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Roma, le agenzie di viaggio chiedono maggiori tutele

Gli arrivi nella Capitale sono in aumento in questo 2019, ma gli operatori non sono soddisfatti a causa di un sistema in cui sono presenti tanti abusi che limitano il loro lavoro quotidiano.

 
14 novembre 2019 | 16:04

Roma, le agenzie di viaggio chiedono maggiori tutele

Gli arrivi nella Capitale sono in aumento in questo 2019, ma gli operatori non sono soddisfatti a causa di un sistema in cui sono presenti tanti abusi che limitano il loro lavoro quotidiano.

14 novembre 2019 | 16:04
 

«Sarà una lotta senza quartiere quella che porteremo avanti per tutelare e far rispettare i nostri diritti. Il turismo incoming (ovvero quello in entrata) a Roma (+2,5% da gennaio ad agosto 2019 rispetto all’anno precedente) fa segnare ogni anno incrementi significativi che ci incoraggiano a continuare in questa nostra attività che molti, neppure dieci anni fa, avevano dato per spacciata». A dichiararlo è il presidente di Fiavet Lazio, Ernesto Mazzi, a margine del Convegno che l’Associazione ha tenuto nei giorni scorsi a bordo della Grimaldi Lines in rotta verso Barcellona. «Ma dobbiamo farlo, continua Mazzi, tutelandoci contro tutte quelle forme vessatorie che il sistema non riesce a debellare».

Gli arrivi a Roma sono in crescita quest'anno (Roma, il turismo in entrata preoccupa le Agenzie di viaggio)

Gli arrivi a Roma sono in crescita quest'anno

«Il riconoscimento della Direzione dei Musei Vaticani di venire incontro alle nostre richieste, ritenute legittime, di elevare per il 2020 sia pure “ad experimentum” (come si legge nella nota di risposta) a 50 unità la consistenza dei gruppi (anziché 37) - dichiara Stefano Corbari, consigliere dell’Associazione - è soltanto il primo step di un percorso che vogliamo ci porti lontano. Non possiamo più accettare di soccombere davanti ad una politica che continua a chiedere senza nulla dare. Sul tappeto ci sono problematiche di fondamentale importanza per gli operatori del settore che debbono essere portate a soluzione. La nostra sopravvivenza passa anche e soprattutto attraverso il modo, la volontà e la determinazione con cui sapremo affrontarle, senza fare sconti a nessuno».

La prima questione riguarda il “Piano Pullman” che deve essere necessariamente rivisto perché così come è stato strutturato crea soltanto difficoltà agli operatori e non risolve i problemi per i quali è nato. «Da un’indagine effettuata dall’associazione - dice ancora Corbari - abbiamo rilevato che gli indici di monossido di carbonio aumentano o sono rimasti stabili, anche dopo l’introduzione dei divieti. Ciò significa che le limitazioni hanno prodotto un solo ed unico effetto: aggravare il traffico nelle zone limitrofe ai divieti, senza risolvere in alcun modo i problemi ambientali. Abbiamo dimostrato che non sono i pullman turistici a far aumentare gli indici di monossido di carbonio nel centro storico, bensì gli autobus (tutti datati) e le auto private».

La seconda questione è più generale e riguarda il vasto mondo dell’intermediazione. «L’emendamento art. 32 della Legge Regionale n. 13/2007 - dice Luana De Angelis anch’essa Consigliere dell’Associazione - ha come destinatari esclusivamente le agenzie di viaggio e turismo. Ad una prima interpretazione “veloce e di pancia” potrebbe sembrare che chiunque possa svolgere attività di organizzazione ed intermediazione turistica. Niente di più errato. L’emendamento deve essere letto all’interno della Legge sul Turismo, che è molto chiara in merito a chi possa svolgere tale attività. Abilitati, e questo deve valere per tutti, sono soltanto coloro che sono in possesso di una regolare licenza o autorizzazione».

La casistica è infinita e molte sono le fattispecie che vengono in evidenza. La lotta contro gli abusi diventa così una delle priorità dell’associazione, intenzionata a non fermarsi di fronte a nulla per il rispetto delle norme. Più volte è stata invocata, nel corso dei lavori, l’istituzione della Polizia Turistica. È in questo ambito che è emersa la situazione dei cosiddetti “saltafila” che sta notevolmente nuocendo l’attività delle Agenzie di Viaggio. «Non si sa come e perché - dichiara ancora Corbari - ma esistono organizzazioni che riescono a dotarsi di notevoli quantitativi di biglietti per musei e siti archeologici che poi distribuiscono abusivamente, ribaltando le più elementari norme di buona educazione che significano “attendere il proprio turno”. Per costoro, dopo un primo provvedimento da parte del Tar che ha dato ragione al Comune di Roma che aveva preso posizione nell’ambito della normativa sul cosiddetto “decoro urbano”, non resta che il ricorso al Consiglio di Stato e non è escluso che in questa battaglia, l’Associazione non decida di scendere in campo al fianco dell’amministrazione comunale».

Rimane in piedi il problema con la Galleria Borghese che, al pari dei Musei Vaticani, ha limitato la composizione dei gruppi adducendo come motivo, difficoltà di movimento all’interno del sito museale. Anche in questo caso la posizione di Fiavet Lazio è ferma e decisa e prossimamente ritornerà alla carica per far vale le proprie ragioni.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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