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Club Med, merito di chi lo rende possibile Un'opportunità di crescita professionale

di Marco Di Giovanni
 
30 ottobre 2018 | 15:50

Club Med, merito di chi lo rende possibile Un'opportunità di crescita professionale

di Marco Di Giovanni
30 ottobre 2018 | 15:50
 

Una vacanza con Club Med è resa possibile da uno staff tanto qualificato quanto seguito e formato. Non solo un'esperienza stagionale, ma un vero e proprio percorso formativo... in una grande famiglia!.

Penso tutti, almeno una volta nella vita, abbiano provato l’esperienza del Villaggio Turistico. Un luogo dove abbandonarsi alla vita, quella vita che dovremmo vivere perché, diciamocelo, ce la meritiamo, un po’ di felicità. Una felicità che solitamente dura una quindicina di giorni massimo, e poi si torna alla vita di sempre.

Ecco. Tenete bene stretta quella felicità. Fatto? Ora provate ad intensificarla, colmando anche quelle piccole mancanze che vi hanno fatto storcere il naso, che vi hanno fatto dire «Certo, con questo sarebbe stata tutta un’altra cosa». La vita da villaggio turistico completata da tutti quei piccoli “un’altra cosa” non è utopia, ma ha un nome. È Club Med.

(Club Med, l'altra faccia della medaglia Un'opportunità di crescita professionale)

Tuttavia, io non sono qui per raccontare di un sistema ormai in vita da decenni, che tutt’oggi riscuote il successo che merita, che attrae ospiti e ancora ospiti, soddisfane le esigenze, e facendolo sempre con il sorriso. Io sono qui per guardare dall’altra parte. Perché, se la realtà che ho appena descritto è possibile, è solo grazie alle persone che ogni giorno, dal mattino presto, quando il sole appena si intravede, a notte fonda, quando, fortunato, si è già coricato, ci mettono loro stesse.

Far parte dello staff firmato Club Med non è solo un’esperienza stagionale, da provare - e a dirvelo è una persona che da sempre ha ammirato coloro che hanno avuto l’occasione o il coraggio di vivere un’avventura tale. Fare parte dello staff Club Med significa adempiere alle funzioni tipo del villaggio turistico, sapendo però che ad essere richiesti sono un impegno maggiore, una professionalità proporzionale al pacchetto offerto, una disponibilità che è garanzia di un più alto livello di vacanza, un entusiasmo che non può essere solo soddisfazione di uno sfizio, ma vera e propria vocazione. Lo staff Club Med, uno staff che è capace di rispondere a questi requisiti, è anche uno staff di cui Club Med si prende cura, accompagnandolo per mano verso una crescita professionale che in altri Villaggi Turistici non si trova.

(Club Med, l'altra faccia della medaglia Un'opportunità di crescita professionale)

Al Club Med Cefalù abbiamo avuto qualche giorno per conoscere una parte rappresentativa di questo staff di cui, genericamente, abbiamo detto. Ci tengo a riportare le loro esperienze, che siano, oltreché un incentivo per i clienti indecisi per le prossime “fughe”, anche e soprattutto uno spunto di riflessione per quei giovani che sentono ad oggi il bisogno di cambiare, di crescere, di provare, di rischiare, di vivere davvero un’esperienza che, seriamente, può condizionare la vita in positivo.

Sport
Andrea Loffredo, 30 anni, è responsabile di tutte le attività sportive Club Med Cefalù: «Sono qui da quasi 7 anni. Prima sono stato in Brasile per 2 anni in 2 resort diversi, poi in Grecia per altri due anni, infine in montagna». È lunga la strada fatta da Andrea a braccetto con Club Med. Tante esperienze condivise, tanta voglia di mettersi in gioco e soprattutto tanta voglia di restare in squadra: «Da quando ho iniziato questo lavoro non li ho mai lasciati - ha detto riferendosi a quella che ormai considera una famiglia - ho voluto essere inserito nel processo di formazione interno, un giorno voglio prendere il posto di general manager qui a Cefalù».

Andrea Loffredo (Club Med, l'altra faccia della medaglia Un'opportunità di crescita professionale)
Andrea Loffredo, sport manager

La formazione per Club Med è importante, gli investimenti in questo senso sono molti: per chi prende parte al gruppo prima dell’inizio della stagione, esiste un periodo in cui le competenze delle new entry vengono messe alla prova, i ragazzi sono seguiti costantemente, cosicché il loro approccio al cliente sia già completo all’apertura del villaggio. Qualora invece i ragazzi venissero inseriti nel resort a stagione già avviata, avrebbero a loro disposizione due figure formative fondamentali: il capo gruppo, come è Andrea per lo sport, e una figura che quotidianamente all’interno del villaggio si occupa dell’inserimento e della formazione di ogni membro dello staff. C’è sempre qualcuno su cui contare, qualcuno pronto ad insegnarti il modo migliore di fare il tuo mestiere e di interagire con i clienti, perché il rapporto con il cliente è alla base di tutto in Club Med.

«Noi responsabili abbiamo dei doveri: dobbiamo saper formare, essere in ascolto e dare una mano alla squadra. Questo significa formazione. Una cosa conosciuta qui e che fin da subito mi ha appassionato. Perché ti ritrovi con età e nazionalità diverse, e come loro imparano da te, così tu hai tanto da imparare da loro. Questo è tra le cose che mi fanno amare il mio mestiere giorno per giorno sempre di più». «All’interno di ogni struttura esiste un training manager, una figura a disposizione sia di coloro che sono arrivati da poco che di coloro che, già maturi in struttura, hanno voglia di crescere ancora». Ciò che è meraviglioso da apprendere è l’effettiva possibilità che ognuno in Club Med ha di crescere, in relazione ai propri talenti e al proprio entusiasmo. Basta chiedere, e subito, se capaci, si è instradati verso la propria meta: «Io che voglio diventare un giorno direttore di villaggio passo ogni settimana un’ora in cucina, una al ristorante, una con il responsabile della manutenzione, mi mostrano come funziona tutto il villaggio».

Cucina
Dario Besso è l’executive chef di Club Med Cefalù. «Durante la scuola ho iniziato la mia esperienza Club Med a Camarina, un villaggio nel ragusano. Era il 2005, è stata un’esperienza bellissima, la brigata di cucina era davvero numerosa, servivamo 2mila pasti al giorno». Club Med collabora da sempre con le scuole, le migliori al mondo. Lo scopo è attirare talenti, coltivarli e farli crescere all’interno della struttura, della famiglia.

Dario Bessio (Club Med, l'altra faccia della medaglia Un'opportunità di crescita professionale)
Dario Bessio, executive chef

«Il mio chef, durante lo stage, mi ha trovato interessante e mi ha subito proposto di iniziare lì appena preso il diploma. Così ho fatto, ho iniziato la mia carriera prima come pasticcere, poi come demi chef, facendo tutti gli step necessari per arrivare dove volevo arrivare, dove sono ora». Dario non ha fatto tutto da solo, però, Dario non ha esclusivamente lavorato. Per Club Med il suo staff non deve solo migliorarsi lavorando sempre nello stesso modo, con l’esperienza. L’apprendimento e la formazione per un cuoco sono fondamentali, specialmente in relazione all’importanza che per il Club detiene la cucina.

«Il Club ti permette di fare formazione, lo fa pagandoti il periodo di formazione»: Dario è stato formato sia all’estero, in Francia, che ad Alma, la prestigiosa Scuola internazionale di Cucina italiana. Non è cosa da poco questa. Club Med ha scelto la miglior formazione per i suoi dipendenti: nel mondo della cucina il punto di riferimento francese e l’autorevolezza di Alma sono un’altissima ambizione. Stupisce ancor di più il pensiero, a dir poco moderno, che sta dietro a questa scelta. Di fronte al rischio di membri dello staff, specialmente in cucina, che formati possono decidere di “prendere il volo”, Club Med si pone una domanda chiara: è meglio avere cuochi non formati che rimangano da noi o cuochi formati che possono scegliere tra l’andarsene o il restare? Questa fiducia, questo investimento, in molti casi, tra cui quello di Dario, sono stati ripagati.

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Dario gestisce un’equipe di 60 cuochi, serve 1.600 pasti al giorno, la sera sono dodici le specialità al piatto. «È una sfida costante, diversa da quella di un ristorante classico. I numeri sono veramente alti, impiattiamo davanti al cliente, quindi siamo pronti a ricevere immediatamente le sue critiche, ci mettiamo alla prova ed è stimolante, specialmente in una realtà come il Club Med, in continua crescita, in tutto il mondo».

Dario non nega il desiderio di aprire un giorno un ristorante tutto suo, è normale, è giusto così. Il bello di Club Med è che non tarpa le ali: i cuochi, con la formazione sovvenzionata dalla catena e con l’esperienza acquisita nelle sue più diverse cucine, hanno tutte le basi per uscire e diventare qualcuno. Club Med è tutto questo, è come una scuola, come una famiglia.

Bar
Diego Rosso è alla sua terza stagione con Club Med. Dopo l’European Bartender School a Roma è stato reclutato per uno stage di tre giorno: «Sono rimasto 8 mesi e mezzo, rientrato e partito subito per la Francia, in occasione della stagione invernale». Club Med studia i profili potenzialmente interessanti, li mette alla prova, fa sì che sperimentino, che dimostrino, e quando riescono, come è stato per Diego, offre loro delle grandi possibilità. «In Francia si trattava di una nuova apertura, abbiamo studiato insieme la drink list, insieme a tutti gli altri barman, è stato un bel momento di confronto».

Diego Rosso (Club Med, l'altra faccia della medaglia Un'opportunità di crescita professionale)
Diego Rosso, barman Palazzo Gourmet Lounge

Hospitality
Jessica Palermo è italo-belga. Tutti i suoi studi sono stati in francese, ha conseguito una laurea triennale in turismo ma ha sempre amato ballare. Club Med le ha dato la possibilità di portare avanti entrambe. Per un aspetto ha bruciato gli step, divenendo prima receptionist, poi responsabile della reception, responsabile planning, front desk e desk relation manager; per l’altro Jessica balla, partecipa all’intrattenimento del Club. La realizzazione di se stessa insomma, grazie al sostegno del Villaggio. Senza contare poi che, già bilingue, dopo una stagione in Portogallo, può dire di saper padroneggiare anche questa terza lingua.

Jessica Palermo (Club Med, l'altra faccia della medaglia Un'opportunità di crescita professionale)
Jessica Palermo, guest relation manager

Risorse umane
Francesco Fabrizio, 41 anni, è responsabile delle risorse umane. Anche la sua storia merita una parentesi importante. Ci racconta prima del resort a Cefalù, una struttura che «ha fatto del bene al territorio, l’apertura è stata vista come una grandissima opportunità. Non solo ha dato ai clienti Club Med la possibilità di esplorare un'altra terra, un luogo sconosciuto, ma ha portato anche in questa cittadina sviluppo». La storia di Francesco mi ha appassionato perché è una storia d’amore. Dopo diverse esperienze fra Taranto, la Calabria e Cervinia, fa una stagione a Saint Moritz dove conosce colei che oggi è sua moglie. Dopo una stagione di separazione i due si ritrovano e si sposano. A lui, allora, viene offerta l’opportunità di divenire responsabile delle Risorse umane a Cefalù. Si trasferiscono insieme, fanno una famiglia, la moglie può usufruire dei servizi della struttura e, visto il contesto, Club Med è vicino al suo dipendente e si impegna, per una questione di stabilità familiare, a non trasferirlo, garantendo allo stesso tempo piena disponibilità alla famiglia.

Francesco Fabrizio (Club Med, l'altra faccia della medaglia Un'opportunità di crescita professionale)
Francesco Fabrizio, responsabile risorse umane

Raccontare storie non ha solo lo scopo di intrattenere, quanto quello di istruire. In questo caso di lanciare un chiaro messaggio. Scegliere Club Med come esperienza lavorativa non è solo cogliere un’opportunità, ma iniziare un percorso, un percorso formativo, professionale e a livello personale anche redditizio. Certe cose per dirle, è vero, non bisogna solo sentirle ma viverle: io le ho vissute, attraverso le persone che hanno voluto rendermi partecipe della loro vita all’interno di quella che si è dimostrata essere una grande famiglia.

Per coloro che ne hanno la possibilità, che condividono questo entusiasmo e che allo stesso tempo puntano in alto, Club Med è lì che aspetta.

(Club Med, l'altra faccia della medaglia Un'opportunità di crescita professionale)

Con l’apertura del Grand Massif Samoens Morillon a dicembre 2017 e l’inaugurazione di Les Arcs Panorama (Francia) il 16 dicembre 2018, l’azienda continua il suo impegno, quello di inaugurare un nuovo resort ogni anno. Ecco perché Club Med invita a candidarsi subito, attraverso il sito www.clubmedjobs.com, dove sono disponibili 1.800 posizioni in 100 categorie, tra cui circa 300 riservate a professionisti di madrelingua italiana - perché, si sa, gli italiani hanno una marcia in più. Dei 300 italiani selezionati, il 35% sarà collocato nei resort in Italia, in particolare presso i Club Med di Cefalù in Sicilia (5%), Pragelato, in Piemonte (15%) e Cervinia, Valle d’Aosta (15%). Il 40% sarà assegnato ai resort situati in Francia.

L’opportunità non manca, le porte sono aperte, l’aspirazione equivale alle possibilità di riuscita. Bastano due cose: qualche clic e tanto entusiasmo. Al resto pensa Club Med.

Per informazioni: www.clubmedjobs.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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