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Ripartiamo dal vino Cervaro della Sala Antinori 2018

Un vino giovane che saprà evolversi bene negli anni. Esprime un’ottima sapidità e freschezza, con sentori di camomilla, frutta bianca e pietra focaia seguiti da una piacevole persistenza e profondità gustativa.

 
27 maggio 2020 | 09:39

Ripartiamo dal vino Cervaro della Sala Antinori 2018

Un vino giovane che saprà evolversi bene negli anni. Esprime un’ottima sapidità e freschezza, con sentori di camomilla, frutta bianca e pietra focaia seguiti da una piacevole persistenza e profondità gustativa.

27 maggio 2020 | 09:39
 

Castello della Sala, tenuta della famiglia Antinori, si trova in Umbria, a poca distanza dal confine con la Toscana, a circa 18 km dalla storica città di Orvieto. Le terre del Castello, imponente maniero di epoca medievale, si estendono per 500 ettari, di cui 170 piantati a vigna, coltivati con varietà tradizionali come Procanico e Grechetto, ma anche Chardonnay, Sauvignon Blanc, Sèmillon, Pinot Bianco, Viognier e una piccola quota di Traminer e Riesling. Quella del Castello della Sala è una zona altamente vocata alla produzione di bianchi con una sola eccezione: il Pinot nero, che trova in questo terroir le condizioni ideali per esprimersi al meglio.

Nella primavera del 1979, all’età di 25 anni, l’agronomo Renzo Cotarella arriva al Castello della Sala. Si comincia subito a lavorare a un ambizioso progetto: creare un vino bianco capace di esprimersi negli anni ed evolvere nel tempo. Si sperimenta lo Chardonnay e si approfondiscono le conoscenze sull’interessante Grechetto, capace di donare tipicità e territorialità. La ricerca di un grande vino che si affermi per carattere e personalità diviene quasi un’ossessione. Dopo una serie di annate deludenti è la vendemmia del 1985 a regalare il primo vero Cervaro della Sala.

Vino degustato: Cervaro della Sala Antinori Castello della Sala 2018

Il nome Cervaro deriva dalla nobile famiglia proprietaria del Castello della Sala nel corso del XIV secolo: i Monaldeschi della Cervara. Uve Chardonnay unite ad una piccola parte di Grechetto danno origine ad un vino pensato per affinare nel tempo e rappresentare l’eleganza e la complessità di un luogo unico. Il Cervaro della Sala è stato uno dei primi vini bianchi italiani a svolgere fermentazione malolattica e affinamento in barriques con la prima annata nel 1985. Il Cervaro 2018 (85% Chardonnay, 15% Grechetto) si presenta di un colore giallo paglierino luminoso con alcune sfumature verdoline. Al naso esprime note leggermente tostate accompagnate da aromi di agrumi e di frutti esotici e leggerissime sensazioni burrose. Al palato esprime un’ottima sapidità e freschezza, con sentori di camomilla, frutta bianca e pietra focaia seguiti da una piacevole persistenza e profondità gustativa. La sua giovinezza, già gradevole e invitante, lascia intravedere il grande potenziale di affinamento. È un vino ancora giovane che saprà evolversi bene negli anni a venire.

Ripartiamo dal vino Cervaro della Sala Antinori 2018
Cervaro della Sala Antinori Castello della Sala 2018

Per informazioni: www.antinori.it


Paolo Porfidio è laureato in enologia e lavora come head sommelier al ristorante Terrazza Gallia, al settimo piano dell’Excelsior Hotel Gallia di Milano. Si è classificato primo nel sondaggio “Personaggio dell’anno 2019 - Premio Italia a Tavola” nella categoria Sala e Hotel. Grande è la sua popolarità nel mondo professionale e sui social network, tanto che nel sondaggio è risultato il candidato più votato in assoluto tra tutte le categorie.

Paolo Porfidio al Terrazza Gallia - Porfidio, da enologo a sommelier «Nel sondaggio vittoria inaspettata»
Paolo Porfidio al Terrazza Gallia

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