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Conegliano Valdobbiadene Prosecco: l’annata 2020 porta vini freschi al calice

La degustazione di tipologie Brut, Extra Dry, Cartizze e Sui Lieviti è stata condotta dall’enologo Gianfranco Zanon. Al calice tutti i vini si sono caratterizzati per la freschezza

di Mariella Morosi
 
19 aprile 2021 | 12:31

Conegliano Valdobbiadene Prosecco: l’annata 2020 porta vini freschi al calice

La degustazione di tipologie Brut, Extra Dry, Cartizze e Sui Lieviti è stata condotta dall’enologo Gianfranco Zanon. Al calice tutti i vini si sono caratterizzati per la freschezza

di Mariella Morosi
19 aprile 2021 | 12:31
 

La nuova annata Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg appena entrata in commercio, frutto della vendemmia 2020, è stata presentata nel corso di un virtual tour tra le colline venete, Patrimonio Unesco, dove nasce questo vino di successo simbolo dell'eccellenza del made in Italy. La presentazione, che ha compreso alcuni interventi di chi a vario titolo è impegnato a esaltare al massimo della sua potenzialità la Glera, il vitigno autoctono qui coltivato da secoli, si è conclusa con una degustazione virtuale delle tipologie Brut, Extra Dry, Cartizze e Sui Lieviti, condotta dall'enologo del Consorzio, Gianfranco Zanon.

La nuova annata è stata presentata nel corso di un virtual tour tra le colline venete Conegliano Valdobbiadene, vini freschi per l'annata 2020

La nuova annata è stata presentata nel corso di un virtual tour tra le colline venete

Il Festival 2021 con appuntamenti virtuali

L'iniziativa si è svolta nell'ambito del Conegliano Valdobbiadene Festival 2021, annullato lo scorso anno per le restrizioni dovute alla pandemia. Questa edizione si prospetta articolata in vari appuntamenti - per ora ancora virtuali- con momenti di approfondimento sul territorio e soprattutto sul suo prodotto di eccellenza per mettere in luce gli aspetti agronomici e culturali che contribuiscono a portare nel calice quello che è stato definito un successo tutto italiano.

Al top nelle vendite nel mondo

Il prestigio di queste bollicine, al top delle vendite nel mondo - come ha sottolineato il presidente del Consorzio Innocente Nardi - ha fatto superare il difficilissimo 2020 con un trend di vendite in parità con quello del 2019, e viene già confermato nei primi tre mesi dell'anno in corso.

Viaggio virtuale tra le colline

Alla guida di questo viaggio virtuale, con la conduzione di Renata Toninato responsabile della comunicazione del Consorzio, sono stati Antonio Paolini, critico enogastronomico e giornalista, e Paolo Vizzari, narratore gastronomico.

«Ogni annata - ha detto il presidente Nardi - racchiude in sé l'andamento climatico ma anche lo spirito, la cultura del luogo e la bellezza del paesaggio: tutti aspetti che contribuiscono a creare la percezione del prodotto. Noi siamo una comunità: 192 case spumantistiche, 442 vinificatori e 3400 famiglie di viticoltori in 15 comuni.Veniamo da un periodo difficile perché il Covid ha creato problemi soprattutto nel canale Horeca dove spesso il rapporto tra produttori e ristoratori è diretto, di amicizia. Ma malgrado questo il consumatore ha continuato a scegliere i nostri vini sia per la qualità che per la nostra realtà culturale».

Vino amato anche dai giovani

Per Antonio Paolini, tra i meriti del Prosecco c'è quello di aver allargato la platea dei consumatori avvicinando al vino un pubblico giovane, diventando così l'alfiere di tutto il comparto. «Qui - ha detto - si insegna a fare vino dal 1876 quando nacque la Scuola Enologica di Conegliano. Si lavora sulla qualità ma soprattutto in maniera sistematica sulla sostenibilità e sui valori etici. Il primo Protocollo Viticolo è del 2011 e viene continuamente aggiornato con l'obiettivo di favorire un minor impatto ambientale della gestione del vigneto grazie alla riduzione dell’uso dei prodotti fitosanitari e alla corrispondente integrazione di pratiche agronomiche più rispettose del territorio e del paesaggio. I risultati dell’azione di sensibilizzazione si misurano anche grazie all’aumento dei soci che hanno ottenuto la Certificazione Sqnpi (Sistema Qualità Nazionale Produzione Integrata) e ad oggi le aziende associate certificate sono divenute 114 dalle 35 nel 2019».

I Terroirs del Conegliano Valdobbiadene Prosecco

Il territorio della denominazione comprende in sé una molteplicità di terreni vitati, come spiega Diego Tomasi, ricercatore del Crea, che ha presentato la sua pubblicazione sostenuta dal Consorzio, “I Terroirs del Conegliano Valdobbiadene Prosecco. Studio sull’origine della qualità nelle colline Patrimonio Unesco”. I 19 territori individuati contribuiscono alla differenziazione delle produzioni, non solo grazie agli aspetti geologici e geomorfologici, ma anche per la cultura stessa di coltivazione dei singoli vigneti, ognuno gestito da viticoltori diversi.

Il volume traccia l'evoluzione della locale vitivinicoltura, dai secoli passati fino al primo '900 quando la Glera si impose sugli altri autoctoni per la migliore relazione con il territorio.

«Tuttavia erano tempi - ha detto Tomasi - in cui non si comprendeva come il suolo fosse determinante per gli aspetti gustativi del vino e come lo sviluppo delle radici fino in profondità potesse condizionare completamente il metabolismo della pianta. Con gli anni '80 molti passi avanti sono stati fatti, anche con l'attenzione ai climi e ai microclimi, e le 19 sottozone oggi potrebbero allargarsi».

Un seme sulla viticoltura del futuro

Il libro, alla seconda edizione, intende anche porre un seme sulla viticoltura del futuro che sempre più esigerà rispetto maniacale per i suoli e per la biodiversitàcon politiche agronomiche più corrette. Le potenzialità di questa denominazione - secondo il biologo Diego Ivan - viene arricchita dalla frammentarietà dei vigneti e questo consente a molte specie vegetali di restare nei territori creando microaree che "collaborano" con la vite, grazie alla reciproca interazione. Si calcola che nel territorio convivano 450-500 specie.

L’annata 2020: vini di grande freschezza

La degustazione, condotta dall’enologo Gianfranco Zanon, alla sua trentesima vendemmia, ha suggerito ai partecipanti le principali caratteristiche delle tipologie attraverso cui si è analizzata l’annata 2020. Dal punto di vista climatico, è stata caratterizzata da un inverno che ha registrato temperature in linea con il periodo, seguito da una primavera asciutta e poi da un’estate mite. Al calice tutti i vini si sono caratterizzati per la freschezza.

Il Brut è la tipologia che spesso il cliente sceglie per un abbinamento a tutto pasto.

Nella versione Extra Dry, ancora oggi la più venduta, i profumi sono di fiori e frutta fresca, fragrante: mela golden, pesca, pera: un prodotto tendente all’aromatico ma senza eccessi, tendenzialmente elegante e delicato. Per questo il suo momento d’elezione rimane l’aperitivo.

Il Cartizze, apogeo del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, nel calice raccoglie molteplici aromi e sentori, al naso una macedonia di frutta fresca. Rotondo, grazie a un grado zuccherino un po’ più elevato rispetto alle precedenti versioni, è pieno e appagante come si addice al vertice qualitativo di una denominazione.

La degustazione si è chiusa con l’espressione della tradizione del territorio e al tempo stesso la sua evoluzione: quello Sui Lieviti. Rifermentato in bottiglia, è la prima versione con le bollicine nata tra queste colline. I lieviti che danno il nome alla tipologia sono quelli ricaduti sul fondo della bottiglia e per questo è chiamato in dialetto “col fondo” o "sur lie".

Si presenta nella versione Brut nature ed è uno spumante fresco, torbido, con finissime bollicine. Rispetto al classico Prosecco Superiore le note di mela sono meno spiccate, mentre sono presenti sensazioni olfattive più ampie e complesse, sostenute dal sentore di crosta di pane dato dai lieviti.

Al calice tutti i vini si sono caratterizzati per la freschezza Conegliano Valdobbiadene, vini freschi per l'annata 2020
Al calice tutti i vini si sono caratterizzati per la freschezza

Parola ai viticoltori

Dopo la degustazione la parola è passata ai protagonisti delle colline: Vanessa Follador, una viticoltrice che ha espresso la passione con cui lei e la sua famiglia curano il loro vigneto, custodi di un territorio e di una tradizione secolare. Infine, ha parlato della propria esperienza Davide Buffon, ex studente dell’Istituto Cerletti di Conegliano e che oggi diploma gli esperti di domani. Nelle sue parole c'è stato un chiaro indirizzo alla tutela del territorio e al valore della sostenibilità.

La storia del Consorzio e della denominazione

Il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, nato nel 1962, garantisce e controlla il rispetto del disciplinare di produzione. Lo spumante prodotto sulle colline tra Conegliano e Valdobbiadene (Tv) ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata nel 1969 e la Denominazione di Origine Controllata e Garantita nel 2009.

Il territorio di produzione comprende i comuni di Conegliano, San Vendemiano, Colle Umberto, Vittorio Veneto, Tarzo, Cison di Valmarino, San Pietro di Feletto, Refrontolo, Susegana, Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Follina, Miane, Vidor e Valdobbiadene. Il Consorzio ha sede in località Solighetto a Pieve di Soligo.

Opera principalmente in tre aree: la tutela e la promozione del prodotto, in Italia e all’estero, con attività di formazione, organizzazione di manifestazioni e relazioni con la stampa. Infine, si occupa dell’assistenza tecnica rivolta ai consorziati, dal vigneto alla cantina.

Fino al 21 giugno sino previsti altri appuntamenti virtuali dedicati a temi e a pubblici diversi, che coinvolgeranno soci del Consorzio, operatori del settore, wine lower ed enoturisti.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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