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Cena in vigna: i colpi di scena di Montecappone-Mirizzi

Nelle vigne di Jesi della Montecappone Mirizzi si è svolta la cena in vigna. In cucina Marco Giacomelli, cuoco maturo e di fama in loco. Abbinamenti inaspettati ma riusciti per una serata di gusto al chiaro di luna

di Carla Latini
 
31 luglio 2021 | 14:52

Cena in vigna: i colpi di scena di Montecappone-Mirizzi

Nelle vigne di Jesi della Montecappone Mirizzi si è svolta la cena in vigna. In cucina Marco Giacomelli, cuoco maturo e di fama in loco. Abbinamenti inaspettati ma riusciti per una serata di gusto al chiaro di luna

di Carla Latini
31 luglio 2021 | 14:52
 

Mentre il governo stava decidendo come articolare l'obbligo del Green Pass per gli eventi organizzati al chiuso, il 23 luglio, nelle vigne di Jesi (An) della Montecappone Mirizzi, si è svolta la cena in vigna dell’estate. Regolamentata da tutte le normative anti Covid anche se, evidentemente, tutto è avvenuto sotto il cielo fra un incandescente sole al tramonto e una luna quasi piena. Una serata incantevole e incantata.


In cucina Marco Gubbinelli

Gli ospiti arrivano, come richiesto, scaglionati e vengono accolti da termoscanner e moduli da compilare. I posti sulla lunga tavola bianca sono molto ben distanziati ed invitano a rilassarsi. In cucina c'è Marco Giacomelli, cuoco maturo e di fama in loco, che sa ben giocare con i piatti della tradizione marchigiana.


Il primo sorriso di benvenuto è quello di Annarita Mirizzi, moglie del patron Gianluca che è affiancato dai due giovani figli, Andrea e Michele. Nonna Rosanna Bomprezzi, la mamma di Gianluca, notissima la sua enoteca Bomprezzi sulla Nomentana a Roma, fa gli onori di casa.


L’angolo per chi ama i sigari

Una musica ben dosata fra ritmo e volume accompagna e non distoglie. Ciliegina sulla torta come ogni anno, quest'anno anche di più grazie alla presenza della Davidoff, l'angolo dedicato a chi ama i sigari e i loro compagni alcoolici di pregio.


Come nel film Il profumo del mosto selvatico

Avete presente i colori del film Il profumo del mosto selvatico? La notte e le luci soffuse rendono tutto più accentuato. Mirizzi rinuncia al microfono e preferisce passare lungo la tavolata per spiegare piatti e abbinamenti. Un rapporto intimo che permette ai partecipanti di dare ampio sfogo alle domande e a lui di illustrare la nascita e la crescita di ogni bottiglia.

 

Gioca e Parti


Montecappone Mirizzi, l’evoluzione di una cantina

Vi abbiamo già raccontato l'evoluzione vitivinicola della Montecappone Mirizzi giunta alla definizione di due aziende parallele e separate. La più giovane, Mirizzi, è in conversione biologica e sta dimostrando quanto l'agricoltura eroica in altitudine può dare grandissime e premiate soddisfazioni.


La serata comincia tardi, purtroppo i controlli anti Covid e gli arrivi, volta per volta, rallentano le operazioni. Ma non c'è fretta. Un ottimo pane, la Mignola di casa e qualche calice di Millesimè 2017 (Azienda Mirizzi) rendono piacevole l'attesa.

 

 


Inizio con un colpo di scena

La cena si apre con un colpo di scena che Mirizzi commenterà solo dopo: Aringhe con insalatina, lonzino di fico e sapa. Accompagnato da Kyli, Muffa Nobile 2017 (Azienda Montecappone). Un matrimonio assortito di sapori. Cominciare con un muffato si può? «Se in un locale lo chef ha piena autonomia e osa allora sì, si può. Altrimenti nel 99% dei casi è il sommelier che non si sente di rischiare». I nostri vicini di tavola chiedono il bis e sarebbero ben lieti di continuare così.


Matrimonio sorprendente tra cibo e vino

Ma la complicità consolidata fra lo chef e il nostro ospite ha già studiato come portare il palato degli appassionati intervenuti verso nuove esperienze. I primi sono due, Rest tajat con cicoria, guanciale e santoreggia, Lasagnetta di mare e pesto, e vedono entrare in scena La Breccia 2020 (Azienda Montecappone), il Sauvignon che anni fa cominciò a dare vita alle idee innovative della Montecappone.


Mentre i convenuti chiedono il bis dei due primi arriva in tavola Cogito Ruber 2019 ed Ergo Sum 2019, (Azienda Mirizzi) insieme allo Stoccafisso all'anconitana. Chi lo conosce sa di cosa stiamo scrivendo chi no deve provarlo almeno una volta nella vita. La mano culinaria di Giacomelli ama il suo pubblico e non delude le aspettative.


Alla fine torta di mele

Concludiamo fra colte chiacchiere e animate prese di posizione che indicano preferenze giustificate e ben definite. Come in una classica cena di campagna all'aperto si conclude con la Torta di mele e la Crostata da gustare nella salsa alla crema. I sommelier stappano il Moscato Akinos 2017 (Azienda Montecappone). Dalla Mirizzi si ritorna alla Montecappone e la luna sta diventando una palla perfetta.


 

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