Sostenere il “turismo di ritorno”, per richiamare in Italia i tanti nostri connazionali che vivono all’estero, e far loro scoprire (o riscoprire) tradizioni e bellezze del nostro Paese, anche attraverso accordi con compagnie aeree, alberghi e musei. È la proposta che arriva dalla Lega e che il Carroccio rilancia all’indomani dell’audizione del ministro del Turismo Dario Franceschini alla commissione Attività produttive della Camera, dove ha parlato dell’ipotesi di applicare una decontribuzione, per un arco limitato di tempo, per rilanciare il lavoro e la riapertura delle attività ricettive.
Le Lega punta al turismo di ritorno
Chiusa la parentesi degli
Stati generali dell’Economia e con
l’estate ormai entrata nel vivo (anche per il caldo scoppiato in queste ore in tutta Italia), c’è ora bisogno davvero di una spinta forte del Governo che aiuti il Paese e soprattutto il comparto del Turismo, a risollevarsi dopo l’emergenza sanitaria.
Da qui la proposta della Lega, espressa dall’ex ministro del Turismo e dell’Agricoltura
Gian Marco Centinaio: «Puntare al rilancio turistico del nostro Paese incentivando la riscoperta delle tradizioni e delle meraviglie dei luoghi di origine, rinsaldando così il legame inscindibile tra gli italiani nel mondo e la propria storia. È questo il senso della proposta che abbiamo formulato al governo, di sostenere, cioè, il nostro progetto, ideato nei miei mesi da ministro del Turismo e che si tradusse in un accordo con l'Argentina, che stimoli ed alimenti un turismo cosiddetto "di ritorno", capace di aprire un canale con mercati turistici di grande potenzialità e respiro».
Gian Marco Centinaio
«Promuovere accordi con vettori aerei, grandi musei di richiamo, catene alberghiere - aggiunge Centinaio - per offrire tariffe competitive e un congruo pacchetto d'accoglienza, un "b2c" che possa collocare stabilmente il nostro Paese in quelle aree dove la presenza italiana ha significato progresso, benessere e sviluppo. Speriamo di essere ascoltati, perché il Paese e i suoi imprenditori non possono più attendere».
Intanto le parole pronunciate dal ministro Franceschini nell’audizione alla Camera dei Deputati hanno raccolto il consenso di Confindustria Alberghi, che ha parlato di “una serie di misure efficaci e necessarie per favorire da subito il rilancio di un settore che da troppi mesi è in crisi nera”.
In particolare, gli sgravi contributivi per i lavoratori degli alberghi che rientrano in servizio dalla CIG, sono – secondo l’associazione – “di grandissima rilevanza e possono costituire davvero una spinta alla ripresa dell’attività per molti operatori che oggi, schiacciati tra l’aumento dei costi ed una domanda troppo debole, non sono nelle condizioni di poter riaprire le loro imprese”.
«Inoltre - si legge nella nota – la ripartenza dell’industria alberghiera, può rimettere in movimento l’indotto che queste imprese muovono. Dai un’analisi realizzata nei mesi scorsi insieme a CDP e EY Hospitality l’indotto solo nella filiera a monte dell’albergo vale circa 6 miliardi tra servizi all’impresa, alimentari, manutenzioni, edilizia e design. Ora però dobbiamo fare presto. Si è aperta una finestra quella della stagione estiva, e bisogna poterne cogliere le possibilità ora».