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Champagne Comte de Montaigne Una storia lunga otto secoli

 
05 settembre 2019 | 18:24

Champagne Comte de Montaigne Una storia lunga otto secoli

05 settembre 2019 | 18:24
 

Una maison che ha fatto dell’autenticità del terroir dell’Aube il suo tratto distintivo. Un’unicità proiettata al futuro che ha saputo garantire all’azienda una crescente presenza in Italia e a livello internazionale.

L’Aube, appunto. Al ritorno dalla Terra Santa, in seguito alla Crociate del XIII secolo, il Comte de Champagne passò da Cipro e da qui importò un ceppo di Chardonnay che poi fu trapiantato nell’Aube, nella Côte des Bar. Fu il primo ceppo ad essere piantato in tutta la Champagne. Per questo non è la Marne, sede dei più noti produttori, ma è l’Aube il territorio di origine dello Champagne. Ma nei secoli lo Champagne è stato sempre associato alla Marne. Tutto ciò per un motivo preciso: i commercianti della Marne intuirono per primi le potenzialità del vitigno di Chardonnay e subito lo acquistarono dall’Aube, diventando i primi a venderlo in Francia. E per evitare che l’Aube potesse produrre l’autentico Champagne, dopo una guerra impedirono alla regione di origine, per più di sei secoli, di utilizzare la denominazione “Champagne”.

Un Comte de Montaigne Gran Riserva (Champagne Comte de Montaigne Una storia lunga otto secoli)
Un Comte de Montaigne Gran Riserva

Qui, nel terroir dell'Aube, inizia la storia della maison Comte de Montaigne, che non è però solo profonda tradizione. Oggi il brand parla di innovazione e futuro, facendo dell’eco-sostenibilità uno stile di vita alla base della filosofia della maison guidata da Stéphane Revol e dalla sua famiglia. I terreni, i vitigni, le cantine e la produzione sono luoghi e attività “environmental friendly”, dove tradizione e innovazione si incontrano nel segno della sostenibilità ambientale.

Nelle fasi del ciclo produttivo di Comte de Montaigne la vigna ha un peso preminente rispetto a quelle di cantina e il terroir diventa molto forte e identitario. Il disciplinare dello Champagne include fino a un massimo di tre trattamenti annuali della vigna, che non vengono mai effettuati in via preventiva da Comte de Montaigne, ma solo per reali necessità. La lotta al gelo, inoltre, viene fatta principalmente con l’acqua, evitando di usare il gas per ridurre le emissioni di CO2.

Vitigni nel dipartimento dell'Aube (Champagne Comte de Montaigne Una storia lunga otto secoli)
Vitigni nel dipartimento dell'Aube

Pressa, assemblage, presa di spuma e invecchiamento sui lieviti, remuage, sboccatura, e dosaggio sono le fasi chiave del processo produttivo, che viene svolto dalla maison nel massimo rispetto dei tempi della natura per finalizzare le Cuvée nel segno della qualità. Da questo circolo virtuoso nascono Champagne di carattere, dall’anima fruttata o fiorita, oppure con sentore di spezie, burro o crosta di pane: dal Brut (70% Pinot Noir e 30% Chardonnay) all’Extra Brut (70% Pinot Noir e 30% Chardonnay), al Rosé (100% Pinot Noir), al Blanc de Blancs (100% Chardonnay,  fino alla Cuvée Speciale (100% Pinot Noir).

L’Italia rappresenta un mercato strategico per Comte de Montaigne. È il settimo al mondo per volume di bottiglie (circa 7,367 milioni) e rappresenta il quinto mercato in valore, con un fatturato di circa 152,3 milioni che lo rende secondo in Europa dopo la Germania. Nel 2017 gli italiani hanno consumato oltre 7 milioni di bottiglie (+11%) e negli ultimi due anni il nostro mercato ha assorbito un milione di bottiglie di Champagne in più.

Per informazioni: www.comtedemontaigne.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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