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VignaAlta, vino top di Gaslini Alberti Sangiovese tra vecchio e nuovo millennio

Filippo Gaslini Alberti, terza generazione della famiglia, racconta una storia che unisce impresa, passione e valorizzazione del territorio. Ampia selezione di vini di corpo e struttura, in prevalenza rossi

di Andrea Radic
 
11 febbraio 2017 | 13:21

VignaAlta, vino top di Gaslini Alberti Sangiovese tra vecchio e nuovo millennio

Filippo Gaslini Alberti, terza generazione della famiglia, racconta una storia che unisce impresa, passione e valorizzazione del territorio. Ampia selezione di vini di corpo e struttura, in prevalenza rossi

di Andrea Radic
11 febbraio 2017 | 13:21
 

Una storia di famiglia giunta alla terza generazione quella dei Gaslini Alberti e delle loro attività agricole ed enologiche, e la quarta è già alle porte con Nicolò, figlio di Filippo, che a 18 anni già segue le attività, e i due nipoti che hanno interesse a continuare una storia che va avanti da 70 anni.

VignaAlta, vino top di Gaslini Alberti  Sangiovese tra vecchio e nuovo millennio

«Inizia tutto nel 1929 quando nacque mio padre», racconta Filippo Gaslini Alberti. «Fu un mio zio a fondare l’ospedale Gaslini di Genova e l’omonima fondazione. Poi i fratelli si separano e questa parte della famiglia con i fratelli Italo e Mario investì in agricoltura vicino a Pisa con Badia di Morrona. All’inizio erano due le tenute, ma una era troppo vicina ad un fiume che tracimava spesso e fu venduta. Le prime notizie di Badia risalgono al 1089 come convento benedettino e poi camaldolese. Fu residenza estiva del vescovo di Volterra che cacciò l’abate e ne fece la sua residenza. Casa e convento erano divise in due parti, ma avevano in comune la chiesa e un quadro del ‘200. La tradizione voleva che l’8 settembre la gestione passasse da un proprietario all’altro. Negli anni ‘80 mio padre decide di investire nella produzione del vino, per valorizzarlo insieme alla zona e al territorio. Rifà i vigneti e ricostruisce la cantina».

Oggi l’azienda conta 600 ettari con 105 a vigneto, 230 ettari seminativi, 40 di oliveto e 120 posti letto come agriturismo e utilizza energia pulita che alimenta tutta l’azienda incluso il frantoio. La cantina è frutto di due ampliamenti del fabbricato storico del 700, il primo nel 2005 e un secondo nel 2014. La cantina è di 5.500 metri quadri su 6 livelli tutti collegati. 12.500 quintali la possibile lavorazione. Numeri che dimostrano la volontà imprenditoriale e la grande passione.

VignaAlta, vino top di Gaslini Alberti  Sangiovese tra vecchio e nuovo millennio

«Produciamo in particolare vini rossi - racconta Gaslini - ma anche un vermentino bianco strutturato da uve Chardonnay. La zona è Chianti Docg, che tendiamo a valorizzare con il territorio e il suo prodotto vinicolo: Super Tuscany Merlot Cabernet e Sauvignon. VignaAlta è autoctona, solo Sangiovese, clone studiato con l’Università di Pisa per ripeterlo. Ripiantata a 5.500 ceppi per ettaro. È il vitigno principe della Toscana e ci siamo dedicati convintamente a renderlo al meglio».

Nel terreno di origine marina si trovano ancora conchiglie fossili. Il VignaAlta è la miglior selezione dei Sangiovese dell’azienda. Prima vendemmia 1994. Il 1995 salta per un livello dell’uva insufficiente. All’inizio degli anni 2000 la famiglia decide di acquistare una piccola proprietà a Isola d’Asti, riconvertendolo dalla quantità alla qualità.

Giorgio Marone è l’enologo interno e consulente per le due aziende (“Badia di Morrona” a Terricciola, Pisa, e “Poderi dei Bricchi Astigiani” a Isola d’Asti). La verticale di VignaAlta soddisfa appieno per profumi e sapori, intensi e pieni. Bella storia di azienda e territorio questa della famiglia Gaslini Alberti.

Per informazioni: gaslinialberti.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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