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Addio ad Antonio Batani Signore degli alberghi in Romagna

Stroncato da un infarto nel suo Grand Hotel Rimini il più importante albergatore italiano del turismo adriatico. Fondatore di Select Hotels Collection, polo di accoglienza con ben 12 alberghi di categoria 5, 4 e 3 stelle

di Claudio Zeni
 
23 dicembre 2015 | 19:16

Addio ad Antonio Batani Signore degli alberghi in Romagna

Stroncato da un infarto nel suo Grand Hotel Rimini il più importante albergatore italiano del turismo adriatico. Fondatore di Select Hotels Collection, polo di accoglienza con ben 12 alberghi di categoria 5, 4 e 3 stelle

di Claudio Zeni
23 dicembre 2015 | 19:16
 

L'Emilia Romagna perde il suo "Signore degli alberghi". Antonio Batani (nelle foto), imprenditore lungimirante che con Select Hotels Collection ha creato un polo di accoglienza diversificato con ben dodici alberghi di categoria 5, 4 e 3 stelle, è morto, stroncato da un infarto nel suo Grand Hotel Rimini, il mitico albergo di Amarcord.

Antonio Batani davanti al Palace Hotel

A trovarlo nel suo ufficio è stato il direttore del Grand Hotel Fabio Angelini, i cui tentativi di rianimarlo sono stati vani. Batani è stato il classico romagnolo tenace al limite della testardaggine, in continuo movimento fino a quando non aveva raggiunto l’obiettivo cui mirava. Tipo semplice, disponibile, pronto alla battuta in dialetto, Tonino (così era conosciuto da clienti e amici) era una persona che non amava la ribalta, pur comparendo ritratto a tanti altri vip, abituali frequentatori dei suoi hotels. «La mia è una storia come tante» sosteneva l’imprenditore, che gli inglesi avrebbero definito come un ‘tycoon, anche se la realtà testimoniava quanto di suo metteva Batani nella scalata al successo.

Antonio Batani davanti la Grand Hotel di RiminiClasse 1936, nativo di Bagno di Romagna, terzo di sei fratelli, Batani arriva a Cervia con la famiglia quando aveva poco più di 14 anni. Il padre Sante trova lavoro in una cooperativa di muratori, mentre per Tonino si aprono nuove prospettive occupazionali in Svizzera. Là, esattamente nel Cantone dei Grigioni, risiedeva da tempo una famiglia originaria di Bagno di Romagna, che aveva fatto fortuna nel settore edile. Tonino viene così affidato alle cure dei conterranei, che gli trovano un lavoro come cameriere presso un albergatore, proprietario di un hotel a Saint Moritz, ma gestore anche del buffet della stazione da cui parte il trenino, che trasporta i turisti nella località sciistica. Essendo affollato di vip, il buffet aveva servizi di prima categoria e il giovane Batani, proprio qui, si fa le ossa come cameriere. Un lavoro che svolge per sei anni, fino a quando il padre, notando lo sviluppo turistico delle località adriatiche, non lo consiglia di ritornare in Patria, per mettersi in proprio.

E così, nel 1957, ad appena 21 anni, ma con una qualificata esperienza alle spalle, Tonino prende in affitto una pensioncina di nome “Delia”. Un due stelle, poche camere, ma ambiente familiare, pulito, dove si mangia bene e soprattutto si spende poco. È il lavoro dell’intera famiglia. Mamma Paola, si occupa della cucina, due sorelle delle pulizie, Tonino e il padre Sante servono a tavola. Al termine di ogni stagione, per cinque anni, il giovane Batani, frequenta la scuola alberghiera, dove affina le sue doti e competenze in materia di gastronomia, specializzandosi nei menù a base di pesce. Lavoro, studio e cucina, ma Tonino ha tempo anche per altre cose. Al bureau della pensioncina si muove con grazia una ragazzina, Luciana Perugini, originaria di Meldola e Tonino non resta indifferente al fascino della giovane, tanto che i due convoleranno a nozze nel 1967.

Antonio BataniNel frattempo il piccolo imprenditore comincia a guardarsi attorno. Acquista un terreno verso la zona di Pinarella e costruisce la Pensione Batani, un due stelle, con 32 stanze. La costruzione, però, non è in prima linea e Tonino non è soddisfatto. Lui vuole, per i suoi clienti, il lungomare e la vista dell’Adriatico. Turbamenti che lo inseguono fino a quando prende la decisione di vendere la pensione per comprare l’Hotel Universal, cinquanta stanze, in Viale Grazia Deledda. È a questo punto che Tonino scopre la “vocazione” per il mattone e la sua anima di illuminato albergatore. Acquista l’hotel a fianco, il Beau Rivage, compra due pensioni, Niagara e Barbara, che stanno alle spalle degli alberghi, quindi rade al suolo i quattro stabili e ne costruisce uno solo, elegante, modernissimo, con tutti i confort: il quattro stelle Hotel Universal, con 120 stanze. Inizia, a questo punto, l’attività imprenditoriale di Batani nel settore turistico, che passo dopo passo aggiunge nella sua attività diversi prestigiosi alberghi fino all’acquisto del Grand Hotel Rimini, autentica icona mondiale del turismo italiano e del suo ultimo ‘gioiello, il Grand Hotel Leonardo da Vinci, un albergo a cinque stelle extralusso.

Ho incontrato Tonino nel suo albergo di Cesenatico non più tardi di un mese, dove intorno a mezzanotte con amici e conoscenti abbiamo brindato con un calice di Burson alle imminenti feste natalizie, feste che non saranno più le stesse per la sua famiglia, la moglie Luciana, i figli Gianni, Cristina, Paola, i suoi familiari e tutti i suo amici. Tonino ci mancherai!

Alla famiglia Batani Italia a Tavola invia sentite condoglianze.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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