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Incrementare la cultura dell’ospitalità Tra gli obiettivi del sindaco di Bergamo

Accrescere la cultura dell'ospitalità a Bergamo, che storicamente non ha vocazione turistica, è la scommessa lanciata dal sindaco Giorgio Gori al Ministro Franceschini durante la fiera No Frills. Una sfida per l’Italia

 
25 settembre 2015 | 17:52

Incrementare la cultura dell’ospitalità Tra gli obiettivi del sindaco di Bergamo

Accrescere la cultura dell'ospitalità a Bergamo, che storicamente non ha vocazione turistica, è la scommessa lanciata dal sindaco Giorgio Gori al Ministro Franceschini durante la fiera No Frills. Una sfida per l’Italia

25 settembre 2015 | 17:52
 

In occasione la fiera No Frills, l'evento dedicato al settore del turismo (a Bergamo il 25 e 26 settembre), con ospite il ministro della Cultura e del turismo Dario Franceschini (nella foto in basso a destra), il sindaco di Bergamo Giorgio Gori (nella foto in basso a sinistra) ha avanzato una serie di proposte interessanti che mettono al centro, in maniera inedita, Bergamo, la sua città. Inedita perché storicamente Bergamo non ha vocazione turistica, tuttavia è un esempio per le città, investendo nel territorio, sperimentando buone pratiche e nuove tecnologie per promuoverlo. «Far crescere la cultura dell'ospitalità - dichiara Gori - grazie al tema della formazione, delle scuole, dell'investimento sul capitale umano. Perché contano le persone».



Significativo il commento sui trasporti: «Investire sulla mobilità integrata: non basta l'alta velocità, serve una rete di interconnessione perché la rete regionale dei trasporti è rimasta al palo. È un aspetto strategico su cui ci piacerebbe vedere investimenti da parte del governo. Ogni anno i nostri operatori pagano 800 milioni di euro di provvigioni alle agenzie online per la vendita dei servizi turistici. Bisogna lanciare una piattaforma di commercializzazione diretta dei nostri servizi. Infine, è il momento di condividere le strategie per i prossimi anni: credo che Bergamo possa qualificarsi nel panorama italiano e possa ospitare gli stati generali del turismo italiano».

Dario FranceschiniDal canto suo Franceschini ci tiene a rimarcare il lavoro fatto negli ultimi mesi e i risultati raccolti sul territorio nazionale. «L'estate ha dimostrato agli scettici le potenzialità enormi che abbiamo: sono dati straordinari di crescita in tutti i settori. È un'iniezione di fiducia. In Italia l'incrocio tra cultura e turismo è inestricabile. Non possiamo andare avanti per compartimenti stagni. Dobbiamo evitare il sovraffollamento in luoghi che non possono reggere numeri infiniti, penso a Roma, Venezia e Firenze. Allo stesso tempo serve promuovere quelle città che non hanno ancora attratto il turismo internazionale. Se facciamo sistema possiamo fare passi straordinari. Altro che classifiche: non c'è nessun competitivo con noi».

Giorgio GoriAnche Gori non è stato da meno, rimarcando i numeri ottenuti da Visit Bergamo, il sito lanciato a fine aprile per promuovere il territorio con una visione più aperta e collaborativa che in passato. «Bergamo ha scoperto da poco la sua valenza turistica - spiega il primo cittadino - forse perché nel passato ha potuto contare su altre leve. Oggi il turismo è prospettiva di lavoro molto serio e il lavoro che abbiamo fatto, grazie anche ad Expo, ha portato risultati. Voglio citare soltanto il lancio del brand “Visit Bergamo”. È un sito costruito sui migliori esempi internazionali che ha triplicato gli utenti unici al giorno. A proposito di stranieri, il Wi Fi con cui illuminiamo i percorsi turistici, ha raggiunto 52mila utenti registrati. La presenza sui social network: abbiamo moltiplicato per sette i like su Facebook. I risultati li vedete passeggiando per città alta, meta di flussi turistici molto significativi. Se lo può fare Bergamo lo può fare l'Italia».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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