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L’Italia del vino: tre piacevoli scoperte nel mondo del Barolo

Ginestra 2014 di Conterno, Sotto cstelli di Novello 2013 Cà Viole e Marchesi di Barolo 1947 sanno sorprendere, degustate anche più di una volta per poter cogliere tutte le sfumature che l'evoluzione del vino sa donare

di Eros Teboni
Miglior sommelier del mondo Wsa 2018
 
20 gennaio 2022 | 09:30

L’Italia del vino: tre piacevoli scoperte nel mondo del Barolo

Ginestra 2014 di Conterno, Sotto cstelli di Novello 2013 Cà Viole e Marchesi di Barolo 1947 sanno sorprendere, degustate anche più di una volta per poter cogliere tutte le sfumature che l'evoluzione del vino sa donare

di Eros Teboni
Miglior sommelier del mondo Wsa 2018
20 gennaio 2022 | 09:30
 

Alcuni vini nel 2021 sono riusciti a sorprendermi, vini che non avevo mai provato, ma sentendone parlare in diverse occasioni ho deciso di assaggiarli per farmi un’idea più concreta. Devo dire che in molti casi sono rimasto stupefatto. Alcuni di questi vini li ho degustati e ridegustati alla cieca, come d’altronde è mia abitudine fare per la gran parte dei miei assaggi, proprio per riuscire ad avere un’immagine e un’idea molto più realistica del vino, senza essere influenzato dall’etichetta o dal produttore.

£$L’Italia del vino:$£ tre piacevoli scoperte nel mondo del Barolo

La bellezza e il fascino di questo mondo, quello del vino, risiedono proprio in questi momenti, legati alla scoperta di nuovi prodotti, al piacere di conoscere nuove realtà e approfondire territori che magari non si conoscevano ancora a fondo. Proprio per questo bisogna cercare di mantenere una mente aperta, pronta ad imparare e a lasciarsi guidare nell’apprendimento. Degustare senza paraocchi e senza pregiudizi.

I piatti sono di Matthias Kirchler, cuoco del ristorante “1964” dell’Amonti & Lunaris Wellnessresort a Cadipietra, in Alto Adige.

 

Barolo Ginestra Riserva 2014 Paolo Conterno

Era il 2019 quando per la prima volta assaggiai al Ristorante Bovio a La Morra (Cn) l’annata 2011 di questo Barolo: fui subito colpito dall’eleganza e dalla dolcezza del suo corpo. Rimasi sorpreso dai suoi profumi, freschi, croccanti, delicati, ancor più dopo aver letto sull’etichetta che erano indicati 15 gradi alcolici. Mi sarei infatti aspettato un naso leggermente più cotto, magari surmaturo, con una parte di fiori essiccati o disidratati, invece fu esattamente il contrario: piccoli frutti di bosco, fragolina, viola, mirtillo. Per quanto riguarda l’annata 2014 invece, ho avuto occasione poco tempo fa di riassaggiarla durante le batterie di degustazione di “Eros Teboni - The Wine Journal”, dove mi segnai un appunto: «Controllare nome e produttore», questo perché naturalmente degustando alla cieca non riuscii a capire esattamente da che parte del Piemonte potesse arrivare. Nel momento in cui la mia assistente mi portò la lista, mostrandomi il nome del Barolo, pensai tra me e me come il vino sia tuttora incredibile anche essendo di un’annata particolare come la 2014.

Black Angus £$L’Italia del vino:$£ Tre piacevoli scoperte nel mondo del Barolo

Black Angus

Ci si potrebbe aspettare un vino scarico, con poco corpo, poca polpa, invece la concentrazione di questo 2014 è buona, non intensissima ma comunque di livello, infatti la frutta si riesce a percepire bene, anche grazie al sostegno dai 15° vol. che riescono ad incrementare bene il corpo del vino durante l’entrata nel palato. Sicuramente un vino più corto rispetto alla 2011, che da come ricordo, mi lasciò un palato più carico di frutta sul finale, qua invece si può parlare di un finale tendente al fiore, viola, ginepro, accompagnato da una finissima punta verde che slancia il vino e fa aumentare la salivazione. Assolutamente da provare.

 

Barolo Riserva Sottocastello di Novello 2013 Cà Viola

La prima annata di Riserva per Cà Viola è stata proprio questa 2013. Nel 2021 ho avuto occasione di assaggiare questo vino quattro volte e sono riuscito a farmi un’idea abbastanza complessa di come questo prodotto si presenti e di come possa evolvere. Le mie aspettative erano alte e conoscendo bene Beppe (Giuseppe Caviola, enologo e proprietario dell’omonima cantina, per me al momento uno dei migliori consulenti che abbiamo in Italia) ero sicuro che non sarei rimasto deluso da questo suo nuovo gioiello. Durante il primo di questi assaggi il vino era tendenzialmente chiuso, infatti non era ancora stato rilasciato sul mercato, molto complesso da bere. Si percepivano in primis due cose: avevamo nel bicchiere un grande vino, ma aveva bisogno di bottiglia. Infatti, durante gli assaggi successivi, fatti a distanza di diversi mesi dal primo, la frutta di questo Barolo si presentava più compatta, definita, croccante, i profumi più delineati e un finale più pulito e omogeneo.

Salmerino e sedano £$L’Italia del vino:$£ Tre piacevoli scoperte nel mondo del Barolo

Salmerino e sedano

L’ultimo di questi quattro assaggi è stato fatto a fine novembre, quando assieme a dei colleghi ho deciso di condividere una delle ultime bottiglie rimaste per sentire altri punti di vista e per ritornare ad analizzare il punto di maturazione di questo Barolo. Devo dire che dopo circa un ulteriore anno di maturazione in bottiglia (per un Barolo è poco, lo sappiamo, ma durante i primi anni i cambiamenti sono rapidi e frequenti, proprio per far assestare il vino e prepararlo alla maturazione), sono rimasto veramente colpito dalla finezza di questo Nebbiolo, minerale e con una leggera punta di sapidità nella fase iniziale d’assaggio, in grado di aumentare la bevibilità del vino creando un interessante gioco di contrasto tra la dolcezza e la salinità.

 

Barolo Riserva 1947 Marchesi di Barolo

Non si ha spesso la possibilità di assaggiare un vino che ha vissuto e scritto la storia come questo, colgo infatti l’occasione per ringraziare nuovamente la famiglia Abbona per questo momento (indelebile nella mia memoria) che ha deciso di condividere con me in un freddo pomeriggio di Febbraio una bottiglia di tale spessore. Quando si dice che il Barolo ha bisogno di tempo si ha spesso ragione, sappiamo anche benissimo che ormai con le moderne tecniche di vinificazione e con l’utilizzo di determinati legni si può garantire un’ottima prontezza di bevibilità anche in una fase giovane di vita di questo vino. In fase di maturazione il Nebbiolo dà il meglio di sé, e a seconda dei terreni e del clima a cui è stato soggetto vanno a svilupparsi ed evolversi differenti caratteristiche degustative.

Carciofi, menta e asparagi £$L’Italia del vino:$£ Tre piacevoli scoperte nel mondo del Barolo

Carciofi, menta e asparagi

La maturazione di questo Barolo, durata ben 74 lunghi anni, ha portato dei risultati incredibili. La prima sorpresa è stata il colore: note ambrate ovviamente presenti, ma con un centro bicchiere ancora rosso rubino. Naso ricco di profumi terziari, accompagnati da una nota di ciliegia disidratata e una prugna surmatura quasi sotto spirito che legata ai sentori di legno, di pelle e di fiore disidratato hanno arricchito lo spettro aromatico intensificandolo e arrotondandolo, aggiungendogli spessore e complessità. A livello degustativo sarebbe riduttivo descrivere il vino come elegante, piuttosto dovrebbe essere preso come esempio per la descrizione di eleganza in questo ambito. Il corpo del vino, legato all’acidità, ad una leggera percezione tannica assieme ad un mix di note aromatiche che vanno a ricoprire un’infinità di profumi, dai fiori d’arancia al lampone di bosco, si legano in un connubio perfetto, fine e infinito, che va ad esplodere nel palato lasciando la bocca con un finale fresco e croccante. Non pensavo fosse possibile parlare di croccantezza durante l’analisi di un Nebbiolo così maturo, devo anche dire che la mia esperienza riguardante Baroli di quest’età non è incredibilmente grande, avrei avuto molti più termini di paragone se avessi assaggiato un Pinot Nero o un taglio bordolese di quegli anni. Dulcis in fundo, penso che questo vino sia la miglior espressione di Barolo maturo che fino ad ora ho avuto la fortuna di assaggiare.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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