Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
giovedì 25 aprile 2024  | aggiornato alle 03:16 | 104800 articoli pubblicati

Tuscia, un territorio da riscoprire tra prodotti tipici e attrazioni turistiche

In concomitanza con l’Expo di Milano, viaggio in un’area geografica poco conosciuta e visitata, alla scoperta di prodotti enogastronomici di qualità. Appuntamento all’inizio di ottobre con l’8ª edizione di VisiTuscia

di Sandro Romano
 
26 agosto 2015 | 10:58

Tuscia, un territorio da riscoprire tra prodotti tipici e attrazioni turistiche

In concomitanza con l’Expo di Milano, viaggio in un’area geografica poco conosciuta e visitata, alla scoperta di prodotti enogastronomici di qualità. Appuntamento all’inizio di ottobre con l’8ª edizione di VisiTuscia

di Sandro Romano
26 agosto 2015 | 10:58
 

Se solo noi Italiani fossimo davvero consapevoli della bellezza del nostro Paese! Non si tratta di essere campanilisti, ma la verità è proprio questa, l’Italia è una nazione incredibile, sicuramente e soprattutto per la bellezza di tutto quello che ci è universalmente riconosciuto dal Mondo intero; ci sono, però, angoli meno conosciuti che meritano di essere divulgati e valorizzati, perché offrono arte a livelli altissimi, affascinante architettura, panorami mozzafiato, interessanti spunti di storia antica e ottima enogastronomia. Se solo si riuscisse a valorizzarli al meglio sfruttando l’appeal che la gastronomia del nostro Paese suscita sui turisti provenienti dalle altre nazioni, probabilmente l’uscita dalla crisi sarebbe davvero dietro l’angolo o almeno molto più prossima.

Lago di Bolsena

La Tuscia è uno di questi angoli poco valorizzati, eppure si tratta di un’area che ha davvero tutto per emergere. Città come Bolsena, Viterbo, Montefiascone, la zona archeologica di Vulci e l’incantevole Civita di Bagnoregio hanno davvero tutte le carte in regola per attrarre un turismo colto e, allo stesso tempo, interessato ai sapori del territorio.

Civita di Bagnoregio, bellissima cittadina costruita su di un picco che domina l’affascinante Valle dei Calanchi è denominata purtroppo “la città che muore”, perché l’erosione delle rocce e gli smottamenti perimetrali della collina che la ospita ne stanno mettendo a rischio la stessa esistenza. Salvare una simile perla dovrebbe essere una delle priorità dei nostri governi.

Per non parlare della zona archeologica di Vulci, un tempo terra prima etrusca e poi romana, vastissima area poco valorizzata che cela ancora, sotto lo strato di terra, almeno l’80% dei suoi tesori. Ma è risaputo che in Italia siamo restii a cacciare fuori soldi per la cultura. Invece, se è vero che gran parte del patrimonio artistico mondiale risiede nello Stivale, forse non sarebbe male cominciare a svilupparlo anche nell’ottica di ingenti ritorni economici. E se tutto questo appare esoso dal punto di vista della spesa da sostenere, si dovrebbe pensare a collaborazioni internazionali, che possano contribuire, attraverso l’utilizzo di specialisti di livello mondiale, al recupero di queste aree di enorme valore storico, artistico e culturale. Questo dovrebbe essere il concetto guida di una vera Europa unita, non solo una sterile e, spesso, miope politica economica che ottiene il solo risultato di stritolare i paesi più poveri in favore di quelli più ricchi, o - come si usa dire - con i conti a posto.

Civita di Bagnoregio

Il bellissimo press tour organizzato da VisiTuscia, ha avuto proprio la funzione di far conoscere alla stampa specializzata questi aspetti della Tuscia, in concomitanza con l’Expo di Milano, alla scoperta di un’enogastronomia di qualità forse meno conosciuta ai più.

Cinque sono state le cosiddette Isole del piacere: “Wine Class”, il locale del Club di prodotto “Terre di Tuscia - made in Italy Buy Tuscia” di Bolsena, il Ristorante del Museo del Vino “MU.VIS” a Castiglione in Teverina, l’Agriturismo nonché Azienda Agricola “Cerro Sughero” di Canino, l’Azienda Agricola “Fratelli Pira” di Ischia di Castro e l’Azienda Agricola Biologica “Fornovecchino” di Montefiascone in collaborazione con l’Agriturismo Azienda Agricola “Colli di Montisola”.

Una tre giorni che ha consentito di fare la conoscenza con alcune prelibate specialità del territorio, nell’ambito di un articolato programma che si concluderà all’inizio di ottobre con l’8ª edizione di VisiTuscia, manifestazione che, già da alcuni anni, si occupa di promuovere le eccellenze turistiche dell’Alto Lazio.

A settembre, invece, VisiTuscia sarà presente a Milano nello spazio Unioncamere del Padiglione Italia, proprio per cogliere l’occasione, fornita da Expo quale vetrina internazionale, di divulgare al Mondo intero l’eccellenza enogastronomica di questa terra che, unita all’interesse turistico, storico e culturale di quell’area, merita di crescere e di essere valorizzata molto più di quanto lo sia oggi.

«Quest’anno - ha dichiarato Vincenzo Peparello, fondatore di VisiTuscia e presidente della Confesercenti di Viterbo - abbiamo voluto anticipare i tempi sfruttando l’occasione offertaci da Expo, per presentare la nostra offerta enogastronomica che, di sicuro, fra le molte opportunità di richiamo turistico, è sicuramente una tra le più allettanti, uno dei pilastri per la promozione del nostro territorio. Lo scopo principale di questa iniziativa sta proprio nel promuovere, valorizzare e incentivare la commercializzazione dei prodotti tipici di questo territorio, nonché di esaltare le professionalità maturate nella ristorazione tradizionale attraverso l’utilizzo dei prodotti tipici. Prodotti diversificati tra loro, ma che insieme costituiscono un paniere da presentare sotto forma di offerta unica di qualità, sia sui mercati nazionali che esteri».



La manifestazione, che ha avuto il supporto sia dell’Accademia italiana dell’arte bianca gastronomica sia dell’Accademia italiana gastronomia storica, rappresentate rispettivamente, durante le tre giornate, dal Presidente Sara Rapini e dal Governatore prof. Mario Lombardi, ha vissuto vari momenti di incontro sviluppatisi intorno al cibo, alle materie prime locali e ai piatti della tradizione.

L’Enoteca Wine Class ha proposto la Zuppa di fagioli del Purgatorio con finocchio selvatico e i particolarissimi carpacci di pesce del lago di Bolsena prodotti dall’azienda Lagovivo di Paola Dottarelli e di Luciano Frezza, soprattutto quello di coregone al limone o con aceto di mele, il tutto accompagnato dai vini dell’azienda di Tonino e Debora Castelli, tra i quali l’antica “Cannaiola di Marta”, tanto apprezzata dal Papa Martino IV, pontefice ricordato per essere stato un gran goloso e, pertanto, collocato nel Purgatorio delle Divina Commedia da Dante Alighieri.

La degustazione serale presso il Ristorante ubicato all’interno del MU.VIS, organizzata con la collaborazione della Fondazione italiana sommelier Alta Tuscia e coordinata dalla responsabile della struttura, Danila Mele, ha riguardato altre pietanze tipiche come l’acquacotta e il coniglio in porchetta.

A Canino, invece, presso l’Agriturismo e Azienda Agricola Cerro Sughero della Famiglia De Parri, si è tenuta una degustazione di oli promossa dall’Associazione Strada dell’olio extravergine Dop Canino, rappresentata dal Presidente Lina Novelli, e si è pranzato a base di altre pietanze e salumi tipici regionali e nazionali.

Imponente la degustazione di formaggi tenutasi, poi, a Ischia di Castro presso l’Azienda Agricola “Fratelli Pira” di Giovanni Maria e Tonino Pira, premiati, nell’occasione, dall’ Accademia Italiana Arte Bianca Gastronomica per la qualità della loro offerta.



L’Accademia, inoltre, ha voluto premiare Claudio Pagliaccia e Romina Fumoso dell’Azienda Agricola Biologica Fornovecchino di Montefiascone, che, con la collaborazione del cuoco Andrea Leonardo del Decò Bistrot, hanno proposto, invece, piatti a base di cereali coltivati biologicamente e concluso il tour con la degustazione di alcuni dei loro formati di pasta, avvenuta presso l’Agriturismo Azienda Agricola Colli di Montisola di Marco Alberto e Laura Panichi.

Questi ultimi hanno colto l’occasione per comunicare che, il prossimo anno, tra le iniziative che saranno realizzate, sarà riproposta la tradizione della “Festa della Trebbiatura”, con lo scopo di far conoscere gli antichi gesti e i momenti di lavoro e di aggregazione dei contadini di un tempo.

A conclusione della manifestazione, Vincenzo Peparello ha ricevuto l’investitura di Ambasciatore dell’Accademia italiana gastronomia storica, per la sua azione di promozione e divulgazione dell’arte enogastronomica della Tuscia.

Per informazioni: www.visituscia.org

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Torresella
Electrolux
Delyce
Di Marco
Union Camere

Torresella
Electrolux
Delyce

Di Marco
Senna
Cosi Com'è