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Frantoi aperti, l'Umbria si racconta con l'olio nuovo e ristoranti di tipicità

Visite ai frantoi, assaggi di oli su bruschette, ma soprattutto la scoperta dell'Umbria, un territorio che propone cucina e prodotti di qualità, ancora offerti ai visitatori, nonostante le difficoltà causate dal sisma

di Vincenzo D’Antonio
 
08 novembre 2016 | 12:47

Frantoi aperti, l'Umbria si racconta con l'olio nuovo e ristoranti di tipicità

Visite ai frantoi, assaggi di oli su bruschette, ma soprattutto la scoperta dell'Umbria, un territorio che propone cucina e prodotti di qualità, ancora offerti ai visitatori, nonostante le difficoltà causate dal sisma

di Vincenzo D’Antonio
08 novembre 2016 | 12:47
 

Si va in Umbria. Si va perché adesso è il momento di andarci. Facciamo finta di crederci, chi scrive e chi legge, che il motivo è Frantoi Aperti. Intendiamoci, non che la kermesse autunnale che coinvolge tutto il territorio umbro, non sia interessante. Lo è, lo è stato nelle passate edizioni: ben fatta, così piacevoli gli assaggi dell’olio nuovo, la visita ai frantoi, la bruschetta. Ma poi lo sappiamo, suvvia, lo sappiamo che il motivo è anche altro; ben altro.

Frantoi aperti, l'Umbria si racconta con l'olio nuovo e ristoranti di tipicità

Per chi proviene da Roma, dal Sud, non è detto che l’itinerario migliore sia quello autostradale con uscita al casello di Orte sulla A1. Ma perché dilapidare, ponendolo in oblio, il grande patrimonio viario lasciatoci dai Romani? E allora, Flaminia sia, la via consolare che collegava Roma a Rimini. Sinuosa, flessuosa, i rettilinei ma anche le curve e gli attraversamenti di borghi placidi ancora generosamente pronti ad insegnare al viandante il piacere della sosta ed il piacere del ritmo lento. E poi, giunti in Umbria, la viabilità principale assume forma di raccordo anulare, atto a lambire quasi tutti i centri umbri.

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Si punta su Assisi (Pg), e si dimora, immediatamente sentendosi a proprio agio, alla Residenza La Corte, in pieno centro storico, poco distante dalla Basilica di Santa Chiara. La struttura è accortamente e doverosamente antisismica. Ci accoglie la padrona di casa, Daniela. Così dolce, così naturalmente predisposta ad ossequiare coerentemente, stante la sua mission, il motto latino secondo il quale hospites sacri sunt. Attimi e si diventa amici. Confortevoli le belle stanze, gradevolissimo il momento della prima colazione con camino scoppiettante ad agevolare convivialità.

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Gherardo Mugnoz

Si cena a Trevi, l’antica Trebia. In pieno centro storico, siamo alla Taverna del Sette. Patron e chef, nonché abilmente operoso alla bella brace a vista, il prode Gherardo Mugnoz; in sala la moglie. Focaccina a mo’ di benvenuto e poi, grande gioia per il palato, meditati assaggi di due eccellenti primi: Cappelletti al Tartufo di Norcia e Rigatoni con cipolla rossa di Cannara stufata, guanciale, pomodorini e scaglie di ricotta salata.

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Cappelletti al Tartufo di Norcia

Nei calici, scoperta preziosa: il Bocca di Rosa by Tabarrini, azienda vitivinicola di Montefalco. Un esperimento perfettamente riuscito di vinificare in tal modo l’uva sagrantino. Che bella luminosità quel colore cerasuolo; quanta vitalità in beva. In voluta ricollocazione di menu, dacché altrimenti di antepasto avremmo parlato, giunge come portata in sembianza di secondo una sontuosa e ben fatta Parmigiana di Sedano Nero di Trevi. Sublimi le carni; ottimi i dolci. Cena memorabile.

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Parmigiana di Sedano nero di Trevi

E siamo nell’ubertosa e mistica Umbria, non dimentichiamolo, anche per Frantoi Aperti. Si visita il Frantoio Le Vecchie Macine, nei pressi del Castello di Beviglie, nella frazioncina di Assisi denominata Tordibetto. Ulivi ovunque, e pace e serenità. Ci accoglie Giacomo Vescovi che, coadiuvato da moglie e nipote, conduce l’attività frantoiana daccanto a quella di olivicoltore. Siamo nel regno del moraiolo. Tuttavia non monocultivar, bensì blend con frantoio e leccino. Ne sortisce olio nuovo che subito associamo, gagliarda la sovveniente memoria del gusto, alle saporite minestre dei mesi freddi.

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Ad Assisi si cena in posto unico: La Locanda del Cardinale. Nel centro storico di Assisi in quella piazza Vescovado dove Francesco si spogliò davanti al padre dei suoi beni terreni. Al piano terra l’elegante ristorante. Incredibile la pavimentazione, tutta di vetro onde consentire l’estasiante vista di una dimora patrizia romana del I secolo a.C. Perfettamente conservati i mosaici pavimentali. Al primo piano, in palazzo del XVI secolo, saloni di affascinante eleganza per banqueting di alta classe. Insomma, una sedimentazione verticale di un circa duemila anni a dimostrare che la cultura materiale, il buon cibo, tutto innerva e tutto rende storia.

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Enea Barbanera

Tavoli ben distanziati, sedute eleganti e confortevoli, arredi di grande eleganza. Servizio impeccabile. Veri professionisti in sala, come, ahinoi, sempre meno accade. In cucina, con sortite in sala per racconti e suggerimenti, il prode Enea Barbanera. Umbro con passato professionale giramondo. Non sempre e non solo ai fornelli, Enea è stato per un paio di anni, professore di cucina italiana al prestigioso Culinary institute di Chicago. Argutamente avverso alla triste favola del chilometro zero (cosa altra è la filiera corta), sa cogliere il meglio da latitudini vicine e lontane.

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Battuta di lampuga

Il pesce arriva dal litorale tirrenico toscano, alcuni formaggi dalla Puglia. E proprio una Battuta di lampuga ed una burrata di Andria affumicata da Enea sostanziano il prelibato benvenuto dalla cucina. Nei calici il Franciacorta by Tenuta La Montina. Si comprende agevolmente che di cena indimenticabile trattasi. A seguire, un sontuoso risotto con la zucca, ed ancora un’eccellente battuta di fassone piemontese. Nei calici ritroviamo Tabarrini con il suo Adarmando, altra scoperta piacevolissima: da sole uve di trebbiano spoletino. Enea ha nel suo passato anche un’attività pasticciera da Scaturchio, tra le migliori pasticcerie napoletane. E scuola ed estro, tecnica e creatività esitano un ottimo dolce: la bavarese alle castagne. E qui, in struggente abbinamento, il Vermouth Mancino, pressoché introvabile.

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Altro frantoio lo si visita, felicissima scelta, a Campello sul Clitunno. Siamo al Frantoio Marfuga, di cui è titolare e top manager Francesco Gradassi. Di straordinaria bontà il loro monocultivar moraiolo, denominato L’Affiorante. Quanto gradevoli e caratteristiche, quelle note di carciofo e di mandorla acerba. La struttura include anche un confortevole agriturismo.

Il recente sisma, si diceva. E la ferita ancora aperta, il dolore, le sofferenze. I terremoti si misurano in magnitudine. Più alta la magnitudine, più gravi i danni. E poi c’è la magna attitudine. L’attitudine grande ed incrollabile alla laboriosità, al guardare avanti, al volere, malgrado le tragedie, intonare, insieme a Francesco, il suo Cantico.

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Cari amici nostri Daniela, Gherardo, Giacomo, Enea, Francesco, siate voi lodati, perché è grazie a persone come voi, gente umbra, che sì, si può anche cadere, ma di sicuro ci si rialza. E non una volta sola, ma quante volte sarà necessario. Ed è il vostro arguto e sapiente approccio ad un emergente modello di turismo enogastronomico, il key factor mediante il quale... post tenebras, lux!


Residenza La Corte
via del Pozzo della Mensa 27 - 06081 Assisi (Pg)
Tel 347 6882596
www.residenzalacorteassisi.it
residenzalacorteassisi@gmail.com

Taverna del Sette
vicolo del Sette 8 - 06039 Trevi (Pg)
Tel 0742 780741
www.tavernadelsette.it
info@tavernadelsette.it

Frantoio Le Vecchie Macine
località Beviglie - 06081 Tordibetto d’Assisi (Pg)
Tel 075 8019538
www.levecchiemacine.com
info@levecchiemacine.com

La Locanda del Cardinale
piazza del Vescovado 8 - 06081 Assisi (Pg)
Tel 075 815245
www.lalocandadelcardinale.com
info@lalocandadelcardinale.com

Frantoio Marfuga
viale Firenze - 06039 Campello sul Clitunno (Pg)
Tel 0743 521338
www.marfuga.it
marfuga@marfuga.it

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