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Insetti “alieni” minacciano la macchia mediterranea

 
12 agosto 2019 | 18:10

Insetti “alieni” minacciano la macchia mediterranea

12 agosto 2019 | 18:10
 

Scoperti nel 2016, stanno attaccando la vegetazione di alcune regioni italiane. Nel Parco del Circeo hanno già provocato il disseccamento di 13 ettari: presto sarà possibile segnalarne la presenza con un’app.

Hanno nome quasi impronunciabili, sono stati scoperti circa tre anni fa ma ancora oggi, nonostante l’impegno degli scienziati, non si è ancora riusciti a estirpare la loro azione malefica nei confronti delle piante del litorale tirreno. Piano piano, si sono già “mangiati” 13 ettari di macchia mediterranea solo nel Parco del Circeo. Ancora poco, rispetto ai danni che la Xylella sta facendo specialmente in Puglia, ma la situazione merita comunque grande attenzione.

Danni alla vegetazione sono stati registrati in Toscana, Liguria e Campania (Insetti alieni minaccianola macchia mediterranea)
Danni alla vegetazione sono stati registrati in Toscana, Liguria e Campania

Parliamo di due insetti che gli esperti definiscono di “origini aliene”, lo Xylosandrus Compactus e lo Xylosandrus Crassiusculus che in questi mesi stanno prendendo di mira la vegetazione che si affaccia sulle coste di Liguria, Toscana e Campania. A settembre 2016, nel Parco Nazionale Circeo è stato scoperto il primo importante focolaio di Asian Ambrosia beetles (coleotteri asiatici Ambrosia) presente all’interno di un ecosistema naturale europeo: Xylosandrus compactus (black twig borer) e Xylosandrus crassiusculus (granulate ambrosia beetle).

Questi coleotteri, che ospitano funghi simbionti, scavano gallerie in rami giovani (Xylosandrus compactus) e tronchi (Xylosandrus crassiusculus) di alberi. Gli alberi infestati possono mostrare avvizzimento, deformazione del ramo, rotture e declino generale, causando un disseccamento diffuso della macchia mediterranea, come è avvenuto nel Parco del Circeo su un’area di 13 ettari.

Xylosandrus crassiuluscus è stato rilevato per la prima volta nei frutteti dell’Italia centro-settentrionale; è comparso nel 2014 a Mont Boron, vicino a Nizza, e nel 2016 nella riserva biologica Ile Sainte Marguerite, vicino a Cannes, e in El Pla de les Clotxes, Benifallò nella regione spagnola di Valencia.

Il numero crescente di segnalazioni ha portato gli scienziati a studiare i possibili percorsi di espansione e sperimentare protocolli di individuazione precoce e misure di contenimento e sradicamento su piccola scala. Questo è stato reso possibile grazie al progetto Life Samfix (SAving Mediterranean Forests from Invasions of Xylosandrus beetles and associated pathogenic fungi) co-finanziato dal programma Life dell'Unione Europea con l'Ente Parco nazionale del Circeo capofila, che vede attualmente coinvolte Spagna, Italia e Francia.

Importante in questo progetto anche l’informazione la sensibilizzazione e la partecipazione attiva della collettività. A tal fine sono stati coinvolti operatori economici, agricoltori, vivaisti, forestali, agronomi, scuole e i visitatori come succede nel Parco del Circeo che sta organizzando visite guidate specifiche alla scoperta del fenomeno. Le escursioni, gratuite e aperte a tutti, si terranno il 14, 19, 21 e 26 agosto, e il 2 settembre con partenza dal Museo Naturalistico del Parco a Sabaudia.

Presto, poi, arriverà un’applicazione per i cellulari attraverso la quale segnalare la presenza di segni di attacco di Xylosandrus e contribuire così al progetto.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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