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Unesco, gli Stati Uniti lasciano e Israele li segue a ruota

Gli Stati Uniti lasciano l'Unesco, Israele si prepara a seguirli. La decisione degli States non è stata presa con leggerezza: tra le motivazioni, le preoccupazioni americane per i crescenti arretrati da versare la necessità di riforme fondamentali dell'organizzazione e la prosecuzione del pregiudizio anti-Israele dell'Unesco stessa.

12 ottobre 2017 | 18:29
Unesco, gli Stati Uniti lasciano 
e Israele li segue a ruota
Unesco, gli Stati Uniti lasciano 
e Israele li segue a ruota

Unesco, gli Stati Uniti lasciano e Israele li segue a ruota

Gli Stati Uniti lasciano l'Unesco, Israele si prepara a seguirli. La decisione degli States non è stata presa con leggerezza: tra le motivazioni, le preoccupazioni americane per i crescenti arretrati da versare la necessità di riforme fondamentali dell'organizzazione e la prosecuzione del pregiudizio anti-Israele dell'Unesco stessa.

12 ottobre 2017 | 18:29
 

Gli Stati Uniti lasciano l'Unesco, Israele si prepara a seguirli. La decisione degli States non è stata presa con leggerezza: tra le motivazioni, le preoccupazioni americane per i crescenti arretrati da versare la necessità di riforme fondamentali dell'organizzazione e la prosecuzione del pregiudizio anti-Israele dell'Unesco stessa.

L'Israele, dall'ufficio del primo Ministro, allo stesso modo, fa sapere dell'intenzione di «preparare l'uscita dall'Unesco in parallelo con gli Usa».

(Unesco, gli Stati Uniti lasciano e Israele li segue a ruota)

La decisione degli States di ritirarsi dall'Unesco - la voce giunge dal dipartimento di Stato americano - entrerà in vigore il 31 dicembre 2018. Da lì in poi gli Usa vogliono divenire un osservatore permanente della missione per «contribuire alle visioni, prospettive e competenze americane su alcune delle importanti questioni affrontate dall'organizzazione inclusa la tutela del Patrimonio dell'umanità, la difesa della liberà di stampa e la promozione della collaborazione scientifica e dell'educazione».

Nonostante queste parole altisonanti dal Governo americano, Irina Bokova, direttrice generale dell'organizzazione con sede a Parigi, ha dichiarato: «Mi rammarico profondamente per la decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dall'Unesco, di cui ho ricevuto notizia ufficiale in una lettera del segretario di Stato americano, Rex Tillerson».

I commenti su questa decisione arrivano anche dalla Germania: «Il governo tedesco ritiene l'uscita degli Usa dall'Unesco deplorevole: così si dà un segnale sbagliato». A dirlo è stato il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, che ha sottolineato «l'importanza del ruolo della cultura in tempi di crisi globale».

Donald Trump (Unesco, gli Stati Uniti lasciano e Israele li segue a ruota)
Donald Trump

È dal 2011, da quando la Palestina è divenuta membro dell'organizzazione dell'Onu, che gli States hanno smesso di contribuire ai finanziamenti, pur mantenendo un ufficio a Parigi. In questi giorni nella capitale francese si vota per eleggere il nuovo direttore generale: i candidati sono l'ex ministro della Cultura francese Audrey Azoulay e il suo omologo del Quatar Hamad Bid Abdulaziz Al-Kawaru, su cui Israele ha già espresso le sue preoccupazioni.

A parlare di «triste notizia» in riferimento alla decisione a stelle e a strisce è anche il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Di diversa opinione è l'ex ministro degli Esteri Tizpi Livni: il ritiro Usa dall'Unesco «a causa delle relazioni con Israele è una decisione da apprezzare [...] un messaggio al mondo che c'è un prezzo alla politicizzazione, alla storia unilaterale e distorta».

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