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Cambi al vertice

La presidenza dell'Associazione nazionale Città del Vino passa ad Angelo Radica

Il sindaco di Tollo (Ch), 54 anni, prende il posto di Floriano Zambon che passa a dirigere il comitato tecnico scientifico. Il neo-presidente: «Lavoro in continuità». Focus su sostenibilità e transizione digitale

 
22 novembre 2021 | 14:45

La presidenza dell'Associazione nazionale Città del Vino passa ad Angelo Radica

Il sindaco di Tollo (Ch), 54 anni, prende il posto di Floriano Zambon che passa a dirigere il comitato tecnico scientifico. Il neo-presidente: «Lavoro in continuità». Focus su sostenibilità e transizione digitale

22 novembre 2021 | 14:45
 

Il nuovo presidente dell'Associazione nazionale Città del Vino è Angelo Radica, 54 anni, sindaco di Tollo (Chieti) dal 2012, che prende il posto di Floriano Zambon, che passa alla guida del comitato tecnico scientifico dell'associazione. Per Radica, tre anni di mandato e la mission di sviluppare ulteriormente la vocazione vitivinicola ed enoturistica dei 460 comuni associati cercando di intercettare quanto più possibile i trend della sostenibilità e della transizione digitale.

Angelo Radica La presidenza dell'Associazione nazionale Città del Vino passa ad Angelo Radica

Angelo Radica

 

I progetti già avviati

Diversi i progetti già in campo, tra cui: la promozione dell'adozione del Piano regolatore delle Città del Vino, l'implementazione dell’Osservatorio nazionale sul turismo del vino in Italia, il potenziamento del concorso enologico internazionale delle Città del Vino e la presenza nei grandi eventi enoturistici nazionali. Sul fronte interno, invece, la nuova presidenza intende avviare una fase riorganizzativa per rendere più efficace l’azione sui territori e far pesare sempre di più l’associazione nazionale sui tavoli che contano. 

 

Radica: «Presidenza in continuità con la precedente»

«Ringrazio le Città del Vino e il presidente Zambon che ha fatto in questi anni un eccezionale lavoro di recupero della presenza delle Città del Vino sui tavoli istituzionali e ha favorito nuove importanti iniziative come il Patto di Spello, la vendemmia enoturistica, la difesa dei suoli agricoli dalle aggressioni di piani sconsiderati sulle pale eoliche e il fotovoltaico. È stato protagonista di una riorganizzazione interna e della capacità d’intercettare risorse, ad esempio sui progetti Erasmus e sulla candidatura del paesaggio vitato del Sannio a Patrimonio Unesco. Intendo continuare su questa strada rafforzando le iniziative storiche come i Piani regolatori delle Città del Vino, Calici di Stelle, il concorso enologico, il nuovo programma della Città Italiana del Vino, ma anche potenziare la nostra organizzazione sui territori e la presenza sui tavoli istituzionali. Città del Vino sarà sempre più un sindacato dei Comuni e dei territori del vino», sono state le prime parole del neo-presidente.

 

 

La riorganizzazione interna

La nuova fase di Città del Vino prevede la formazione di un nuovo gruppo dirigente all’interno del comitato tecnico scientifico che sarà guidato da Floriano Zambon, un mix di esperienza con innesti importanti di giovani amministratori e amministratrici dei Comuni e dei territori. Saranno individuate altresì alcune aree di lavoro (come energie alternative, territorio, promozione, ricerca) e affidate ad alcuni consiglieri nazionali, che si raccorderanno da una parte con la dirigenza di Città del Vino, con i coordinamenti regionali e con la rete degli ambasciatori delle Città del Vino, di cui è diventato presidente il trentino Carlo Rossi, ex sindaco di Isera (Tn).

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