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Bollicine senza confine Pommery “emigra” in Inghilterra

di Emanuela T. Cavalca
 
27 settembre 2019 | 14:31

Bollicine senza confine Pommery “emigra” in Inghilterra

di Emanuela T. Cavalca
27 settembre 2019 | 14:31
 

La Maison francese ha stretto una collaborazione con una cantina dello Hampshire e ha acquistato 40 ettari di vitigni. Presentato anche un vino prodotto in California.

Sono i cambiamenti climatici a condizionare l’evoluzione della produzione agricola: ormai possiamo assaggiare ottimo olio evo del trevigiano e persino degli avocado siciliani. Anche le bollicine non conoscono confini, infatti grazie al clima sempre più temperato il Regno Unito si prepara ad un futuro di grande prospettiva enologica.

Pommery California (Bollicine senza confine Pommery emigra in Inghilterra)
Pommery California

Le maison di Champagne guardano sempre di più ai vigneti inglesi: quattro anni fa nel Kent è arrivato Taittinger, dopo è stata la volta di Vranken-Pommery, il cui chef de cave è il noto Thierry Gasco. La Maison francese, fondata nel 1976 da Paul-François Vranken, ha stretto una collaborazione con Hattingley Valley Winery dello Hampshire. Vranken-Pommery Monopole oggi è considerato il primo produttore di vino rosato al mondo e il secondo per champagne. Oltre alla partnership, la Maison francese due anni fa ha acquistato trenta ettari e un anno fa, altri dieci, che vedranno i frutti fra tre anni.

Nello spazio polifunzionale Pommery, alle spalle del Duomo di Milano, alla presenza di Brieuc Kremer, ceo di nomina recente, sono state presentate le due novità del gruppo, nate dalla partnership nel Regno Unito e in California: il Brut Louis Pommery England e il Brut Louis Pommery California. Lo sparkling wine, made in England, nasce da vigneti esclusivi, dove il gesso è l’elemento dominante nel terreno. È stato elaborato secondo il metodo classico champenoise, proviene da vitigni di Pinot Nero e Chardonnay e al palato risulta piacevole e fresco. Lo sparkling californiano nasce nel territorio unico di Napa Valley, che gli dà dei sentori fruttati persistenti. Il posizionamento del prezzo del primo si aggira intorno ai 40/45 euro, mentre California 30/35 euro, quest’ultimo è stato pensato soprattutto per un consumo locale.

Gli ospiti hanno potuto gustare altri prodotti della vasta gamma del Gruppo: tre vini che nascono in Provenza, grazie alla sapienza di Bruno Maillard, Chef de cave di Château La Gordonne. Il terroir e il microclima particolare offrono al vino profumi e intensità tutti da gustare. Si tratta di una vasta proprietà di 350 ettari a corpo unico, di cui 330 vitati, con un terreno argilloso- calcareo affacciato sul mare e un suolo sassoso che dona mineralità al vino. La Provenza si caratterizza per una cucina simile alla nostra, a base di pesce, aglio e ortaggi. In passato era una zona vinicola snobbata, perchè non era considerata rilevante, mentre ora è riconosciuta come patria del rosato.

Le vigne sono arrivate con gli antichi Romani, ma la “riscossa” è iniziata trent’anni fa. La Gordonne, azienda nata nel 1652, fa parte del Gruppo Vranken Pommery e gode di un microclima unico fatto di inverni miti ed estati calde e secche, un clima ideale per un ottimo rosé. Qui si coltivano con successo tutte le varietà tipiche della zona: Grenache, Syrah, Cinsault, Cabernet Sauvignon, Mourvèdre, Tibouren, Rolle, Sémillon e Syrah. Il colore del vino rosé dipende dal tempo della macerazione, dalla durata e dalla temperatura del contatto che si sviluppa nel tino tra il succo dell’acino d’uva, pressoché incolore, e la pellicola. Il rosé è probabilmente il vino più delicato e più difficile da realizzare. Il segreto del suo colore, dei suoi aromi, della sua eleganza, risiede precisamente in queste ore.

I rosati di Château La Gordonne costituiscono un’ampia gamma importante. La Chapelle Gordonne Rosé nasce dai vitigni Syrah, Grenache e Cabernet Sauvignon. Si presenta con un colore rosa molto pallido, dal sentore piacevole di pesca e lampone. La scelta stilistica è stata fatta, perché il rosé non invecchia bene e col tempo il suo colore vira. Per preservare gli aromi la vendemmia avviene di notte o di prima mattina, una pigiatura della prima parte del mosto e, per scelta del Gruppo, è stato “portato un po’ di champagne in Provenza”, così la sua fermentazione è controllata.

La Chapelle Gordonne Blanc è un Vermentino al 100 per cento (vitigno Rolle), che arriva in Italia in piccole quantità. La vendemmia viene fatta a mano e solo di notte per migliorarne la qualità, piacevolmente rotondo al palato, quando lo si sorseggia si percepisce una freschezza minerale, dovuta al terreno scistoso. Ideale da abbinare ai piatti di pesce, frutti di mare e carni bianche. Il terzo vino La Chapelle Gordonne Rouge ha un colore rosso rubino intenso, al naso ha sentori di frutti e al palato è molto elegante, ideale da abbinare con le carni rosse.

Per informazioni: www.champagnepommery.com

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