onda corta, media, lunga. Riscaldano in modo immediato come il sole: i corpi assorbono il calore senza disperdere energia. Sono all’avanguardia in quanto vantano la relazione per le emissioni luminose, non problematiche per il cristallino, e quella termografica, relativa alla sicurezza antincendio».

Riscaldare il dehors, l'opportunità Consumare all’aperto d’inverno
L'esterno di un pubblico esercizio può essere messo in condizione di vivere tutto l'anno

Il dehors, quindi, si sta rivelando una soluzione ricercata, quasi indispensabile, che può tracciare una tendenza per il futuro. Le aziende si stanno muovendo in questo senso. È il caso di ApiPlus di Trofarello (To), che distribuisce un’ampia gamma di lampade a infrarossi per esterni. «Per il momento – sottolinea il responsabile commerciale Maurizio Gaia – non abbiamo notato una impennata per quanto riguarda le richieste rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Credo che gli operatori dei pubblici esercizi, al momento, vista la fluidità della situazione, preferiscano stare con le bocce ferme. Aspettano a investire. Il punto interrogativo riguardo il futuro è troppo grande. In ogni caso, nell’ambito del nostro portafoglio prodotti, è molto richiesto il sistema che riesce a gestire da remoto ben otto lampade differenti. Funziona grazie a una App per smartphone e al collegamento Bluetooth. Regola l’intensità e l’operatore non è costretto a tenere in funzione l’impianto quando, per esempio, non ci sono dei tavoli occupati».

Per Elisabetta Grossi, responsabile di Kat Italia, società di Lemignano (Pr) da anni attiva sul mercato con una gamma articolata di paraventi e riscaldatori, la domanda in questo periodo è in aumento. «In modo notevole – puntualizza – Proponiamo all’universo Horeca lampade a infrarossi, funghi a gas e funghi a raggi infrarossi, che stanno riscuotendo un buon successo sul mercato. Questa epoca sta modificando gli stili di vita e di conseguenza, per quanto ci riguarda, anche le esigenze del mercato. Tra i nostri nuovi clienti ci sono, infatti, anche le farmacie. La clientela, costretta in coda, non può essere lasciata al freddo».

Per informazioni: www.cimaservice.itwww.art-eco.it www.katitalia.comwww.apiplus.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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