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MGM Mondo del Vino, dopo 30 anni di successi un nuovo capitolo imprenditoriale

L'azienda fondata nel 1991 da Alfeo Martini con i soci Christoph Mack e Roger Gabb ha chiuso il 2020 a 120 milioni di fatturato. Confermato il modello di sviluppo

di Mariella Morosi
 
21 giugno 2021 | 12:31

MGM Mondo del Vino, dopo 30 anni di successi un nuovo capitolo imprenditoriale

L'azienda fondata nel 1991 da Alfeo Martini con i soci Christoph Mack e Roger Gabb ha chiuso il 2020 a 120 milioni di fatturato. Confermato il modello di sviluppo

di Mariella Morosi
21 giugno 2021 | 12:31
 

Dal 1991 al 2021. Da un'intuizione in uno scenario enologico in cui il vino era poco più che una commodity, al di là del legame con le aree territoriali in cui nasceva, fino alla conquista del top dei grandi gruppi vitivinicoli italiani con l'adozione di modelli innovativi. Sono stati tre decenni di successi vissuti dalla holding MGM Mondo del Vino all'insegna dell'etica dello sviluppo e della fedeltà ai territori e saranno festeggiati il 9 e 10 a luglio a Priocca (Cn), sede del cuore industriale del gruppo.

I vini di punta di MGM Mondo del Vino MGM Mondo del Vino, dopo 30 anni di successi un nuovo capitolo

I vini di punta di MGM Mondo del Vino


I pionieri dei trend di consumo contemporanei

Fu il suo fondatore Alfeo Martini, forlivese nato nel mondo cooperativo, in collaborazione a due partner internazionali e importatori, il tedesco Christoph Mack e l'inglese Roger Gabb, a credere in una nuova visione del vino cominciando a valorizzare il potenziale di un vitigno generoso come il Sangiovese di Romagna per poi passare ad altri grandi autoctoni. La fedeltà alle origini è rimasta anche nella sigla MGM, acronimo delle iniziali dei tre soci.

Proprio negli anni in cui i consumi pro capite si erano molto abbassati e non era stata del tutto archiviata la vicenda metanolo, Alfeo Martini comprese che bisognava analizzare meglio le esigenze dei consumatori, anche internazionali, rispondendo con un'offerta adeguata e di qualità, in tempi in cui le strategie di marketing erano ancora lontane. Si trattava di progettare vini partendo dalla vigna con la convinzione che i nostri vini, spesso impiegati da taglio, potessero soddisfare il mercato internazionale che negli anni '90 si rivolgeva soprattutto al prodotto sudafricano, australiano e sudamericano.

Fu una visione pionieristica, market oriented, che non tardò a dare i suoi frutti nell'export con una nuova affermazione dei valori identitari, territoriali e culturali del vino italiano. «È stato un processo lungo e difficile - aveva detto Alfeo Martini in un recente talk a Priocca con il vicedirettore di Radio 24 Sebastriano Barisoni, in occasione dell'evento Alba Capitale della Cultura d’Impresa 2021 - perché trent’anni fa l’obiettivo era di integrare al già consolidato valore dei nostri tecnici le competenze e le risorse provenienti da tutto il mondo».

Alfeo Martini MGM Mondo del Vino, dopo 30 anni di successi un nuovo capitolo
Alfeo Martini


L'arrivo in Piemonte e l'espansione produttiva

Nel 2000 MGM approda in Piemonte, a Priocca, dove stabilisce il primo impianto di vinificazione di proprietà, passando quindi dalla sola commercializzazione alla produzione industriale di alto profilo e conseguendo l’autonomia nella seconda fase di produzione, quella in cantina. A questa segue, nel 2010, l’acquisizione di Poderi dal Nespoli, che permette di entrare nella produzione viticola diretta, gestendo direttamente i vigneti. Oggi MGM è il primo gruppo privato italiano, con oltre 5.000 ettari vitati in terre ricche di identità e ad alta vocazione vinicola e stabilimenti produttivi in Piemonte (le quattro tenute Cuvage e Ricossa), in Emilia Romagna (Poderi del Nespoli) e in Sicilia (Barone Montalto).

La sede di Mondo del Vino a Priocca MGM Mondo del Vino, dopo 30 anni di successi un nuovo capitolo
La sede di Mondo del Vino a Priocca


Nel 2020 fatturato a 120 milioni nonostante le difficoltà

Il fatturato nel 2020, anno negativo per tutti nell'anno della pandemia, è stato di di 120 milioni di euro con una quota export al 90% principalmente in Gran Bretagna, Germania, Paesi Nordici, Canada e Russia. Il percorso di sviluppo non si è  interrotto nemmeno allora, anzi ha segnato un +8,5% grazie alla strategia distributiva multicanale, dalle piattaforme dell''e-Commerce, in uso da tempo, fino alla grande distribuzione, alla ristorazione e alle enoteche. 

«L’esperienza Covid ci ha spronato ad accelerare nel percorso di valorizzazione della nostra verticalità vigneto-bottiglia, scelta che è stata premiata dai risultati del bilancio di questo anno difficile - ha detto Enrico Gobino, direttore marketing del gruppo - ed è un dato che conferma la nostra convinzione su quanto il valore identitario dei vini prodotti dalle tenute, fondato sul legame con i territori, le peculiarità dei vitigni e la cultura delle famiglie di viticoltori che li producono, rappresenti una leva strategica di marketing vincente che, oggi più che mai, dobbiamo giocarci anche come sistema Paese nelle strategie di rilancio del vino italiano nel mondo. In questo senso ci siamo orientati verso una nuova verticalità delle nostre tenute, dove il rapporto con il produttore viticolo è diventato il fulcro di un originale modello di organizzazione produttiva che supera il dualismo tra conduttore diretto, del viticoltore/trasformatore proprietario, e conferitore del sistema cooperativo». C'è la verticalità produttiva basata sull’adesione a uno stesso modello da parte di tutti, ma anche sicurezza e sostenibilità ambientale e sociale che hanno portato a numerose certificazioni di qualità ed etiche.

Dal cambio generazionale all'interesse del fondo Clessidra, pronto un nuovo sviluppo

Nel 2017 arriva il passaggio generazionale e nuova governance con un consiglio di sorveglianza e uno di gestione, e la leadership che passa dal co-fondatore Alfeo,presidente, al figlio Marco Martini. Una storia aziendale di successo lunga tre decenni che recentemente ha posto le basi per rafforzare ancora la propria crescita rivolta ai mercati internazionali grazie all’ingresso del fondo Clessidra, per una partnership finanziaria che permetterà all’azienda di puntare ad un ulteriore miglioramento della qualità e dell’eccellenza delle proprie etichette.

«Bisogna essere pronti ad innovare ancora molto nel settore - aveva detto Alfeo Martini al talk di Alba - perché chi consuma vino oggi ne vorrà di migliore domani. Dobbiamo considerarne sempre di più l’aspetto salutistico perché il consumatore cercherà rassicurazioni visibili per le quali dobbiamo essere predisposti e preparati, al fine di realizzare i nostri vini migliori».

Oggi la produzione dei grandi classici piemontesi rappresenta il 25% del totale MGM. Non a caso proprio a Priocca, nelle terre delle Langhe e del Roero Patrimonio Unesco, due anni fa è stao inaugutato Wine Experience, un museo multimediale, il primo all'interno di un grande stabilimento vinicolo, che racconta la storia del vino dall’antichità ai giorni nostri andando anche oltre la bellezza dei territori viticoli, coinvolgendo il visitatore in un'esperienza sensoriale diretta durante tutta la sua evoluzione «perché - recita la scritta - il vigneto è cammino, è attesa. Richiede tempo, pazienza e cura continua».


© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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