L’episodio, il secondo in pochi giorni, è accaduto in una spiaggia di Sottomarina. L’uomo, Gianni Scarpa, ex gestore di uno stabilimento balenare, deve ora rispondere di violenza privata e apologia di fascismo.
Per “invitarla” a lasciare la spiaggia, Gianni Scarpa, 66 anni, ex gestore della spiaggia di Punta Canna a Chioggia (Ve), aveva utilizzato persino uno megafono e un altoparlante, attraverso il quale ha fatto riecheggiare frasi discriminatorie e inneggianti al fascismo.
Gianni Scarpa
La vittima, una giovane donna di colore, nata a Padova da genitori originari dell’Africa occidentale, si è vista costretta ad abbandonare il bagno in cui stava trascorrendo il pomeriggio insieme a un’amica. La ragazza è poi andata dai carabinieri a sporgere denuncia e l’uomo adesso è accusato di violenza privata e apologia di fascismo. Il 66enne non è nuovo a uscite di questo genere: un’analoga denuncia l’aveva già rimediata in passato quando gestiva la spiaggia di Punta Canna, ma successivamente il caso era stato archiviato.
È il secondo episodio a sfondo razzista che si consuma nel giro di pochi giorni a Chioggia: un paio di settimane fa in un altro stabilimento, il
Cayo Blanco, la security aveva vietato l'ingresso a un giovane residente in provincia di Rovigo di origine africana. Chiuso per 15 giorni dalla questura, lo stabilimento era poi stato riperto dal Tar dopo che il titolare aveva cambiato lo staff della sicurezza.