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“Parmaea” Il vino dell’isola di Palmaria

 
09 luglio 2019 | 10:28

“Parmaea” Il vino dell’isola di Palmaria

09 luglio 2019 | 10:28
 

Ancora una volta dall’unione di due realtà d'eccellenza nasce un prodotto d’eccezione. A collaborare questa volta sono state la cantina Possa di Riomaggiore e il Grand Hotel Portovenere.

“Parmaea” è il vino dell’isola di Palmaria, Patrimonio Unesco a La Spezia. Mille le bottiglie prodotte dalla cantina e dall’hotel derivanti dall'unico vigneto dell'isola per valorizzare il territorio. Palmaria ha un territorio prettamente boschivo e di macchia mediterranea, e racchiude all'interno un vero e proprio gioiello: un vigneto di circa mezzo ettaro da cui è nata una selezione di circa mille bottiglie. La nuova etichetta, unico prodotto sull'isola, si chiama “Parmaea”, ed è un vino bianco ottenuto da uve Vermentino (60%), Albarola (20%) e Trebbiano (20%). Ventiquattro ore di macerazione sulle bucce; passaggio in acciaio; due le sfecciature nell'arco del primo mese e poi continua sulle fecce fino all'imbottigliamento. «Il Parmaea fa fermentazione spontanea - spiega il produttore, Samuele Heydi Bonanini - non viene né filtrato, né chiarificato». Il vigneto da cui scaturisce questa selezione è di 6 mila metri quadrati, da una posizione esposta a nord e a un'altezza di 35-40 metri sul livello del mare.

Parmaea e muscoli (Parmaea Il vino dell’isola di Palmaria)
Parmaea e muscoli

Il Grand Hotel Portovenere, nato nel 2014 grazie ad un investimento dell'azienda Filcasa di Milano, che ha ristrutturato un antico convento del XV secolo, oggi è l'unico hotel a 5 stelle dell'area delle Cinque Terre ed è proprio di fronte all'isola da cui proviene il vino. Si tratta dunque di un'operazione di valorizzazione territoriale, attuata da realtà imprenditoriali attente al territorio. La produzione del vino "Parmaea" viene acquistata proprio dal Grand Hotel e promossa dal ristorante Palmaria sulla terrazza panoramica oltre che all'interno del Venus Bar. La terrazza dell'Hotel diventa quindi il luogo unico dove gustare il vino isolano, con vista sul borgo marinaro di Porto Venere, meta di un turismo particolarmente attento alle tipicità locali.

«Nel 2018 il Grand Hotel ha registrato oltre 20mila clienti - spiega Cristina Raso, responsabile marketing e comunicazione - grazie anche al raggiungimento della quinta stella, siamo riusciti ad attrarre un crescente numero di ospiti stranieri. Una parte fondamentale della nostra offerta è composta dalla grande attenzione verso i prodotti e le esperienze sul territorio. Il nostro obiettivo è quello di garantire una ristorazione capace di appagare il cliente permettendogli di avere una panoramica del territorio già a partire dalla cucina. E' proprio in quest'ottica che è nata la partnership con la cantina Possa di Riomaggiore, con cui puntiamo a garantire la consueta atmosfera internazionale e cosmopolita, valorizzando al tempo stesso le specialità locali. Basti pensare che gli ospiti stranieri rappresentano circa il 90% del totale, di cui il 40% è rappresentato dai soli statunitensi, un palcoscenico privilegiato che fa bene ad una comunità intera».

La carbonara di muscoli di Massimiliano Volonterio (Parmaea Il vino dell’isola di Palmaria)
La carbonara di muscoli di Massimiliano Volonterio

Ulteriore novità è la cucina del Palmaria Restaurant con l'ingresso dello chef Massimiliano Volonterio, il quale approda al Grand Hotel Portovenere: “vocazione internazionale e attenzione alle perle gastronomiche locali”. Lo chef celebra il vino Parmaea con un piatto speciale: le linguine con “carbonara di muscoli di La Spezia”.

«Nel menu del Palmaria Restaurant gli ospiti potranno trovare sapori e tecniche che ho avuto occasione di sperimentare in diverse occasioni - commenta lo chef Massimiliano Volonterio - la cucina del celebre chef Gualtiero Marchesi rimane il primo riferimento da cui trarre ispirazione. Ricerco, infatti, ingredienti genuini e gustosi con una grande attenzione alle materie prime del territorio. In carta, la cucina italiana la fa da padrona, nelle sue sfaccettature regionali e locali, con uno sguardo attento ai presidi Slow Food».

Per informazioni: www.possa.it
www.portoveneregrand.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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