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Pasqua, 9 milioni di italiani in vacanza Il 29% sceglie il mare, il 28% l’arte

Il turismo è in ripresa; lo dimostrano i dati che riguardano la Pasqua in arrivo, con 9,7 milioni di italiani in partenza (+7,1% dal 2015). Il 91% resterà nel Belpaese, mentre l’8% visiterà le capitali europee. 3,5 notti la permanenza media, con una spesa media pari a 332 euro, per un giro d’affari di circa 3,22 miliardi di euro

24 marzo 2016 | 10:27
Pasqua, 9 milioni di italiani in vacanza 
Il 29% sceglie il mare, il 28% l’arte
Pasqua, 9 milioni di italiani in vacanza 
Il 29% sceglie il mare, il 28% l’arte

Pasqua, 9 milioni di italiani in vacanza Il 29% sceglie il mare, il 28% l’arte

Il turismo è in ripresa; lo dimostrano i dati che riguardano la Pasqua in arrivo, con 9,7 milioni di italiani in partenza (+7,1% dal 2015). Il 91% resterà nel Belpaese, mentre l’8% visiterà le capitali europee. 3,5 notti la permanenza media, con una spesa media pari a 332 euro, per un giro d’affari di circa 3,22 miliardi di euro

24 marzo 2016 | 10:27
 

Saranno circa 9,7 milioni gli italiani, tra maggiorenni e minorenni (pari al 15,9% della popolazione) che si muoveranno fino a Pasquetta per un periodo di vacanza, segnando un +7,1% rispetto alla Pasqua del 2015. Le mete preferite, per il 91% degli italiani che rimarranno nel Belpaese, saranno il mare (29% della domanda rispetto al 31% del 2015), le località d’arte maggiori e minori (28% vs 26% del 2015), la montagna (23% vs 24% del 2015), i laghi (3% vs 5% nel 2015) e le località termali e del benessere (3% come nel 2015).



Per l’8% di chi andrà all’estero le grandi capitali europee assorbiranno il 73% della domanda, seguito dal 12% delle località marine e crociere. La permanenza media si attesterà sulle 3,5 notti con una spesa media pari a 332 euro con un dettaglio di 306 euro per chi resterà in Italia e di 639 euro per chi andrà all’estero, risultato che genererà un giro d’affari di circa 3,22 miliardi di euro (+4,5% rispetto al 2015).

La struttura ricettiva preferita, inoltre, sarà per il 31,2% la casa di parenti o amici (rispetto al 32,4% del 2015), seguita dall’albergo (27,9% vs 26,9% del 2015), dalla casa di proprietà (13,4% vs 15% del 2015), dai b&b (8,3% vs 6,4% del 2015) e dall’appartamento in affitto (3,7% vs 4,2% del 2015).

«Segnano tempo buono - commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca - le previsioni sul movimento turistico degli italiani. Si tratta di un’altra spinta verso la ripresa del settore, seppur caratterizzata esclusivamente dall’appeal del Belpaese e dalla capacità delle strutture ricettive di offrire ospitalità al giusto rapporto qualità/prezzo.

«Accogliamo quindi con favore il trend positivo che il mercato registra - conclude Bocca - e chiediamo al Governo di sostenerlo attraverso la riduzione della pressione fiscale che grava sulle imprese del turismo. Meno tasse sul lavoro, di conseguenza, meno tasse sui beni strumentali, meno tasse sugli interventi di riqualificazione servono ad aprire la porta agli investimenti produttivi che creano ricchezza e posti di lavoro per tutto il Paese».

L’indagine è stata effettuata dall’Istituto ACS Marketing Solutions dal 14 al 18 marzo intervistando con il sistema Cati un campione di 3mila italiani maggiorenni rappresentativo di oltre 50 milioni di connazionali maggiorenni.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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