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Il Barolo di Giacomo Fenocchio Amore per la terra da oltre 5 generazioni

di Renato Andreolassi
 
30 maggio 2018 | 10:45

Il Barolo di Giacomo Fenocchio Amore per la terra da oltre 5 generazioni

di Renato Andreolassi
30 maggio 2018 | 10:45
 

Ben 90mila bottiglie, di cui 45mila di Barolo, l'80% esportato soprattutto negli Stati Uniti, prezzo variabile fra i 35 e 60 euro, vigneti sparsi su 14 ettari di proprietà nella terra di Langa.

In queste poche ed essenziali cifre la fotografia dell'azienda vitivinicola Giacomo Fenocchio di Monforte d'Alba (Cn). Al Liberty di Milano la presentazione e degustazione di cinque annate. Al desco piatti forti: una Battuta di fassone piemontese tagliata al coltello e un classico Risotto fave, menta e pecorino.

(Il Barolo di Giacomo Fenocchio Amore per la terra da oltre 5 generazioni)

A svettare su tutto e tutti, la Riserva Bussia 2012, un gran rosso, ricco di aromi che prende da sabbia e argilla tutta la sua forza: «Perché nel Barolo l'80% è deciso dal terreno. Non siamo un'azienda bio - sottolinea Giacomo Fenocchio - ma è come se lo fossimo perché nel ciclo produttivo rispettiamo le stagioni e usiamo la chimica solo per lo stretto necessario e indispensabile. La nostra fortuna è di essere nel cuore della zona tipica da oltre 5 generazioni. L'amore per la terra e il rispetto delle tradizioni sono il fulcro e la filosofia dell'azienda. Produciamo, vinifichiamo e invecchiamo grandi vini provenienti solo da uve di vigneti che si trovano nel cuore della zona tipica».

Una cantina famigliare che conta su 3 persone assunte a tempo pieno e si appoggia poi ai lavoratori stagionali nei momenti clou della potatura e della raccolta. Giacomo Fenocchio deve tutto al padre: «Da lui - dice - ho ereditato la passione e l'amore per il vino».

(Il Barolo di Giacomo Fenocchio Amore per la terra da oltre 5 generazioni)
Risotto fave, menta e pecorino

Abbiamo apprezzato al Liberty - oltre alla super Riserva - 4 bottiglie nate dalla eccellente vendemmia del 2014: Cannubi, Castellero, Bussia e Villero. Fra i 14 e 14,5 gradi, vini invecchiati in botti di acacia e castagno e messi in bottiglia dopo 6- 18 mesi. Fermentazione spontanea per un Barolo che ha pochi rivali su questa terra di lacrime e gioie.

Per informazioni: www.giacomofenocchio.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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