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Le città d’arte fanno il pieno di turisti Verso il sold out per i prossimi “ponti”

Impianti sciistici ormai chiusi e stabilimenti balneari ancora non allestiti e così, per i ponti del 25 aprile e dell’1 maggio, sono le città d’arte a “godere tra i due litiganti” per flussi turistici previsti. A rivelarlo sono le stime di Cst per Assoturismo Confesercenti sul territorio nazionale che evidenziano un aumento sul 2017.

20 aprile 2018 | 10:03
Le città d’arte fanno il pieno di turisti 
Verso il sold out per i prossimi “ponti”
Le città d’arte fanno il pieno di turisti 
Verso il sold out per i prossimi “ponti”

Le città d’arte fanno il pieno di turisti Verso il sold out per i prossimi “ponti”

Impianti sciistici ormai chiusi e stabilimenti balneari ancora non allestiti e così, per i ponti del 25 aprile e dell’1 maggio, sono le città d’arte a “godere tra i due litiganti” per flussi turistici previsti. A rivelarlo sono le stime di Cst per Assoturismo Confesercenti sul territorio nazionale che evidenziano un aumento sul 2017.

20 aprile 2018 | 10:03
 

Impianti sciistici ormai chiusi e stabilimenti balneari ancora non allestiti e così, per i ponti del 25 aprile e dell’1 maggio, sono le città d’arte a “godere tra i due litiganti” per flussi turistici previsti. A rivelarlo sono le stime di Cst per Assoturismo Confesercenti sul territorio nazionale che evidenziano un aumento sul 2017.

Le località di interesse storico-artistico si avviano a registrare 4,3 milioni di presenze, segnando un aumento dell’1,5% sullo stesso periodo dello scorso anno. Una performance in controtendenza con le altre tipologie di destinazione, per le quali si prevedono invece risultati stabili o in lieve arretramento rispetto al 2017, anno in cui la vicinanza tra i ponti di primavera e la Pasqua alta (festeggiata il 16 aprile) aveva portato ad un’accelerazione dei flussi turistici.

(Le città d’arte fanno il pieno di turisti Verso il sold out per i prossimi ponti)

Tra le città più gettonate da turisti italiani e stranieri, i grandi classici come Roma, Venezia e Firenze, ma anche Napoli, Bologna, Torino, Matera, Mantova, Milano e Palermo. Ad oggi, nelle principali città d’arte italiane, risultano già prenotate l’82% delle camere disponibili online per il periodo del 25 aprile e l’88% per il 1° maggio, ma le percentuali sono destinate a salire nei prossimi giorni.

Le previsioni metereologiche favorevoli per i prossimi ponti confermano l’attrattività turistica delle nostre città d’arte, che già nel 2017 avevano messo a segno un ottimo risultato, con una crescita sostenuta sia degli arrivi (43,8 milioni, il 2,3 milioni in più del 2016) che delle presenze (115,3 milioni, +4,5 milioni sullo scorso anno) di turisti. A farsi conquistare dal fascino del nostro vasto patrimonio culturale sono soprattutto i mercati esteri: i visitatori stranieri rappresentano oltre il 60% delle presenze turistiche nelle città d’arte, ed hanno speso per le loro vacanze culturali circa 13,9 miliardi di euro nel solo 2017. Si tratta del 38,3% della spesa complessiva dei turisti stranieri in Italia. I visitatori di altri Paesi che vengono in Italia per motivi culturali spendono ogni giorno il 27% in più: 133 euro rispetto ai 105 euro della media di tutti i turisti stranieri.

«Le città d’arte - commenta Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo Confesercenti - continuano ad essere uno dei principali motori del nostro turismo. Un dinamismo dovuto ad un patrimonio storico ed artistico unico al mondo, ma che non basta a rimediare ai problemi del comparto, soprattutto dal punto di vista di redditività delle imprese. Una criticità nota da tempo ma sempre più stringente, anche perché - come ci segnala la stabilità in termini di flussi delle altre destinazioni - il boom turistico del 2017 quest’anno potrebbe non ripetersi, vista la ripartenza del mercato in alcuni paesi nostri competitori. Serve più sostegno al settore da parte della politica, a partire dalla promozione e dalla leva fiscale. L’auspicio è che il prossimo Governo metta il turismo in cima all’agenda. Anche ricostituendo il ministero del Turismo: sarebbe un riferimento in più per le imprese di un settore che ha le potenzialità per diventare il volano della nostra economia».

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