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Parte dall'Alto Adige il "Progetto Pinot Blanc"

In occasione del 4° Simposio internazionale di Appiano, enologi del calibro di Hans Terzer puntano a valorizzare e promuovere questo vino, con la finalità di renderlo sempre più conosciuto e apprezzato anche nel resto d’Europa

di Denise Battistin
 
24 maggio 2023 | 11:04

Parte dall'Alto Adige il "Progetto Pinot Blanc"

In occasione del 4° Simposio internazionale di Appiano, enologi del calibro di Hans Terzer puntano a valorizzare e promuovere questo vino, con la finalità di renderlo sempre più conosciuto e apprezzato anche nel resto d’Europa

di Denise Battistin
24 maggio 2023 | 11:04
 

Un vino dal colore giallo paglierino, di pronta beva, fresco, di facile abbinamento, elegante ed equilibrato, non aggressivo e sofisticato, in una parola Pinot Bianco, il Weiβburgunder. Un vitigno a bacca bianca diffuso in Alto Adige, la cui presenza è attestata per la prima volta da una testimonianza scritta del XIV secolo e che trova nella zona di Appiano – Eppan (Bz) la sua collocazione più vocata. E proprio in questa cittadina si è tenuto giovedì 18 e venerdì 19 maggio scorsi il 4° Simposio internazionale. Spatium Pinot Blanc, organizzato dall’Associazione Eppan Wein in collaborazione con il Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg e l’Associazione Turistica Appiano, ha riunito per due giorni esperti professionisti e appassionati di vino per cercare di delineare al meglio le caratteristiche e il futuro di questo vitigno, coltivato su 560 ettari in Alto Adige, di cui soli 170 ad Appiano.

Pinot Bianco, eccellenza dell’Alto Adige  Parte dall'Alto Adige il

Pinot Bianco, eccellenza dell’Alto Adige

Spatium Pinot Blanc, in degustazione sette tipi di Pinot Bianco

Già nella serata inaugurale, gli ospiti pervenuti alla Cantina Colterenzio hanno potuto degustare sette tipi di Pinot Bianco, provenienti da altrettanti produttori della zona, che hanno presentato i propri vini in abbinamento ad altrettanti piatti, realizzati da chef di ristoranti del luogo che hanno scelto gli asparagi come fil rouge. La cena prevedeva un percorso itinerante fra botti e cisterne in una sorta di caccia al tesoro nella quale seguire la traccia dei migliori vini prodotti negli ultimi due anni.

Bindi

Pinot Bianco, eccellenza dell’Alto Adige sempre più da valorizzare

Il clou della manifestazione è stato venerdì 19, quando la mattina si è aperta con l’intervento di Hans Terzer, presidente del comitato organizzativo e presidente enologi dell’Alto Adige, enologo e winemaker della Cantina San Michele, seguito dal sindaco di Appiano Wilfried Tretti che ha ribadito quanto il Pinot Bianco sia un elemento di eccellenza per tutta la vallata e un motivo di orgoglio poter parlare di “Progetto Pinot Blanc” inteso a valorizzare e promuovere questo prodotto, con la finalità di renderlo sempre più conosciuto e apprezzato anche nel resto d’Europa. La necessità di definire un profilo chiaro e lineare, quanto meno omogeneo di Pinot Bianco è stato sottolineato da più interventi, da parte di sommelier ed esperti internazionali che hanno cercato di esaminare sotto diversi punti di vista la personalità e l’identità di questo vino che, negli intenti del Comitato organizzativo, dovrebbe diventare un nuovo modello di vino bianco, in alternativa allo Chardonnay, seguendone non solo le orme, ma distinguendosi e facendosi apprezzare per la versatilità e la raffinatezza di espressione.
«Spesso il Pinot Bianco è stato messo in ombra da altre varietà come lo Chardonnay o il Sauvignon Blanc – ha dichiarato Hans Terzer – ma ora i viticoltori stanno sempre più affinando le tecniche di coltivazione, che vede la diffusione del vitigno anche fino a quote di altitudine superiori a quelle dei vitigni competitor. E questo rende maggiore anche la diffusione sul territorio, tanto che la superficie coltivata è in costante aumento sia in Germania (con i suoi 4.500 ettari è oggi il Paese europeo più importante per produzione di Pinot Bianco) ma anche in Austria e in Italia».

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Il winemaker Hans Terzer

Pinot Blanc, obiettivo creare un nuovo profilo più definito

Spatium Pinot Blanc è stato quindi non solo un momento per definire al meglio lo stato dell’arte per quanto riguarda questo vino ma anche e, soprattutto, è stato un punto di partenza per dare un nuovo e ulteriore slancio alla creazione di una immagine e di un profilo definito che possa essere comunicato nel migliore dei modi al fine di far crescere e stabilizzare l’attuale tendenza che lo vede protagonista delle scelte di molti consumatori, anche giovani, che amano la sua struttura versatile e disimpegnata. Da qui la volontà di creazione di una sorta di enclave dedicata, esaltando le proprietà di cru, legate alla capacità dei vignaioli di trarre da quest’uva delicata diverse sfumature nelle quali riconoscere sempre più e sempre meglio le qualità del terroir, come primo passo verso la possibilità di distinguersi e di esprimersi come unicum.

Parte dall'Alto Adige il

Il 4° Simposio internazionale Spatium Pinot Blanc

«Il Pinot Bianco deve rimanere sé stesso. Non può e non deve essere paragonato a nessun altro vino, altrimenti perde la sua unicità. Il Pinot Bianco va avvicinato e compreso per quello che è anche il suo retroterra culturale e agricolo. Ogni prodotto vitivinicolo ha un’anima e quella del Pinot Bianco è diversa da tutte le altre e va quindi scelto e apprezzato per le sue innate caratteristiche» ha concluso a fine lavori Michael Oberhuber, direttore del Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg, che moderava il convegno.

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