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Si torna a investire in montagna In estate la casa rende fino al 6%

 
24 giugno 2019 | 11:18

Si torna a investire in montagna In estate la casa rende fino al 6%

24 giugno 2019 | 11:18
 

Negli anni scorsi, la crisi dell’immobiliare ha fatto scendere i prezzi delle seconde case fino al 25%. Ora invece si torna a comprare, con le transazioni che nell’ultimo anno sono cresciute del 4,7%. Ad allettare gli acquirenti, le rendite garantite dagli affitti stagionali, in crescita soprattutto nelle Dolomiti e in Val d’Aosta.

La montagna si conferma un’opzione interessante anche d’estate, sia per chi possiede appartamenti o case da affittare, sia per chi la sceglie in alternativa al mare come luogo di villeggiatura.

Le compravendite delle case di montagna sono cresciute del 4,7% nel 2018(Si torna a investire in montagna In estate la casa rende fino al 6%)
Le compravendite delle case di montagna sono cresciute del 4,7% nel 2018

E il mercato immobiliare ne risente in maniera decisamente positiva. Secondo una ricerca del Centro Studi AbitareCo, pubblicata dal Sole 24 Ore, si torna dunque a investire in montagna: nel 2018 le transazioni di compravendita delle abitazioni in quota sono cresciute del 4,7% rispetto all’anno precedente e crescono anche i tassi di rendita, che in alcuni casi, come in parecchie località delle Dolomiti, possono raggiungere il 5-6%. La località che rende di più, secondo lo studio, è Pinzolo (Tn), dove l’affitto settimanale medio in estate per una casa si aggira intorno ai 650 euro, a fronte di una rendita che può arrivare fino al 6%. Canoni più alti, seppure con rendite minori, si trovano invece a Cortina d’Ampezzo (Bl), con 1.200 euro, a Madonna di Campiglio (Tn), con 1.100 euro e ad Ortisei (Bz), con 1.050 euro, sempre la settimana.

Tra le località più a buon mercato ci sono invece Clusone, nel Bergamasco, con 380 euro (ma con una rendita elevata, al 5,1%) e Pila (Ao), con 450 euro la settimana. Courmayeur, in Valle d’Aosta, è invece la località in cui la rendita media risulta essere più bassa (solo il 2,9%), poiché a fronte di un affitto medio settimanale abbastanza elevato (950 euro), il prezzo medio di vendita è più alto rispetto a quelli di tutte le altre località prese in considerazione dallo studio, pari a 11mila euro al metro quadro.

La ricerca evidenzia in generale come la forbice tra rendimenti invernali ed estivi si stia progressivamente riducendo un po’ ovunque: «A garantire rendite interessanti - dice Alesandro Ghisolfi, responsabile dell’Ufficio studi di Abitare.Co - ci sono località sparse lungo tutto l’arco alpino che in estate attirano famiglie con budget di spesa anche molto diversi, ma che garantiscono interessanti ritorni ai proprietari di appartamenti, chalet o ville».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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