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“Ai confini dell’Asia” Il lungo viaggio di Mario Cimarosti

L’autore ci racconta le sue avventure in giro per il mondo, raccolte in un libro che può aiutare a viaggiare con la fantasia in questo periodo di lockdown.

di Fabiola Quaranta
 
29 aprile 2020 | 16:23

“Ai confini dell’Asia” Il lungo viaggio di Mario Cimarosti

L’autore ci racconta le sue avventure in giro per il mondo, raccolte in un libro che può aiutare a viaggiare con la fantasia in questo periodo di lockdown.

di Fabiola Quaranta
29 aprile 2020 | 16:23
 

Da oltre due mesi siamo costretti a vivere in quarantena. Da qualsiasi punto cardinale la si voglia guardare l’emergenza sanitaria Covid -19 ci ha travolti tutti, in modo globale, stravolgendo le nostre vite dalla sera alla mattina. E così, metropoli in continuo movimento sono costrette alla paralisi, anziani, bambini e adulti osservano il mondo e la loro precedente vita attraverso l’album dei ricordi o il filtro dello schermo dei dispositivi informatici di cui ciascuno dispone, sognando di tornare a guardare il cielo stellato.

La copertina del libro di Mario Cimarosti - Ai confini dell’Asia Il lungo viaggio di Mario Cimarosti

La copertina del libro di Mario Cimarosti

Viviamo in gabbia, come animali in cattività, ma la nostra fervida immaginazione coadiuvata dall’ausilio di libri e immutate speranze verso un futuro di libertà non ci impediscono di viaggiare, seppure temporaneamente con la fantasia, verse mete sconosciute, destinazioni lontane alla volta delle quali prima o poi dirigerci per toccare con mano ciò che oggi a stento osiamo desiderare, seduti sui nostri comodi sofà in salotto fra le rassicuranti mura delle nostre abitazioni.

Il libro, potente antidoto contro la stasi che ci obbliga ad un fermo, rimedio alla malinconia di questi giorni sospesi, rappresenta uno strumento quasi magico che ci spinge ogni volta a buttare il cuore oltre l’ostacolo e l’occhio al di là delle metrature anguste dei nostri appartamenti. Sembra quasi impossibile, ma da millenni la lettura attraverso la meraviglia delle lettere stampate su fogli più o meno ingialliti, buttate giù a braccetto con i ricordi e le emozioni del narrante, ci ha permesso di vivere un’avventura dopo l’altra, sorprendendoci e regalandoci l’opportunità di viaggiare solo con la fantasia.

Vi raccontiamo la storia di Mario Cimarosti e del suo libro Ai Confini Dell’Asia, augurandoci di vivere grazie al suo racconto una nuova avventura sulla via della seta.

Mario, da dove nasce l’ispirazione per il suo libro?
Questo libro ho cominciato di fatto a scriverlo oltre 20 anni fa, quando mi sono recato per la prima volta in Russia e poi in un continuo turbinio di altri viaggi nei Paesi della ex Unione Sovietica e in Asia nelle splendide terre dei carovanieri sulla Via della Seta. Prendendo appunti di viaggio, emozioni quotidiane, incontrando persone di popoli lontani e genti accoglienti ed ospitali, ho raccolto in questi anni esperienze straordinarie che mi hanno insegnato ad abbattere le barriere dei pregiudizi. Poi a settembre del 2018 ho pensato che fosse giunto il momento di raccogliere in un libro le mie esperienze vissute tra questa gente, per far conoscere a più lettori possibili le meraviglie all'ombra di Zar, Sultani e maioliche, un viaggio inteso, ricco di emozioni e di incontri, un percorso straordinario di oltre 24.000 km.

Mi sono seduto, ho chiuso gli occhi ed cominciato un altro viaggio personale, riportando alla luce dei miei ricordi i volti, le gesta, la vita emozionale tra popoli ricchi di storia, cultura, paesaggi incantevoli dalla steppa siberiana alle dune del deserto del Gobi in Mongolia, e ancora dalla muraglia cinese all'esercito di terracotta, attraversando l'Asia Centrale fino a Samarcanda, continuando il mio viaggio nel Caucaso nelle terre dei guerrieri del fuoco in Azerbaijan, in Georgia e in Armenia dove ho condiviso il dolore del popolo armeno e del suo genocidio ed ho scoperto il grande orgoglio di questa gente che si è saputa rialzare.
 
Il mio viaggio è continuato fino al Mar Mediterraneo, sfociando nelle acque tra il Mar di Marmara e il Mar Nero lungo il corno d'oro sul Bosforo, visitando e facendomi persuadere dalla splendida Istanbul, terra di conquista anche dei veneziani scovando e vivendo in prima persona la storia del grande Doge Enrico Dandolo, orgoglio per tutti coloro che hanno origini veneziane come me. Mi sono seduto ho chiuso gli occhi ed cominciato un altro viaggio personale, riportando alla luce dei miei ricordi i volti, le gesta, la vita e'interno della Cattedrale di Santa Sofia di Istanbul”.

Da dove inizia il suo viaggio?
Il mio viaggio parte dalle mie origini, da Murano dove è nato ed ha vissuto mio padre Ernesto (artista vetraio), sono partito da Venezia ispirandomi al mitico Marco Polo, e dopo tanti anni nelle Terre d'Oriente, il mio viaggio termina con il rientro proprio a Venezia, con il mio omaggio alla splendida Murano dove ritrovo mio padre che da troppi anni non c'è più, li sugli scalini in riva alla laguna mi siedo e lo sento vicino, gli racconto le mie emozioni di viaggio fino ai confini dell'Asia. Orgoglioso di rappresentare gli italiani e l'Italia nel mondo.

Tutto il mio viaggio in queste terre lontane è fortemente legato alla mia città di mare Venezia: in Russia dove San Pietroburgo è chiamata la "Venezia del Nord", in Cina a Suzhou villaggio di pescatori oggi soprannominato la "Venezia D'Oriente", in Azerbaijan dove nella città della seta (a Sheki) ritrovo il vetro di murano nel Palazzo del Gran Khan, in Armenia terra legata ancora oggi a Venezia anche con il Monastero Mechitarista Armeno nell'isola di San Lazzaro e infine in Turchia a Istanbul dove il quartiere Pera si affaccia al Ponte Galata sul Bosforo, un tempo colonia veneziana.

Quale messaggio vuole dare ai nostri lettori?
Spero di essere di sollievo a tutte quelle persone chiuse forzatamente in casa a causa del maledetto virus che ci sta stravolgendo la vita a tutti, penso che possiamo viaggiare comunque anche stando a casa, certo in maniera diversa però sempre sognando, proprio perché anche dal divano possiamo comunque leggere, scoprire informarci e soprattutto sconfiggere la noia e la paura del momento con la cultura e la storia: #IOVIAGGIOSULDIVANO".

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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